Gp di Gran Bretagna animato negli ultimi giri dai problemi di usura alle gomme dei piloti Mercedes (e Sainz), ma oltre al risultato in pista c’è soprattutto la notizia del primo caso di positività al Covid-19 per un pilota.

La notizia dell’ultima gara è stata la positività al Covid-19 di Sergio Perez, comunicata dopo l’assenza alla consueta conferenza stampa del giovedì.
Immediato l’auto-isolamento e il tracciamento di coloro che sono stati in contatto col pilota messicano, a dimostrazione di quanto nella nostra quotidianità debba rimanere alta l’attenzione.
Guardando al risultato in pista, l’usura delle gomme ha animato un finale (l’ennesimo) targato Mercedes, con entrambi i piloti che hanno avuto dei cedimenti.
C’è da dire che probabilmente tutto ha origine dall’incidente di Kvyat, circostanza dove tutti (tranne Grosjean) hanno anticipato la sosta, portando a fine gara la gomma ad un’usura maggiore, oltre al fatto che Hamilton e Bottas non si sono risparmiati.
Se per Bottas è andata male (a due giri dal termine), fortunato Hamilton (pole n.91) che ha percorso l’ultimo giro su tre ruote, aiutato dal margine su Verstappen.
Ancora poche curve e la vittoria sarebbe stata un miraggio per il britannico, grande protagonista di questi tempi dove gli gira tutto bene, in questa circostanza un +25 pesantissimo che spiana la strada verso il settimo titolo.
Verstappen si mangia le mani, perché dopo la foratura di Bottas è stato richiamato ai box per il cambio gomme, sia per preservarsi da un’eventuale simile problema che per fare il giro veloce, tempo quello del pit-stop col senno del poi, decisivo nel ritardo quando Hamilton ha percorso l’ultimo giro a rilento.
Per l’olandese è stata comunque una gara di solita generosità e resistenza, per una RedBull che tra le novità ha portato un’ala posteriore a cucchiaio per ridurre il carico aerodinamico.
Indietro il compagno di squadra Albon, ottavo al traguardo con cinque secondi di penalità per il contatto con Magnussen; il secondo pilota RedBull potrebbe sentire traballare il sedile.
La McLaren mantiene la terza posizione dei costruttori col quinto posto di Norris, sempre più beniamino dei tifosi in pista col casco disegnato da una bambina, come lui sognava di fare da fan di Valentino Rossi, ma il risultato poteva essere migliore senza i problemi di usura di gomme all’ultimo giro di Sainz, che ha concluso fuori dalla zona punti.
Il team ha lavorato parecchio per aggiornare la monoposto con un nuovo pacchetto: un’ala posteriore più scarica e dei profili nella zona dei barge board.
In casa Ferrari ingoiato l’amaro boccone della realtà, si è arrivati alla consapevolezza che la sconfitta non è perdere ma non provare a risalire, per questo l’obiettivo sembra essersi spostato a lavorare in ottica 2022, vista la forte discontinuità del nuovo regolamento tecnico in vigore proprio da quella stagione.
Con le attuali forze, neanche il più ottimista tifoso avrebbe scommesso che una rossa fosse partita dalla seconda fila, bravo Leclerc a gestire e sfruttare le (poche) potenzialità della monoposto, premiato col podio dai problemi Mercedes.
Difficilissimo il weekend di Vettel, che ha girato pochissimo al venerdì per problemi all’intercooler (mattina) e pedale del freno (pomeriggio); decimo al traguardo e lontano dal compagno di squadra.
In Racing Point la positività di Perez è stata uno shock, il pilota venerdì mattina è apparso in un video visibilmente deluso e scosso della notizia, definendolo come uno dei giorni più tristi della sua carriera.
Immediato l’ingaggio di Hulkenberg, in ballottaggio con Gutierrez cui necessitavano 300km per la riattivazione della Super Licenza considerata la recente inattività (ultima esperienza in Haas nel 2016).
Importante la vicinanza del circuito con la fabbrica, per avere tutte le componenti a disposizione utili a modificare le misure dell’abitacolo con quelle del tedesco prossimo ai 33 anni, l’anno scorso in Renault e vecchia conoscenza del team, visti i trascorsi con l’ex Force India nel 2012 e 2014/15.
Solo che i risultati nonostante le potenzialità continuano a non arrivare, Hulkenberg è rimasto fermo ai box senza nemmeno partire, Stroll (nono) appare lontano dal passo dei suoi giovani coetanei.
Importante il risultato della Renault che guadagna molti punti grazie al quarto posto di Ricciardo ed il sesto di Ocon, restando in scia al gruppo di team dietro Mercedes e Red Bull.
Dopo due gare a secco, l’Alpha Tauri torna a muovere la classifica costruttori con Gasly (settimo) fortemente motivato dall’eventuale avvicendamento in RedBull con Albon.
Kvyat partito con cinque posizioni di penalità per la sostituzione del cambio, ha finito sulle barriere anzitempo la gara.
Restano lontane le prestazioni dell’Alfa Romeo per la quinta gara consecutiva fuori dalla Q1, Giovinazzi ha concluso quattordicesimo dopo una penalità di cinque secondi per infrazione durante la safety-car, ultimo Raikkonen.
La Haas in occasione della safety-car innescata dall’incidente di Kvyat, ha provato una strategia diversa non rientrando ai box, stavolta senza successo rispetto al precedente Gp.
Passo avanti per la Williams (Russell dodicesimo) che ha presentato una livrea speciale con scritto “Thank you NHS and all key workers”, ringraziando gli operatori sanitari inglesi impegnati nella lotta alla pandemia.
Si resta a Silverstone, tra una settimana monoposto ancora in pista per il Gran Premio del 70°Anniversario, valido come quinta prova del campionato.


Classifca Piloti
1.Hamilton (Mercedes) 88pt
2.Bottas (Mercedes) 58pt
3.Verstappen (RedBull) 52pt
4.Norris (McLaren) 36pt
5.Leclerc (Ferrari) 33pt
6.Albon (RedBull) 26pt
7.Perez (Racing Point) 22p
8.Stroll (Racing Point) 20p
9.Ricciardo (Renault) 20p
10.Sainz (McLaren) 15pt
11.Ocon (Renault) 12pt
12.Gasly (Alpha Tauri) 12pt
13.Vettel (Ferrari) 10pt
14.Giovinazzi (Alfa Romeo) 2pt
15.Kvyat (Alpha Tauri) 1pt
16.Magnussen (Haas) 1pt
Classifica Costruttori
1.Mercedes 146pt
2.RedBull 78pt
3.McLaren 51pt
4.Ferrari 43pt
5.Racing Point 42pt
6.Renault 32pt
7.Alpha Tauri 13pt
8.Alfa Romeo 2pt
9.Haas 1pt