Non c’entrano niente i Titans, cui la stagione ha già dato il benservito al termine della regular season; nel titolo ci riferiamo ai campioni, i titani di cui sono piene le quattro squadre ancora in corsa per i due posti al Super Bowl di Houston del 5 febbraio. Patriots-Steelers e Falcons-Packers sono due sfide tra pesi massimi, in cui i favori del pronostico si reggono davvero su un filo sottilissimo ed in cui le stelle sono chiamate a dare quel quid in più che faccia la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Due partite attese da una stagione intera, due sfide senza domani in cui solo chi avrà più talento, freddezza e, perché no, fortuna, la spunterà. Benvenuti alle Conference Finals NFL.
PATRIOTS – STEELERS
Le due squadre con la più alta percentuale di partite vinte negli ultimi dodici anni; i due quarterback, Brady e Roethlisberger, certi futuri Hall of Famer, rispettivamente primo e secondo in partite vinte nei playoff tra tutti i qb attivi. Questa sarà solo la terza partita, nell’intera storia della NFL, in cui si affronteranno due quarterback con almeno due titoli vinti a testa (4 a 2 per Brady), ma val la pena ricordare che Pats e Steelers, negli ultimi due mesi, hanno un record combinato di 17 vittorie e zero sconfitte. Insomma, due corazzate che hanno alzato il regime dei loro motori nella seconda parte della stagione, per poi giungere a questo punto, al bivio decisivo dei playoff, al massimo della forma.
Parlare dello scontro tra Brady e Big Ben è quasi pleonastico. Il primo avviato verso i 40 anni, il secondo verso i 35 ma con un’infinità di acciacchi, fratture e operazioni varie; in comune, un braccio preciso e potente, una splendida lettura di gioco e, volendo trovare loro un difetto, una certa avversione ad uscire dalla tasca. Proprio qui, infatti, si giocherà quella che è, a mio parere, l’unica chiave difensiva in grado di volgere la partita dalla parte di Pittsburgh: la pressione su Brady. Una statistica secondaria, ma in questo caso importantissima, ci dice che i Patriots hanno un record di 21 vinte e sole 5 perse quando Brady ha subito meno di due sack; record che passa a 2-4 quando invece i sack sono stati 3 o più, senza dimenticare la Conference Final dello scorso anno, quando i Broncos eliminarono i Pats proprio frantumando la loro tasca protettiva. Evidente, quindi, quanto peso di questa partita passi per il duello tra linea offensiva dei Pats e difesa degli Steelers (e non è detto che Pittsburgh abbia i giocatori necessari per vincerlo, questo duello), mentre dall’altra parte lo spauracchio si chiama Le’Veon Bell, running back che contro i Chiefs ha spadroneggiato con 170 yard corse. Bill Belichick, coach di New England, avrà certamente martellato i suoi, durante questa settimana, su come fermarlo, ma da qui a riuscirci ne passa. E poi, a disposizione di Big Ben, ci sono sempre le mani fatate di Antonio Brown, che dovrà però vedersela quasi certamente con un marcatore tremendo come Talib.
Partita equilibrata, quindi, e forse a punteggio non altissimo, magari decisa dai kicker. I Pats però giocano in casa, hanno il dente avvelenato dall’anno scorso e Brady darebbe non so cosa per alzare il Vince Lombardi Trophy in faccia a quel Goodell che lo ha squalificato per il “deflategate”; tutti questi fattori potrebbero contribuire a quell’1% in più di rendimento per andare a vincere. Quindi dico New England.
FALCONS – PACKERS
Ad Atlanta, nell’ultima partita al Georgia Dome, è lecito attendersi una gara ad alto punteggio. Troppo grande appare, da entrambe le parti, lo squilibrio tra attacchi e difese per poter puntare a un tatticismo scacchistico. Il tema dello scontro tra titani, intesi sempre come quarterback, è assolutamente valido anche qui: Matt Ryan è in testa alla corsa per MVP stagionale, mentre Aaron Rodgers lo insegue da presso ed è certamente il giocatore più in forma del momento tra tutti quelli non ancora in vacanza, Pats e Steelers compresi. Nel Divisional Round mi ha impressionato molto la naturalezza con cui Ryan e tutto il suo attacco hanno macinato, lentamente ma inesorabilmente, una difesa di vecchi e feroci leoni come quella di Seattle. I Packers sono usciti vincitori da un match leggendario in quel di Dallas grazie alle magie del suo inafferrabile prestigiatore, ma complessivamente sembrano avere meno frecce nella loro faretra offensiva, non solo perché Nelson continua a essere out ma anche perché la mossa a sorpresa di Ty Montgomery running back è ormai “bruciata” e i Falcons avranno studiato tutta la settimana le contromosse necessarie.
L’attacco di Atlanta, come detto, può passare dalle corse di Freeman e Coleman ai lanci di Ryan per Jones e Sanu sr. con la stessa identica efficacia, e se lo farà in modo saggio, senza strafare (leggi palle perse), l’impressione è che la difesa di Green Bay abbia la coperta un po’ corta per stargli dietro in tutti gli angoli del campo. Dall’altra parte, Rodgers sarà chiamato, una volta di più, a caricarsi la squadra sulle spalle fino a Houston, ma stavolta dovrà anche sfuggire al miglior pass rusher stagionale, quel Vic Beasley capace di far segnare 15.5 sack in stagione, pur giocando solo il 56% degli snap. Per questo, pur amando Rodgers alla follia, credo che a spuntarla saranno i Falcons.