NBA. National Basketball Association. Tre lettere che da sempre fanno sognare grandi e piccini. La tanto attesa stagione 2014-2015 é giunta finalmente ai blocchi di partenza. É ancora intatto nella memoria il titolo andato agli Spurs (di Marco Belinelli) e il chiacchieratissimo ritorno a casa del figliol prodigo LeBron James che è già tempo di alzare il sipario sul lucido parquet della 69ª edizione del campionato americano. La bellezza di 1.230 incontri di regular season si spalmeranno tra il 28 ottobre 2014 e il 15 aprile 2015.
Rullo di tamburi e squillo di trombe per Sua Maestà Belinelli e gli Speroni più incandescenti della lega. Il 28 ottobre si sono aperte le danze con i Campioni in carica dei San Antonio che, prima di dare battaglia ai Dallas Mavericks, hanno ritirato l’anello di Vincitori Assoluti della passata stagione. Quello contro i Dallas è stato un derby tutto texano, anche se – per un gioco di fusi orari – il primo match della opening night se lo è aggiudicato New Orleans-Orlando (conclusosi con un ampio 101-84). Emozionante (a dir poco) é stato vedere il nostro Marco diventare il primo italiano ad infilarsi al dito un anello NBA; altrettanto eccitante è stato tuffarsi nella sfida tra i detentori del titolo e uno dei collettivi più agguerriti ad Ovest (alla fine i Mavs hanno dovuto chinare il capo, con grande onore, per un solo punto di scarto, 100-101; alternanza di vittorie al cardiopalma in ciascun quarter e buone prestazioni registrate per M. Ellis e T. Parker).
Le due nuove regine dell’Est (Chicago Bulls e Cleveland Cavaliers) si sono incrociate il quarto giorno della regular season, la notte di Halloween, con i Cavs appesantiti dall’eredità di un partita disputata appena 24 ore prima contro New York (Knicks-Cavs si chiuderà con un punteggio di 95-90 ed un grosso tributo a Carmelo Anthony, in stato di grazia con un bottino di 25 punti). I Tori Rossi hanno saputo interpretare la sfida contro Cleveland in modo adeguato, riuscendo a vincere, però, solo il quarto quarto: un attivo decisamente scarso per impensierire l’indomito LeBron James che, con i suoi 36 punti trascina i suoi Cavalieri con la forza dei muscoli (e non solo) fino ad uno scoppiettante 114-108. Per definizione la vita di un Campione con la “C” maiuscola non conosce sosta. E allora ecco che King James verrà nuovamente chiamato in causa, questa volta, per affrontare Kevin Durant (Oklahoma City). Quando i due si incontrano sono sempre scintille. Save the date: 11 dicembre 2014! Una delle sfide più elettrizzanti della stagione vedrà l’MVP in carica contro il miglior giocatore del pianeta. Tutti avvisati: spettacolo puro ed emozioni palpitanti non adatti ai deboli di cuore (come le due indimenticabili gare della scorsa stagione). Secondo atto a Cleveland il 25 gennaio.
Doveroso aprire una parentesi tricolore che valorizzi il nostro spirito patriottico oltreoceano nello scontro che vedrà i Nuggets opporsi agli Spurs nella sera del 14 dicembre. Quello tra Gallinari e Belinelli é probabilmente il più atteso dei derby azzurri. Ci saranno altri incroci tra i players italiani nella girandola 2014-2015, fino a raggiungere la ragguardevole quota di 16 partite. I primi a pigiare il piede sull’acceleratore sono stati Gallinari e Datome il 29 ottobre, mentre si finirà con Bargnani-Datome il 15 aprile, ultimo dei 4 incontri tra il Mago e Gigi. Quattro saranno anche gli incontri-scontri tra il Beli e il Gallo, per questioni di Conference.
