“Nemo propheta in patria”. E’ proprio il caso di scomodare il Vangelo per raccontare la prima sconfitta stagionale dei Denver Broncos, caduti a Indianapolis su quello stesso campo dove Peyton Manning, oggi qb di Denver, ha costruito la sua straordinaria carriera. L’attacco dei Broncos non era in gran serata, ma i Colts ci hanno messo ben più di una mano per spingerli giù dall’altare dell’imbattibilità, con una prestazione molto attenta in difesa e spumeggiante in attacco. Andrew Luck (nella foto), qb al secondo anno di NFL, ha confermato ancora una volta di essere un predestinato, un giocatore destinato a fare davvero grandi cose; probabilmente i Colts non sono ancora del tutto attrezzati per il titolo, ma possono permettersi di costruire la squadra intorno a un cardine straordinariamente affidabile come Luck.
Ampliando lo sguardo al resto dell’orizzonte, dopo la caduta di Denver resta un’unica squadra imbattuta in tutta la NFL: i Kansas City Chiefs guidati da Alex Smith. Sette vittorie su sette, l’ultima ottenuta per un solo punto su Houston: nessuna squadra aveva mai iniziato con questo record dopo essere stata la peggiore della stagione precedente. Una metamorfosi che, ovviamente, non si può attribuire solo all’arrivo di Smith, ma che certo ha trovato linfa vitale nella sua voglia di riscatto, dopo essere stato messo alla porta da San Francisco, abbagliata dall’astro nascente Kaepernick. E l’ottavo successo sembra a portata di mano, visto che domenica prossima i Chiefs ricevono i mediocri Cleveland Browns. A proposito di San Francisco, c’è da segnalare la risalita a fari spenti dei 49ers, che dopo i due stop consecutivi contro Seattle e Indianapolis (non proprio due scarse) ha messo in fila quattro vittorie, tutte con almeno 12 punti di margine. La difesa ha ritrovato i suoi linebacker (che coppia Willis e Bowman!!) mentre in attacco le yard sicure di Frank Gore stanno ridando serenità ai big-play di Kap. Domenica prossima tutta pacchia per i 49ers, impegnati a Jacksonville contro i derelitti Jaguars.
Periodo delicato, invece, per Tom Brady e i suoi New England Patriots, che dopo aver evitato a cinque secondi dalla fine la sconfitta domenica scorsa contro i Saints, sono caduti piuttosto sorprendentemente a New York contro i Jets, gettando al vento un vantaggio di 21-10 all’intervallo. A vederla giocare, sembra una squadra improvvisamente stanca, logora, ma il prosieguo della stagione ci dirà se è solo un calo di forma o la fine di un ciclo. Domenica prossima ricevono i Dolphins, alla terza sconfitta consecutiva dopo un buon avvio di stagione, l’avversario giusto per provare a ripartire. Prestazione d’impressionante consistenza di Seattle contro gli Arizona Cardinals: non ingannino i soli 12 punti di margine, ma la linea difensiva dei Seahawks ha “brutalizzato” in più di una circostanza gli avversari, servendo su un piatto d’argento la vittoria a Russell Wilson, che l’ha condotta senza troppi patemi in porto.