WASHINGTON CAPITALS – PITTSBURGH PENGUINS: 2-1 (2-3, 4-1, 4-3)
I Capitals centrano in gara 3 una vittoria forse decisiva nell’economia della serie, sbancando il ghiaccio dei campioni in carica con la rete del loro uomo più rappresentativo, Alexander Ovechkin. I Penguins recuperano Malkin, ma la partita stenta a decollare per tutto il primo periodo. Come spesso succede in questi casi, è la prima segnatura a rompere gli argini e ad accendere i fuochi d’artificio, ed è esattamente quello che accade in apertura di secondo terzo dopo la rete in power play di Carlson che buca Murray dalla lunga distanza. I Penguins reagiscono rabbiosamente e pareggiano con Guentzel dopo un minuto, per poi passare poco dopo sul 2-1 con il power play gol di Hornqvist. A metà tempo c’è una bruttissima entrata di Wilson su Aston-Reese; il giocatore dei Penguins crolla a terra e viene poi accompagnato negli spogliatoi per non rientrare più ma, cosa ancor peggiore, gli arbitri decidono di non prendere provvedimenti contro i Capitals. A quel punto la partita cambia, trasformandosi da lì fino alla seconda sirena in una rissa da saloon. Pareggia Stephenson sfruttando un brutto disco perso in difesa dai Penguins, poi arriva il 3-2 di Crosby, assistito da Guentzel dopo un dribbling d’altissima scuola. All’inizio del terzo periodo gli animi sono più freddi; Pittsburgh coglie un palo clamoroso con Malkin, ma dopo 5′ è Niskanen a segnare la rete del 3-3, sfruttando anche un fortunato rimbalzo del disco sugli schinieri di Murray. La partita ormai è aperta, entrambe le contendenti vogliono vincere senza rischiare l’overtime, così le occasioni fioccano da entrambe le parti, finché Backstrom ruba un disco a Maatta e si invola per poi passare a Ovechkin che non perdona. Mancano solo 67 secondi alla fine e per i Penguins non c’è più nulla da fare.
NASHVILLE PREDATORS – WINNIPEG JETS: 1-2 (1-4, 5-4 2ot, 4-7)
Partita incredibile a Winnipeg, con gli ospiti che dominano in lungo e largo il primo periodo, segnando 3 reti e non concedendo praticamente nessuna chance ai Jets. Helleybuck, portiere di casa, è frastornato dai tiri che vede grandinare da tutte le parti e mostra qualche pecca in più di un’occasione. Negli spogliatoi arriva una strigliata epocale da coach Paul Maurice e nel secondo periodo la partita cambia: Winnipeg stritola i Predators nel loro terzo difensivo e segna ben quattro reti in un solo periodo, di cui tre in meno di 3′. L’eroe del momento è Dustin Byfuglien, veterano ex Chicago e Atlanta, che segna due reti e balla lungo la balaustra, scatenando l’incredulo pubblico di casa. Nel terzo periodo Nashville trova il 4-4 con Forsberg in power play dopo 7’40”, ma ormai i Jets sono una marea incontrollabile per Rinne e la sua difesa. Wheeler sigla il 5-4 a 5′ dalla fine e poco dopo, in empty net, arriveranno le ultime due reti a sancire l’indimenticabile nottata di Winnipeg.