Passata l’ubriacatura mediatica da Super Bowl, è ora di tornare a puntare i riflettori sulla National Hockey League, che sta correndo verso i playoff. Ancora due mesi scarsi di stagione regolare e poi, da metà aprile, prenderà il via la post season più lunga e massacrante dello sport mondiale, post season che quest’anno, in conseguenza della redistribuzione delle division, ha cambiato il suo meccanismo di accesso. I playoff NHL saranno infatti a 16 squadre: le prime 3 di ciascuna division riempiranno i primi 12 spot, mentre i 4 restanti saranno assegnati alle 2 squadre (per ciascuna conference) con il miglior record, indipendentemente dalla division di provenienza. Sarà quindi possibile che una division mandi ai playoff ben 5 squadre (su 8 che la compongono) a dispetto dell’altra division di conference, che a quel punto manderebbe solo le prime 3, qualificate di diritto. Questo, in estrema sintesi, il nuovo sistema di qualificazione, ma ora analizziamo la situazione, quando tutte le squadre hanno già disputato circa tre quarti delle partite del loro calendario.
EASTERN CONFERENCE – Atlantic division
Qui le tre posizioni che ammettono direttamente ai playoff sembrano essere già assegnate: Tampa Bay (74 punti), Montreal (73) e Detroit (71) godono infatti di un significativo vantaggio sulla quarta, Boston, ferma a quota 63. I Bruins, dominatori della scorsa regular season, stanno stentando molto fuori casa e rischiano seriamente di venire ripresi dai Florida Panthers, quinti a 59 punti ma con 2 partite in meno. L’impressione è che Boston alla fine ce la possa fare ad arrivare ai playoff, ma certo non sembra più la corazzata delle ultime stagioni. In cima, Tampa Bay sta dando spettacolo: una difesa ballerina è compensata dal miglior attacco della lega (3.2 goal a partita) e da uno straordinario record casalingo, con 23 vinte e sole 5 perse. Bishop tra i pali (27 vittorie) e Kusherov (26 di plus/minus) stanno facendo faville per Tampa, ma i Canadiens, dietro di loro di un punto ma con 3 partite da recuperare, sono virtualmente primi. Montreal ha la miglior difesa della NHL, con 2.22 goal subiti a partita, guidata da un Carey Price ancora protagonista come la scorsa stagione, leader nella percentuale di tiri parati con il 93.4%. Di Montreal va sottolineata un’altra statistica molto importante: vince l’84% di partite in cui segna per prima, un dato che solitamente, se mantenuto, paga ottimi dividendi nei playoff. Terza piazza per gli ottimi Detroit Red Wings, fortissimi in casa (23-4) e in situazioni di power play, con il 26.3% di segnature; da segnalare l’ottimo campionato del portiere Howard, con soli 2.14 goal subiti a partita.
EASTER CONFERENCE – Metropolitan Division
Si preannuncia feroce e all’ultimo respiro la lotta tra le prime 4, racchiuse in soli 4 punti (ma i Rangers, quarti, hanno giocato 2 partite in meno). In testa, a sorpresa, ci sono gli Islanders, squadra d’attacco e di carattere, capace di ribaltare e vincere il 70% delle partite in cui si trova in svantaggio. Seconda piazza per i Penguins, meno offensivamente scintillanti degli anni passati ma più equilibrati, concreti e, permetteteci, “cattivi”, visto che sono la seconda squadra con più minuti di penalità in tutta la NHL (775). Dietro Crosby & Co., divisa da un solo punto, c’è la coppia Capitals-Rangers (68 e 67 punti), trascinata dai più prolifici cannonieri stagionali, rispettivamente Ovechkin (34 reti) e Nash (35). Washington paga le troppe partite vinte solo all’overtime (10) e appare complessivamente meno solida di New York, squadra robusta, finalista dell’ultima Stanley Cup e guidata da un grandissimo come Alain Vigneault, che ha recentemente festeggiato le 500 vittorie in carriera come coach. Alle loro spalle, comunque, la sola Philadelphia (55 punti) può ancora sperare, aggrappandosi allo straordinario talento di Jakub Voracek, 42 assist e 18 reti finora.
WESTERN CONFERENCE – Central Division
Questa è la division più equilibrata di tutta la NHL, con i playoff teoricamente ancora possibili fino agli Avalanches, ultimi. La leadership, però, è ben definita, visto che i Nashville Predators sono, numeri alla mano, la miglior squadra della lega, con 42 vittorie e 12 sconfitte, un buon attacco e un’ottima difesa, trascinata dal ritrovato talento del portiere finlandese Pekka Rinne, 33 vittorie e solo 1.97 goal subiti a partita. A 4 punti di distanza dai 78 dei Predators c’è St. Louis, capace di vincere 8 delle ultime 10 e con un bel record domestico di 23 vittorie e sole 5 sconfitte. A quota 70 ci sono i Chicago Blackhawks, guidati da un Patrick Kane sempre eccezionale (27 goal e 36 assist) e con il miglior penalty killing del campionato, con l’87.8% di positività. Gli Hawks sono anche la seconda squadra meno fallosa della NHL, con soli 418 minuti di penalità a carico. A insidiarli da vicino c’è Winnipeg (ulteriormente rinforzatasi in un maxi scambio con Buffalo poche settimane fa) a 66 punti, poi ci sono i Minnesota Wild (59 punti ma 3 partite in meno), quindi i Dallas Stars (58 e -2) e i già nominati Colorado Avalanches (54 e -2).
WESTERN CONFERENCE – Pacific Division
Qui nessun dubbio sulla leadership di Anaheim, a quota 75, anche se con qualche battuta d’arresto di troppo nelle ultime settimane (4 perse nelle ultime 10, tra cui le ultime due consecutive). Dietro i Ducks c’è però un gruppo di tre squadre racchiuse in un punto: San Jose a 64 seguita a 63 da Vancouver e Calgary. Due di loro andranno ai playoff, ma quella che rimarrà al quarto posto correrà il serio rischio di vedersi scavalcare dalla quinta della Central Division. La formazione più in calo di forma in questo terzetto sembra essere Vancouver (5 sconfitte nelle ultime 10 partite), ma da qui a due mesi le cose possono ancora cambiare parecchio. Fanno scalpore i soli 58 punti in classifica dei campioni in carica, i Los Angeles Kings, quinti e con un passo mediocre che potrebbe non concedere loro neppure l’accesso alla postseason: in casa Quick e compagni hanno un buon record (22-6) ma i dolori arrivano dalle partite lontano dallo Staples Center, ferme a un mediocre record di 13 vinte e 12 perse.
Vorrei avere una tua opinione sul nuovo meccanismo di accesso ai playoff.
Quello di prima cosa prevedeva? Grazie.