F1 ’22: inarrivabile Verstappen tra le polemiche

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Tutti gli argomenti del Gran Premio d’Italia: livrea speciale per la Ferrari, l’omaggio alla Regina Elisabetta II, l’esordio da sogno non programmato di De Vries, il rebus della griglia di partenza, l’ennesima vittoria di Verstappen partito settimo, favorita anche dalla strategia di sosta anticipata per Leclerc che ha penalizzato il risultato. Assolutamente rimandata la Federazione per la gestione della safety-car negli ultimi giri.

Bandiera a scacchi dietro la safety-car

Se una settimana fa avevamo visto tanto arancione, stavolta è stata un’onda rossa a contraddistinguere il weekend di Formula 1, tanto che per l’occasione la Ferrari è scesa in pista con una livrea speciale contraddistinta dal giallo che insieme al rosso ha sempre contraddistinto lo stemma del Cavallino Rampante, pure a sottolineare la ricorrenza dei 100 anni dell’Autodromo Nazionale di Monza.
Una veste che in maniera già nostalgica, nonostante il campionato in corso, ha omaggiato la F1-75 che dopo anni, è stata comunque capace di trasmettere emozioni, veloce ma purtroppo fragile con una power-unit potente, capace di colmare l’evidente gap degli ultimi due anni, ma non del tutto affidabile.
Una macchina anche spesso mal gestita sotto il profilo delle strategie, che non vincerà il campionato, ma resterà impressa nei ricordi dei tanti tifosi, compresi quelli presenti al Gran Premio d’Italia dove gli umori soprattutto del giovedì sera, sono stati inevitabilmente segnati dalla morte della Regina Elisabetta II.
La notizia dopo aver fatto il giro del mondo, ha scombussolato anche il Gran Circus che a vario modo, ha reagito con messaggi di cordoglio e immediata vicinanza.
Un rapporto quello della Sovrana, molto forte con l’ambiente dei motori, basti pensare che nel febbraio del 1945, quando ancora era impensabile il suo futuro da Regina, convinse il padre ad un suo apporto al conflitto bellico unendosi al Servizio Ausiliare Territoriale addestrandosi come autista e meccanico. Senza dimenticare come la Gran Bretagna insieme a poche altre Nazioni rappresenti la culla del motorsport, infatti la grande maggioranza dei team e attori in pista, posseggono il passaporto britannico.
Va ricordato anche come nel 2008, a 24 anni, Hamilton venne insignito in prima persona dalla Sovrana dell’onorificenza di Membro dell’Impero Britannico, per essere diventato al termine di quella stagione il più giovane campione del mondo di F1.
Tutte le scuderie dai rispettivi canali social, hanno rilasciato messaggi di cordoglio, McLaren e Aston Martin hanno modificato le proprie immagini di profilo togliendo dai loghi i colori apparsi con i toni luttuosi, diversi neri e messaggi su alcune monoposto, suggestivo il “cinguettio” della Williams, che ha inserito in una cornice la foto della Regina con Frank Williams durante la sua nomina di Sir.
Addentrandoci agli argomenti del Gran Premio d’Italia, non potrà certo dimenticarlo Nyck De Vries dapprima impegnato nelle prove libere alla guida dell’Aston Martin, mentre poche ore dopo, l’inatteso problema di appendicite accusato da Alexander Albon, ha costretto il pilota titolare della Williams a fare forfait, sostituito proprio dal giovane talento dell’accademy Mercedes che si è giocato le prime carte in una situazione non facile, ma comunque indimenticabile visto il risultato finale.
Un esordio da non dimenticare, vista anche l’incredibile partenza dalla quarta fila al fianco di Verstappen, circostanza verificatasi perché le caratteristiche del Tempio della Velocità hanno consigliato a molti team di cambiare diverse parti motoristiche, scelta favorita anche per la possibilità di sorpasso sui lunghi rettilinei.
Una pioggia di penalità che ha coinvolto pure diversi big, utile a scrivere la premessa di una gara ricca di sorpassi, ma tali da generare una grande confusione fino a quattro ore dopo la conclusione delle qualifiche, per capire gli incastri secondo i

risultati delle qualifiche anche probabilmente per la poco chiarezza del regolamento quando ci sono diverse sovrapposizioni tra monoposto penalizzate poi così risolte: Verstappen (settimo), Perez (tredicesimo), Ocon (quattordicesimo), Bottas (quindicesimo), Magnussen (sedicesimo), Schumacher (diciassettesimo), Sainz (diciottestimo), Hamilton (diciannovesimo) e Tsunoda (ventesimo).
È stato di ben altro interesse il sabato di Leclerc, partito dalla pole, in una prestazione rischiatutto della Ferrari da fare sognare, con assetto estremo e mappatura spinta anche probabilmente a costo di andare in penalità il prossimo Gp, ma con l’obiettivo di vincere a casa propria per mettere sotto il tappeto le amarezze della stagione che senza autolesionismo vedrebbe oggi delle classifiche completamente diverse; più carica aerodinamicamente la Red Bull puntando sul passo gara e minimizzando il degrado gomme per risalire dalle penalità.