Trovare un Natale più magico di quello che ci attende, sportivamente parlando, è cosa davvero ostica. Il 25 dicembre 2014 é la giornata che ogni tifoso dovrebbe cerchiare in rosso sul calendario: il ritorno a South Beach di LeBron James decreterá l’apertura delle ostilità tra Miami e Cleveland. Con la maglia dei Cavs il giocatore per eccellenza dell’NBA (dopo aver registrato nelle scorse settimane uno degli spot della Nike più intensi degli ultimi tempi, da vedere QUI) sfiderà gli ex compagni di Big Three Wade. Un incentivo per dimenticare parenti e regali per qualche ora: si gioca alle 23:00 italiane. Ma Babbo Natale ha in serbo ancora un’altra luccicante sorpresa: San Antonio vs Oklahoma City. All’AT&T Center ci sarà la riedizione della finale di Western Conference, l’incrocio tra le due annunciate protagoniste del nuovo Ovest. Gli Spurs contro Kevin Durant e i suoi imprevedibili Thunder.
Bucks vs Knicks è una partita dal forte retrogusto europeo (15 gennaio 2015). Come mai? Beh, perché il match verrà disputato al cospetto di Sua Maestà Regina Elisabetta. Londra sarà il tradizionale approdo europeo per la regular season americana. Tifosi italiani, se potete, regalatevi un biglietto low cost per la stupenda megalopoli inglese e spendete qualcosa di più per il ticket della partita. Non fate tardi all’appuntamento con Bargnani e Jabari Parker (seconda scelta assoluta al draft) lungo le rive del Tamigi! Voliamo per direttissima, senza scalo, al 5 aprile: a soli 10 giorni dalla conclusione della stagione, Oklahoma-Houston rischia di presentarsi come un anticipo annunciato dei playoff. Partita entusiasmante in qualunque momento del calendario possa capitare: Durant e Westbrook saranno pronti a vendere cara la pelle contro Howard e l’ex fratello Harden. Buon divertimento.
Jason Kidd, ex play e coach dei Nets (nonchè futuro Hall of Famer), tornerà a Brooklyn il 19 Novembre da Head Coach dei Bucks. Lance Stephenson farà visita agli ex compagni di Indiana con la nuova casacca dei redivivi Charlotte Hornets (primo match con nuovo logo e nuove divise consumatosi alla Time Warner Cable Arena il 29 ottobre contro Milwaukee). Paul Pierce tornerà a Brooklyn il 17 gennaio, Pau Gasol incrocerà i vecchi compagni dei Lakers il 29 gennaio. Chiuderà questa serie di nòmoi il beach boy Kevin Love, pronto a trasferirsi alla corte di LeBron il 31 gennaio: per quella data è in programma Timberwolves-Cavaliers.
Divertiamoci a snocciolare qualche ultima statistica. La serie più lunga lontano da casa spetterà all’armata dei San Antonio, che resteranno lontani dall’AT&T Center per 9 partite (dall’8 al 28 febbraio). Secondi i Clippers e i Nets con 8 partite consecutive in trasferta. I primi, però, potranno consolarsi con la serie più lunga di partite in casa, dal 25 dicembre all’11 gennaio (ben 9), seguiti dai Suns con 8 e da Raptors, Heat, Trail Blazers e Bulls con 7. I giorni di riposo saranno solo un mero optional nel roboante mondo dell’NBA. Non si giocherà, come da tradizione, il Thanksgiving Day, dicasi lo stesso durante la finale NCAA e nella settimana dell’All Star Weekend, in programma dal 12 al 19 febbraio a New York: “All Star Saturday Events” al Barclays Center dei Brooklyn Nets e “All Star Game” al Madison Square Garden dei New York Knicks.
Ma ora non pensiamo alla fine. Né tantomeno alle poche interruzioni previste dal calendario. Spalanchiamo i sensi all’inverosimile e prepariamoci ad un’abbondante indigestione di basket. NBA, tre lettere che da sole valgono più di un intero alfabeto!
…Ok pronto! (per deformazione professionale) io sto sul parquet incrociato del TD Garden !! Bombetta, pipa e trifoglio!! Go Boston!