La Midland e successivamente la Spyker, sono state due squadre che hanno gareggiato rispettivamente per un solo anno, la loro storia che si ricollega fino ai giorni nostri.

MIDLAND
Alla storica Jordan in Formula 1 dal 1985 al 2005, subentrò la Midland che venne registrata come la prima squadra russa pur mantenendo la sede britannica della stessa Jordan situata a Silverstone, dove venne presentata la prima vettura nominata M16.
Al “confermato” Tiago Monteiro in precedenza alla Jordan, venne affiancato da Albers, numerosi furono i collaudatori scesi in pista nelle prove libere: Winkelhock, Mondini, Premat, Sutil e Viso.
Una storia brevissima nella quale in contrapposizione al difficile inizio, col passare dei Gran Premi le prestazioni sia in qualifica che in gara migliorarono, senza purtroppo ottenere punti.
Il miglior risultato fu il nono e decimo posto al traguardo del Gran Premio d’Ungheria, ad un passo dalla zona punti.
A Settembre del 2006 la squadra venne venduta alla Spyker che non potendo cambiare la denominazione, mutò la livrea passata da colori rosso e grigio, all’arancione e argento degli ultimi tre Gran Premi.
SPYKER
Nel 2007 la Spyker subentrò alla Midland, mantenendo la sede di Silverstone e gli stessi piloti. Durante il campionato, Albers Albers venne sostituito da Winkelhock nel solo GP d’Europa al Nurburgring, e successivamente Yamamoto per le restanti sette gare.
I risultati non furono esaltanti con dei piazzamenti fuori dalla zona punti al netto dei ritiri, tranne l’eccezionale ottavo posto di Sutil a Suzuka che fruttò l’unico punto del campionato (e nella storia della Spyker).
Doveroso ricordare l’incredibile momento vissuto con Markus Winkelhock che nell’unica gara della sua carriera in F1, durante il giro di schieramento invece di fermarsi sul posto di partenza (ultimo), guardando i nuvoloni carichi di pioggia decise di rientrare ai box per montare le gomme da bagnato quando ancora la pista era chiaramente asciutta.
Pochi secondi dopo il semaforo verde si verificò un vero e proprio diluvio, col pilota Spyker in testa dopo i primi giri fino alla bandiera a rossa, poi qualche giro di visibilità davanti le tv per la ripartenza dietro la safety-car, infine l’inevitabile arretramento fino al ritiro.
In conclusione la squadra venne venduta alla Force India che gareggiò in F1 fino al 2018, poi divenuta Racing Point e oggi Aston Martin.

