Oggi era già pronto un post per raccontarvi le mirabolanti imprese di gente che dall’altra parte dell’Atlantico insegue una palla con un guantone in mano, ma le strazianti notizie emerse da un mare molto più vicino hanno cancellato tutto.
Mare nero per il sangue versato, nero per la nafta che avvolge i vivi e i morti, nero come la pelle di chi si fa coraggio, raccoglie tutti i propri averi, si avvolge in una coperta e si affida alle sue onde, sperando in un futuro migliore. E mare nero come la coscienza di chi organizza tutto questo rimanendo impunito nell’ombra e di chi ha creato, nel corso degli anni e dei decenni, le condizioni perché questo accadesse.
Il sonno della ragione genera mostri e, leggendo qualche giornale, anche sciacalli.
Leggendo il tuo breve, intenso commento all’ultima, infinita tragedia mi si è raggelato il sangue pensando che questa gente indifesa annega in un mare di insensibilità. Qualche titolo, qualche trasmissione televisiva e poi tutto nel dimenticatoio. Ciao.