Ma il risultato che conta è quello della gara, dove nella primissima fase Leclerc dopo aver tenuto la posizione su Russell, ha immediatamente forzato il ritmo visto che dietro Verstappen, mostruosamente, aveva già rimontato le posizioni di penalità mettendosi dietro gli scarichi della Ferrari; strepitosa la rimonta di Sainz in quarta posizione, favorita anche da Ricciardo a formare un trenino.
La virtual safety-car nel giro n.12 introdotta per il ritiro di Vettel, ha visto la Ferrari anticipare il pit-stop di Leclerc mentre nel frangente era ripresa la gara, davanti Verstappen ha mantenuto costante il ritmo nonostante il passare dei giri con le stesse gomme iniziali senza crollo di prestazione, per lui box quasi a metà gara con la gomma media e la successiva fase di amministrazione per andare fino in fondo con le stesse coperture.
Poi secondo pit-stop di Leclerc rientrato davanti a Russell, ardua l’impresa di recuperare quasi venti secondi a Verstappen e l’intenzione di una parte finale con giri da qualifica.
Infine a pochi giri dal termine, il ritiro di Ricciardo ha innescato la safety-car, in una situazione dove per la sicurezza e lo spettacolo in pista, sarebbe stata meglio la bandiera rossa.
Commissari in confusione e poco “italiani” perché rapidi nel togliere la virtual safety-car all’inizio, ma lenti in tutto il resto, per una gara conclusa sotto i fischi che ha visto penalizzato Sainz in quel momento col mirino sul podio raggiunto da Russell.
Incomprensibile il tempo d’uscita della safety-car, non davanti al leader ma al terzo classificato, così i primi due hanno dovuto fare tutto un giro per mettersi dietro la macchina di sicurezza, dimostrando come siano presenti ancora le scorie dei veleni di Abu Dhabi della passato stagione, dove nonostante i presunti chiarimenti, manca ancora una linea chiara e univoca nelle simili situazioni; parte lesa soprattutto i tifosi.
Resta chiaramente difficile sapere come sarebbe stata la gara senza la sosta anticipata, ma la Red Bull ha preparato esattamente lo scenario verificatosi, prendendosi la vittoria di ritmo e passo gara pure a casa nostra, la distanza dai titoli mondiali restano solamente di pura matematica.

L’Alpine tiene il ruolo di quarta forza ma dopo undici Gp non segna punti, vedendo avvicinare seppur in maniera minima la McLaren (settimo Norris), torna in top-ten l’Alfa Romeo col decimo posto di Zhou, mentre l’ottava posizione di Gasly permette all’Alpha Tauri di mettersi a ridosso della Haas, da sogno come detto l’esordio di De Vries, nono con la Williams alla bandiera a scacchi.
Si torna in pista a Singapore il prossimo 2 ottobre.

Classifica Piloti

1. Verstappen (Red Bull) 335pt
2. Leclerc (Ferrari) 219pt
3. Perez (Red Bull) 210pt
4. Russell (Mercedes) 203pt
5. Sainz (Ferrari) 187pt
6. Hamilton (Mercedes) 168pt
7. Norris (McLaren) 88pt
8. Ocon (Alpine) 66pt
9. Alonso (Alpine) 59pt
10. Bottas (Alfa Romeo) 46pt
11. Magnussen (Haas) 22pt
12. Gasly (Alpha Tauri) 22pt
13. Vettel (Aston Martin) 20pt
14. Ricciardo (McLaren) 19pt
15. Schumacher (Haas) 12pt**
16. Tsunoda (Alpha Tauri) 11pt*
17. Zhou (Alfa Romeo) 6pt
18. Stroll (Aston Martin) 5pt
19. Albon (Williams) 4pt****
20. De Vries (Williams) 2pt
21. Hulkenberg (Aston Martin) 0pt
22. Latifi (Williams) 0pt

* non partito in Arabia Saudita causa problema tecnico durante il giro di schieramento verso la griglia di partenza;
** non partito in Arabia Saudita causa incidente in qualifica
;
*** due gare saltate causa Covid sostituito da Hulkenberg.
**** una gara saltata sostituito da De Vries




Classifica Costruttori

1. Red Bull 545pt
2. Ferrari 406pt
3. Mercedes 371pt
4. Alpine 125pt
5. McLaren 109pt
6. Alfa Romeo 52pt
7. Haas 34pt
8. Alpha Tauri 33pt
9. Aston Martin 25pt
10. Williams 6pt








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Andrea La Rosa

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