A volte ritornano

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Il ritorno in F1 di Fernando Alonso è l’ultimo caso di piloti che dopo il ritiro rientrano nel gran circus. Scopriamo chi ha compiuto lo stesso percorso dello spagnolo.

Alonso impegnato nell’ultima Dakar

Si delinea l’elenco dei piloti titolari in pista la prossima stagione; tra i movimenti di mercato ufficializzati, il ritorno di Fernando Alonso alla Renault è destinato ad attirare l’interesse anche per quello che sarà il confronto con gli attuali giovani piloti. Basti pensare che molti dei suoi futuri colleghi, erano dei bambini quando il rientrante pilota spagnolo, esordì con la Minardi nel Gran Premio d’Australia il 4 marzo 2001, tra questi Norris (classe ’99), Stroll e Russell (’98), Leclerc e Verstappen (’97), Ocon (’96).
Nella sua carriera Alonso ha corso per Minardi (2001), Renault (2003-2006 /2008-2009), McLaren (2007 / 2015-2018) e Ferrari (2010-2014), collezionando in 314 Gp 32 vittorie, 97 podi, 22 pole e 23 giri veloci, numeri impreziositi da due titoli mondiali (2005 e 2006) che interruppero le vittorie dell’era Ferrari-Schumacher.
Un pilota di grande carisma che avrebbe meritato qualcosa in più, nei momenti di tensione spesso sopra le righe ma capace di guidare le monoposto oltre il loro potenziale.
Dopo il ritiro del 2018 a conclusione dell’esperienza in McLaren, è stato impegnato nella 500 miglia di Indianapolis, gare nel campionato del mondo endurance (con importanti soddisfazioni) e nell’ultima Dakar, lasciando sempre la porta aperta alla F1 con una monoposto competitiva, obiettivo programmato soprattutto nel 2022 con l’entrata in vigore dei nuovi regolamenti tecnici e sportivi, inizialmente previsti nel 2021 poi posticipati di un anno per le difficoltà causate dalla pandemia.
Quello di Alonso è solo l’ultimo episodio in ordine cronologico, di piloti che dopo il ritiro tornano in F1.
L’ultimo era stato quello di Felipe Massa che, dopo l’annunciato ritiro

nel corso del campionato 2016, ci ripensò correndo nella stagione successiva, l’ultima della sua carriera.
Il 40enne attuale pilota Alfa Romeo Kimi Raikkonen, dopo la separazione con la Ferrari nel 2009 passò al Rally, tornando in F1 con la Lotus per il campionato 2012.
Come non citare Michael Schumacher che, ritiratosi al termine del 2006, poi vicino al rientro in Ferrari nell’annata 2009 per sostituire Massa dopo l’incidente dell’Hungaroring, ma impedito in quel momento da problemi fisici, nel 2010 fu convinto dai progetti della Mercedes tornando in pista dopo quattro anni. I risultati non furono quelli sperati ed al termine del 2012 il tedesco salutò definitivamente le corse venendo sostituito da Hamilton che, disponendo finalmente di una monoposto eccellente, sta ancora scrivendo la storia e battendo qualunque record. Andando indietro nel tempo, Nigel Mansell si ritirò a 39 anni dopo aver vinto il titolo nel 1992, tornando in pista due anni dopo per aiutare la Williams e Damon Hill nel duello con Michael Schumacher, vincendo il conclusivo Gran Premio d’Australia; l’anno successivo venne ingaggiato dalla McLaren disputando però due soli Gp.
Nel 1991 Alain Prost decise di ritirarsi dopo il licenziamento della Ferrari, tornando in Williams nel 1993 per vincere il suo quarto titolo in carriera nel suo ultimo campionato.
In questa lista è doveroso citare Niki Lauda che nel 1979 (a 30 anni), si ritirò dopo una stagione sotto le aspettative con la Brabham, salvo poi tornare nel 1982 in McLaren con cui vinse (per mezzo punto su Prost) il suo terzo titolo mondiale nel 1984, ritirandosi definitamente dopo la stagione successiva.

L’età? Non conta nulla, a differenza del cronometro che stabilisce quanto vai forte.

Fernando Alonso

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Andrea La Rosa

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