Stanley Cup Finals ’23: il fortino di Vegas resiste, è 3-1

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Gara 4 a senso unico per due terzi, poi l’ultimo periodo si trasforma in battaglia con la parziale rimonta dei Panthers. Hill salva i suoi a 2″ dalla fine e Vegas la spunta 3-2, martedì avrà in casa il primo match ball per la Stanley Cup.

Un ultimo periodo vietato ai deboli di cuore ci ha ripagato di una gara quattro per due terzi a senso unico, dominata dai Vegas Golden Knights arrivati a issarsi fino al 3-0 e poi invece costretti, prima dalla sfortuna e poi dagli avversari, a “mettere il pullman davanti alla porta” per resistere all’assedio finale dei Panthers. Missione riuscita, pur tra mille patemi, per un 3-2 esterno che potrebbe rivelarsi decisivo nella corsa al titolo, visto che martedì Vegas, ora avanti 3-1 nella serie, avrà la prima opportunità, in casa, di mettere le mani sulla prima Stanley Cup della sua giovane storia. Florida ha di che recriminare con se stessa, per essersi accesa troppo tardi e per non aver avuto la lucidità necessaria al pareggio, che l’avrebbe condotta all’overtime, specialità in cui non ha rivali in questi playoff. Ora invece non può più sbagliare, visto che per arrivare al titolo Florida dovrebbe vincere tre partite di fila, di cui due a Las Vegas. Insomma, se non è un miracolo quello che si chiede ai Panthers, è qualcosa di molto vicino.
Gara quattro inizia subito nel segno dei Golden Knights, che passano in vantaggio dopo 99″ con Stephenson, che si ritrova libero davanti a Bobrovsky grazie a un errore nel cambio linee dei padroni di casa. Il ritmo del match è altissimo anche nel secondo periodo, ma è sempre Vegas a comandare, permettendosi anche di sprecare un power play gentilmente regalato loro dagli arbitri per una penalità molto veniale di Staal. Dopo 7′ e mezzo arriva la doppietta di Stephenson

per il raddoppio, con un tiro al volo da manuale che prima colpisce il palo e poi si insacca. Poco più di 3′ e la partita sembra finire lì, con il 3-0 Vergas firmato da Karlsson. A 3’51” dalla seconda sirena è la dea bendata a riaprire parzialmente il match, regalando la rete della speranza ai Panthers grazie a un doppio fortunatissimo rimpallo del puck sulle gambe dei difensori che spedisce il disco in rete senza quasi che Montour se ne accorga. Sembra un incidente di percorso, ma in realtà è la scintilla che tiene accesa la fiammella della speranza di Florida per l’ultimo terzo di gara. Dopo 3’50” del periodo finale la scintilla diventa un incendio, quando Barkov sigla una rete meravigliosa, con un assist no-look di Montour e un tiro onetimer che trafigge Hill per il 2-3 che riapre il match. Il pubblico crede nella replica del miracolo di gara 3 e spinge a gran voce i Panthers. Vegas è brava a non farsi intimorire e a non smettere di provare a costruire gioco, ma il furore dei Panthers la spinge inevitabilmente, col passare dei minuti, a schiacciarsi a protezione di Hill. C’è tempo per un miracolo di Bobrovsky su Marchessault lanciato da solo a rete, ma il vero re di questo finale convulso è certamente Hill, che sbroglia un paio di mischie davanti alla sua gabbia e chiude il match con la parata dell’anno, a soli 2″ dalla fine, quando ferma con le gambe in estensione un disco di Tkachuk che altrimenti sarebbe certamente entrato. E dopo la sirena parte una rissa furibonda, sedata a fatica dagli arbitri, con tutta la frustrazione dei Panthers per la sconfitta e l’orgoglio degli Knights per avercela fatta.

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Gianluca Puzzo

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