Non avevo mai visto un quarterback perdere con 22 punti di scarto dopo aver lanciato 438 yard e 2 touchdown, eppure è quello che è successo a Peyton Manning. Lui e i suoi Denver Broncos, che io stesso avevo giudicato “ingiocabili” non più di una settimana fa, sono stati brutalmente strapazzati dai New England Patriots di Tom Brady, autore di una partita monumentale al pari dei suoi ricevitori preferiti, Edelman (nella foto) e Gronkowski, e della sua difesa, capace di tenere fermo a 21 punti un attacco stellare come quello dei Broncos. Una partita bellissima, quella vinta dai Pats, piena di giocate e gesti atletici clamorosi, una dimostrazione di come i numeri, anche nel foootball, dicano spesso molto ma non proprio tutto. Una partita che di fatto non cambia molto ai fini della corsa playoff, ma che conferma New England come la squadra più in forma della NFL, con cinque vittorie consecutive. Il prossimo turno i Patriots riposano e Denver quasi, visto che saranno impegnati sul campo dei derelitti Raiders, ancora a zero vittorie.
Giovedì vittoria fondamentale dei Saints a Charlotte, sul campo dei Panthers, ottenuta con più difficoltà di quanto dica il 28-10 finale. Entrambe le squadre hanno mostrato problemi, ma certo i Panthers sembrano in netto calo. Per loro trasferta della verità a Philadelphia nel prossimo Monday Night contro gli Eagles, passati senza grosse difficoltà (ma con Foley infortunato) a Houston. I Saints invece ospiteranno i San Francisco 49ers, che sono riusciti nell’impresa di perdere in casa contro i modesti Rams, per giunta privi del loro qb titolare. Partita brutta, piena di errori, con la linea offensiva dei 49ers che fa acqua da tutte le parti (27 sack concessi, la peggiore del campionato) e un Kaepernick che però non fa nulla per aiutarla, andandosene a spasso per il campo o ritardando troppo il rilascio della palla. I 49ers rimangono inchiodati a 10 punti segnati per tutta la partita, mancano un field goal importante, poi sbagliano un punt e, infine, commettono il fumble decisivo a 2 secondi dalla fine, a una sola yard dal touchdown della vittoria, quando Kap si butta in una classica qb sneak ma si lascia sfuggire il pallone, recuperato dalla difesa. Un pasticcio colossale, da principiante; partita finita e musi lunghi, molto lunghi, a San Francisco. Dopo la dura lezione incassata a Denver e dopo questo brutto stop, una sconfitta anche a New Orleans potrebbe distruggere uno spogliatoio già in ebollizione.
Chi invece ha superato a pieni voti un difficile esame sono gli Arizona Cardinals, andati a vincere con straordinaria autorità a Dallas, sul campo degli ottimi Cowboys. Ora il loro record recita 7 vittorie e una sola sconfitta, con due vittorie di vantaggio su Seattle, vittoriosa ma senza brillare (30-24) sui Raiders. Il prossimo turno è sulla carta comodo per entrambe, con i Seahawks che ricevono i Giants (asfaltati dai Colts nel Monday Night) e i Cardinals che ricevono i Rams. Esame superato alla grande anche per i Pittsburgh Steelers, autori di una prestazione sontuosa in tutti i settori del gioco contro i Baltimore Ravens: l’attacco ha segnato 43 punti con l’eterno Big Ben (25 su 37 con 340 yard e ben 6 passaggi in touchdown!) e un abbagliante Antonio Brown (11 ricezioni per 144 yard e un touchdown), la difesa ha messo a segno 4 sack, un intercetto e recuperato un fumble, e perfino lo special team si è fatto beffe dei Ravens con una finta di kick trasformata in conversione da 2 punti. Ora gli uomini in nero braccano davvero da vicino i Bengals, e domenica prossima non dovrebbero avere problemi a New York contro i modestissimi Jets.
Grazie per il commento e per i risultati complessivi.