Finisce in parità il confronto tra Verstappen ed Hamilton, mentre la vittoria di Perez permette alla Red Bull di incrementare il vantaggio nella classifica costruttori.

Bella ed imprevedibile la gara di Baku, le cui premesse erano già evidenti dalla presenza di quattro diverse monoposto nelle prime due file, e Leclerc in pole per la seconda volta consecutiva (nona in carriera) a testimoniare lo stato di crescita della Ferrari rispetto alla passata stagione nonostante le limitate aree cui si è potuto lavorare durante l’inverno, addirittura davanti Hamilton in prima fila a tirare un enorme sospiro di sollievo dopo le grigie prove libere.
Merito di un gruppo compatto nella sintesi dei diversi settori, dove ha fatto la sua parte anche il lunghissimo rettilineo ed il suo gioco di scie utile a guadagnare un surplus di velocità con i primi cinque in meno di quattro decimi e addirittura, Gasly lontano solamente due millesimi da Verstappen, senza dimenticare i tanti incidenti come non accadeva da tempo, e relative esposizioni della bandiera rossa che hanno animato la sessione.
Situazione cui ha tuonato Fernando Alonso che nonostante il suo primo accesso in Q3, ha espresso il disappunto evidenziando anche il fattore penalizzante dello stop nei confronti di coloro che stavano cercando di migliorare la situazione “Qui la metà della gente della griglia deve calmarsi” ed inoltre “Trovo un po’ ingiusto che le persone che si sono schiantate possano riparare la macchina e partano conservando la loro posizione domani. Tutte le altre auto sono nel parco chiuso fino a domani e non possiamo toccare la macchina. Quindi perché loro possono cambiare tutte le componenti quando causano la bandiera rossa?”.
In qualifica complice della situazione, lo sconfitto è stato Verstappen, non solo per aver mancato una pole che alla luce delle prestazioni nelle prove libere sembrava ampiamente alla portata, poi dietro Hamilton che aveva accusato evidenti difficoltà.
Ma i punti si fanno in gara, dove praticamente è successo di tutto, a tal punto da cancellare più volte le bozze ormai pronte per la consueta sintesi.
Se la bandiera a scacchi fosse stata sventolata quattro giri primi, avremmo scritto ben altro visto che l’incidente di Verstappen sul rettilineo principale non solo ha determinato la rabbia per una mancata vittoria a quel punto certa, ma di conseguenza il capovolgimento e quindi squilibrio di quelli che sarebbero stati i punti guadagnati nella classifica piloti (e costruttori) da Hamilton invece che vedere aumentare il divario dietro l’olandese, avrebbe potuto tornare in vetta nonostante una Red Bull dimostratasi perfetta sia sul passo gara che nella strategia dei pit-stop.
Questo perchè il sette volte campione del mondo, nella seconda ripartenza, si è probabilmente fatto ingolosire da un avvio più veloce, a tal punto da superare Perez ma costretto ad allungare la frenata a tal punto da andare oltre il consentito senza sterzare andando lungo.
Di fatto uno zero a zero tra Verstappen ed Hamilton, dove festeggia comunque la RedBull vincitrice con Perez per allungare nella classifica costruttori, resta da capire quale sia stato in Azerbaijan il reale livello della Mercedes, se quello di Hamilton o dell’anonimo Bottas fuori dalla zona punti, complessivamente un passo indietro nelle ultime gare, dinamica che annuncia un prosieguo di campionato interessantissimo.
Complessivamente è stata sicuramente entusiasmante agli occhi dello spettatore, la decisione di disputare una gara sprint con soli due giri da percorre a seguito della bandiera rossa innescata dall’incidente di Verstappen a pochi giri dal termine.
Approfittando degli eventi, Vettel è tornato sul podio protagonista di una gara autorevole, trascinando l’Aston Martin che senza l’incidente di Stroll avrebbe potuto incrementare la somma di punti, infatti il weekend sopra ogni aspettativa dell’Alpha Tauri con Gasly sul podio mentre Tsnuoda tornato in zona punti, permette al team di stare davanti proprio all’Aston Martin seppur di pochi punti.
La prestazione della Ferrari va inquadrata in maniera realista secondo l’obiettivo del 2021 che resta il terzo posto dei costruttori, dove in contrapposizione alla pole di Leclerc che ha nuovamente acceso l’entusiasmo, in gara si è dovuto fare i conti con la difficoltà del passo gara.
Il quarto posto del monegasco e l’ottavo di Sainz, ha consentito di raggiungere proprio il terzo posto davanti alla McLaren che ha visto Norris e Ricciardo classificarsi rispettivamente dietro ai ferraristi, in casa Alpine è stata da vecchio leone la prestazione di Alonso sesto al traguardo.
L’esito del Gran Premio ha provocato scossoni anche nelle retrovie del gruppo, perché il decimo posto di Raikkonen porta un punto all’Alfa Romeo, mentre il tredicesimo di Mick Schumacher ha consentito alla Haas di superare (a parità di zero punti) la Williams in virtù dei migliori piazzamenti nelle gare fin qui disputate.
Infine il weekend appena trascorso ha portato la notizia dell’annullamento del Gran Premio di Singapore inizialmente previsto il 3 ottobre, con Marina Bay per il secondo anno consecutivo causa Covid non ospiterà la Formula 1, inevitabilmente seguiranno aggiornamenti al calendario circa alternative nel tentativo di lasciare intatto il numero di gare inizialmente previste (23).
Prossima gara il 20 giugno a Le Castellet per il Gran Premio di Francia.


Classifica Piloti
1. Verstappen (Red Bull) 105pt
2. Hamilton (Mercedes) 101pt
3. Perez (Red Bull) 69 pt
4. Norris (McLaren) 66pt
5. Leclerc (Ferrari) 52pt
6. Bottas (Mercedes) 47pt
7. Sainz (Ferrari) 42 pt
8. Gasly (Alpha Tauri) 31 pt
9. Vettel (Aston Martin) 29pt
10. Ricciardo (McLaren) 26 pt
11. Alonso (Alpine) 13 pt
12. Ocon (Alpine) 12 pt
13. Stroll (Aston Martin) 9pt
14. Tsunoda (Alpha Tauri) 8pt
15. Raikkonen (Alfa Romeo) 1 pt
16. Giovinazzi (Alfa Romeo) 1 pt
Classifica Costruttori
1. Red Bull 174 pt
2. Mercedes 148 pt
3. Ferrari 94 pt
4. McLaren 92 pt
5. Alpha Tauri 39 pt
6. Aston Martin 37 pt
7. Alpine 25 pt
8. Alfa Romeo 2 pt
9. Haas 0 pt
10. Williams 0 pt