Nei quattro match in programma tra domani e domenica si decideranno le finaliste di conference: le teste di serie #1, Chiefs e Packers, sono favorite ma non troppo, mentre gli altri due scontri dovrebbero essere equilibratissimi. Ma i titoli sono tutti per lo scontro “vintage” tra Brady e Brees, 85 anni in due.

Passata l’ubriacatura da pallone ovale seguita alle sei Wild Card in due giorni, è già tempo di concentrarsi sul Divisional Round, il turno che vede tornare in campo anche le prime della classe, Kansas City Chiefs e Green Bay Packer, che si erano guadagnate il diritto di un bye al turno d’esordio. Le Wild Card hanno già regalato alcuni eventi storici, come i Browns vittoriosi nei playoff dopo 17 anni, i Bills addirittura dopo un quarto di secolo e Lamar Jackson che finalmente rompe il ghiaccio della post season, ma l’impressione è che il bello debba ancora venire, magari già da questo weekend.
LE PARTITE DI SABATO
BUFFALO BILLS – BALTIMORE RAVENS
Partita sulla carta equilibratissima, forse la più dura tra le quattro che ci attendono. I Ravens sono imbattuti dal 2 dicembre, i Bills addirittura dal 15 novembre, ed entrambe arrivano a questo match con il morale a mille, per i motivi di cui sopra. Nelle rispettive Wild Card Buffalo si è fatta preferire, ma c’è un fattore che potrebbe rappresentare lo scontro chiave: il punto di forza dell’attacco dei Ravens, le corse, coincide con quello debole della difesa dei Bills. Nelle ultime cinque uscite, il trio di palla a terra dei Ravens (Dobbins, Edwards e ovviamente Jackson) ha sempre corso più di 200 yard di media, tra le 404 contro i Bengals e le 236 di domenica scorsa contro i Titans. Cifre molto preoccupanti per una difesa che, contro le corse, è 17ma in classifica, tra le peggiori per yard concesse a portata (4.6) e td incassati su corsa (21). I Bills devono sperare che il loro attacco parta subito forte, costringendo i Ravens a mettere la palla in aria per rimontare e dando così modo alle loro secondarie, fortissime, di cercare gloria. Ma se Baltimore riesce a mettere la partita sui binari a lei più congeniali non c’è speranza per i padroni di casa.
GREEN BAY PACKERS – LOS ANGELES RAMS
Una partita a scacchi tra due coach, La Fleur e McVay, che si conoscono benissimo per aver lavorato insieme diversi anni. A fare la differenza dovrebbe quindi essere il materiale umano a disposizione, con La Fleur che può contare sulla rinascita di Aaron Rodgers, tornato a livelli da Mvp. Lo scontro chiave del match sarà proprio quello tra l’attacco dei Packers e la difesa californiana, una delle pochissime nell’intera NFL ad avere le carte in regola per frenare Green Bay, mettendo pressione costante sul qb (un must, se Rodgers viene lasciato tranquillo nella tasca è indifendibile) e bloccando l’alternativa delle corse di Aaron Jones. Ma è un piano difficile da tenere in piedi per 60′ di football, e l’impressione è che un Rodgers così in forma troverà comunque il bandolo della matassa.
LE PARTITE DI DOMENICA
KANSAS CITY CHIEFS – CLEVELAND BROWNS
Tre giorni fa abbiamo speso molte righe per decantare i meriti dei Browns vittoriosi a Pittsburgh, e non ritrattiamo di certo, ma qui il livello si alzerà di un paio di gradini, arrivando forse fuori dalla portata di Cleveland. I Chiefs sono i campioni in carica, hanno dominato la regular season, arrivano da un turno di riposo, giocano in casa (per quel poco che possa contare in tempi di Covid) ed è molto improbabile che Mahomes possa combinare tutti i pasticci fatti da Roethlisberger domenica scorsa. Il pericolo maggiore per la difesa dei Chiefs verrà probabilmente dall’esplosiva coppia di running back dei Browns, Chubb e l’ex Hunt, aiutata dalla superba linea offensiva, ma dall’altro lato dell’ovale non c’è partita tra Mahomes e il suo pacchetto di ricevitori + Kelce contro Mayfield & Co. Difficile che i Browns possano andare oltre una sconfitta onorevole.
NEW ORLEANS SAINTS – TAMPA BAY BUCCANEERS
Il più anziano tra i quattro qb titolari del Divisional Round della AFC è Mayfield, 25 anni; tre su quattro sono stati scelti nel draft del 2018; quando esordivano nella NFL, Brady aveva già vinto cinque Super Bowl e Brees era ad un passo dal togliere a Dan Marino il record assoluto di yard lanciate in carriera. Ecco, in sintesi, perché questo match non è visto come una normale sfida tra due squadre ma come un match d’altri tempi tra due leggende e sicuri Hall of Famer che hanno marchiato a fuoco gli ultimi vent’anni di football. E questo è un errore, a mio parere, perché partendo dal presupposto che entrambi i qb, oramai completamente impermeabili alla pressione dei playoff, facciano il loro dovere senza sbavature, a fare la differenza sarà proprio chi giocherà loro intorno. Gli attacchi sono entrambi eccellenti, con Brady che può puntare un magnifico pacchetto di ricevitori come Evans, Godwin e Brown, più Gronkowski, mentre Brees è affiancato da uno dei migliori running back della lega, Alvin Kamara, capace di mantenere la stessa efficienza sia dal backfield che come ricevitore. La differenza, semmai, potrebbe farla la qualità difensiva, dove i Saints sono messi meglio degli avversari, capaci di soffrire oltre il dovuto anche contro il qb esordiente di Washington nella Wild Card. I due scontri diretti in regular season sono stati entrambi vinti comodamente dai Saints, con un punteggio complessivo di 72-26, ma ogni partita fa storia a sé e Brady ha costruito la sua leggenda proprio dando il meglio nei playoff. Pronostico difficile, quindi, ma non potendo esimermi voto Saints.