Questa settimana si è aperta ufficialmente la nuova stagione della NHL, dopo un’estate con parecchi movimenti che ha visto uscire vincitrici del mercato, a mio parere, Dallas, Anaheim e New York sponda Islanders. Ma vediamo nel dettaglio i rapporti di forza esistenti, sulla carta, nelle quattro division.
EASTERN CONFERENCE
Atlantic Division
1a fascia: Boston, Montreal e Detroit dovrebbero giocarsi la vittoria della division probabilmente meno equilibrata dell’intera NHL. I Bruins hanno cambiato poco, sono un anno più vecchi (Chara ne ha 38, ora) ma se sapranno pensare meno ai record e più a gestirsi in ottica playoff possono ancora essere i migliori candidati alla Stanley Cup. Montreal è stata la grande rivelazione dello scorso campionato, e con un anno di esperienza in più può ancora migliorare, ma ripetersi è sempre molto difficile, a questi livelli. I Red Wings, infine, sono appesi alle notizie dell’infermeria: lo scorso anno hanno subito assenze per un totale di 417 partite, ma se è al completo Detroit è una squadra davvero competitiva.
2a fascia: Tampa Bay e Toronto possono essere le sorprese. La prima deve rendere più concreto un gioco arioso e offensivo, mentre i Maple Leafs, trovato un portiere di livello assoluto come Bernier, devono dimostrare di essere finalmente un gruppo coeso.
3a fascia: Florida Panthers, Ottawa Senators e Buffalo Sabres sembrano essere malinconicamente già condannate a restare fuori dai playoff. Troppo poco competitivi i roster e senza adeguata profondità nei ruoli chiave.
Metropolitan Division
1a fascia: i Penguins sono i grandi favoriti per la vittoria di questa division. Il gruppo è lo stesso, ma c’è una novità fondamentale: il cambio di allenatore, con l’arrivo dalla Western Hockey League di Johnston, coach finora molto vincente. A lui viene chiesto di far volare i Penguins anche nei playoff, oltre che in regular season. A insidiare Colby e compagni dovrebbero essere New York Rangers e Columbus Blue Jackets. I Rangers, finalisti dell’ultima Stanley Cup, hanno ceduto qualche pezzo importante, ma contano sulla definitiva esplosione di Nash e sulla saracinesca dell’eterno Lundqvist. Columbus ha delle lacune in attacco, al di là della superstar Johansen, ma se non avrà problemi di infortuni sarà una delle squadre di punta.
2a fascia: New York Islanders, Philadelphia e Washington sono tre squadre che possono inserirsi nella lotta per un posto nei playoff. Gli Islanders hanno sistemato la porta con l’acquisto del forte Halak, e questa mossa dovrebbe restituire tranquillità all’intera squadra. I Flyers, al contrario, hanno un buon gruppo, giovane e in crescita, ma il loro punto interrogativo è proprio in porta: Mason manterrà gli ottimi numeri dello scorso anno o tornerà a essere il mediocre portiere degli anni precedenti? I Capitals, infine, hanno sempre il loro faro nel cannoniere Ovechkin e hanno cambiato allenatore, nella speranza di essere più concreti e meno spregiudicati.
3a fascia: New Jersey Devils e Carolina Hurricanes sono entrambe in un anno di transizione. I primi devono fare i conti con la fine dell’era-Brodeur, il leggendario portiere che li ha tenuti in alto per oltre un decennio. I secondi hanno cambiato tutti i vertici, e il mercato ne ha risentito.
WESTERN CONFERENCE
Central Division
1a fascia: Chicago Blackhawks, St. Louis Blues e Minnesota Wild non dovrebbero lasciare speranze, per i primi tre posti, alle altre. Sono tutte squadre costruite per puntare al titolo, non solo alla vittoria della division. Chicago si avvia verso la conclusione di un ciclo straordinario, e non vorrà sprecare uno degli ultimi anni buoni di Toews e soci. I Blues sono una squadra davvero completa ed equilibrata in tutti i reparti, mentre gli Wild hanno il miglior gruppo di giovani talenti della NHL, affiancati dai veterani Suter e Vanek.
2a fascia: in una division un po’ meno difficile, i Dallas Stars avrebbero potuto puntare anche alla vittoria, con la super campagna acquisti che hanno fatto. Presi Seguin, Spezza e Hemsky, gli Stars sono davvero pericolosi, ma forse avranno bisogno di un anno di assestamento per ambire ai massimi traguardi. Più o meno lo stesso discorso vale per i Nashville Predators, che hanno cambiato coach e recuperato al meglio il loro fenomenale portiere, Rinne. Buona squadra, ma non credo possa bastare per insidiare i piani alti.
3a fascia: Colorado Avalanches e Winnipeg Jets non sono affatto due squadre allo sbando ma, seppure di poco, credo che rimarranno indietro, alla lunga. Gli Avalanches sono reduci da una bella stagione finita ai playoff, ma le cessioni e l’età di alcuni protagonisti mi fanno pensare che sia difficile vederli ripetersi. I Jets sono un gruppo omogeneo, ma non hanno portieri affidabili e manca un realizzatore pesante in attacco.
Pacific Division
1a fascia: i campioni in carica di Los Angeles non dovrebbero avere problemi a ritrovare, quanto meno, nuovamente posto nei playoff. A contendergli la vetta dovrebbero trovare l’unico, serissimo ostacolo nei San Jose Sharks, ancora col dente avvelenato per l’eliminazione subita in gara 7 lo scorso anno, dopo essere stati in vantaggio per 3 partite a zero.
2a fascia: qui c’è spazio per eventuali sorprese capaci di meritarsi spazio sotto i riflettori. Anaheim ha perso due colonne come Selanne e Koivu, ma ha preso Getzlaf e Perry per sostituirli, due ottime alternative. Gli Arizona Coyotes (ex Phoenix) sembrano un po’ leggeri in attacco, ma sono un bel gruppo, giovane e brillante. Vancouver i giocatori ce li ha, bisogna vedere se riesce finalmente a far pace con il sistema di gioco voluto da Tortorella.
3a fascia: un gradino più indietro sono le altre due canadesi, Calgary ed Edmonton. I Flames sembrano avere poco di più di un buon portiere, mentre gli Oilers dovrebbero andare incontro a una stagione con molti gol subiti.
..anche quest’anno GO LEAF GO !!!!!!!