Oggi, 15 aprile, sono trascorsi esattamente 67 anni dal giorno in cui Jackie Robinson superò le barriere razziste del baseball giocando la sua prima partita con la maglia dei Brooklyn Dodgers. Quello che, a suo tempo, venne vissuto come un giorno ricco di violentissime polemiche, oggi è uno degli appuntamenti più celebrati di ogni stagione della MLB. La tradizione più sentita di ogni 15 aprile vuole che tutti i giocatori in campo indossino per un giorno la casacca numero 42, il numero di Robinson ritirato dalla MLB per tutte le squadre a partire dal 1997. Uno dei luoghi più significativi, invece, è la Jackie Robinson Rotunda (nella foto) al Citi Field, lo stadio dei New York Mets. Decorata con numerose foto e citazioni di Robinson, la Rotunda è caratterizzata dal grande “42” blu che troneggia su un lato, luogo immancabile per le foto di tutti i tifosi.
Riportiamo a seguire una breve biografia di Jackie Robinson, tratta dall’enciclopedia “Garzantina dello Sport”.
Robinson Jack detto <<Jackie>> (Cairo 1919 – Stamford 1972). Il primo giocatore afro-americano a esordire nella MLB, il 15 aprile del 1947 con la maglia dei Brooklyn Dodgers, interrompendo così oltre 80 anni di segregazione razziale (la MLB era infatti riservata ai bianchi, mentre gli atleti di colore potevano competere solo nella Negro League). Seconda base dotato di grande velocità (ruberà 197 basi in MLB), solido e continuo in battuta, Robinson si mette in evidenza in molti sport nel periodo scolastico, arrivando infine alla Negro League con i Kansas City Monarchs al termine del servizio militare prestato durante la Seconda Guerra Mondiale. Prelevato dai Brooklyn Dodgers nel ’46, viene girato ai Montreal Royals della International League (il campionato immediatamente inferiore alla MLB), dove Robinson si dimostra più che all’altezza per il grande salto. In MLB, malgrado i difficili esordi dovuti all’ambiente decisamente ostile, si aggiudica il premio di miglior esordiente della National League nel ’47, vincendo due anni dopo quello come miglior giocatore e guadagnandosi sei convocazioni per l’All Star Game. Nel 1955 vince le uniche World Series della sua carriera quando i suoi Dodgers battono gli Yankees; l’anno seguente viene ceduto dalla dirigenza agli acerrimi rivali, i New York Giants, ma per rispetto ai tifosi preferisce ritirarsi. Terminata l’attività agonistica, si impegna moltissimo nei decenni successivi nelle battaglie per i diritti civili degli afro-americani, divenendo un grande sostenitore di Martin Luther King e Malcolm X. Inserito nella Hall of Fame nel 1962, i Dodgers (nel frattempo trasferitisi a Los Angeles) ritireranno il suo numero di casacca, il 42, dieci anni dopo; nel 1997, nel cinquantesimo anniversario del suo esordio, la MLB ritirerà da tutte le squadre il suo numero, concedendo solo delle speciali eccezioni ai giocatori che richiedono di indossarlo (il più famoso sarà il lanciatore degli Yankees Mariano Rivera). Robinson, malato di diabete e con problemi cardiaci, si spegne il 24 ottobre 1972.
..Eroe !! ..quando ce ne era veramente bisogno!