Al rientro dalla pausa estiva, non cambia la musica del campionato 2023 soprattutto sul circuito di Zandvoort, fortino di Verstappen che in un tifo da stadio vince anche la gara di casa; sul podio Alonso e Gasly. Ferrari: quinto Sainz, fuori Leclerc dopo una gara calvario.

Anche in Olanda si è ripetuto il solito dominio del binomio Verstappen-Red Bull, laddove come in un girone dantesco, gli avversari lasciano ogni speranza tranne l’obiettivo podio anche quando stavolta, il meteo è stato protagonista col tentativo indiretto di mescolare i valori.
Partenza con asciutto, pioggia già nel primo giro, pista asciutta, poi pioggia in alcuni tratti: tutto questo nella prima metà di gara.
Ancora pioggia ma stavolta pesante nella fase finale, tale da esporre la bandiera rossa ma aspettando di concludere la gara nonostante già completati il 75% dei giri che avrebbero decretato l’ordine d’arrivo con la totalità del punteggio; chiaramente decisione presa nel rispetto dei tantissimi tifosi presenti e lo spettacolo in generale.
Resta la sorpresa per cui i commissari, non hanno investigato Perez quando sulle barriere, ha preferito fare un tratto contromano piuttosto di prendere la via di fuga che gli avrebbe fatto perdere molto più tempo, poi penalizzato di cinque secondi per eccesso di velocità in pit-lane.
Dunque nulla cambia in un evento dove ogni angolo è stato appositamente cucito, uno spettacolo musicale e cromatico sulle tribune del circuito di Zandvoort, ritornato in calendario pochi anni addietro proprio sulla scia dei risultati e della giovane età del campione olandese.
Fuori dal tracciato però, inutile e fuori luogo il video social mentre era alla guida stradale di un’Aston Martin Valkyrie in un tratto di autostrada francese superando il limite consentito.
Campione si, ma bisogna crescere, anche chi gli sta accanto, in una comunicazione di massa dove tutti seppur fisicamente, siamo virtualmente vicinissimi.
L’Aston Martin ringrazia un sensazionale Alonso, che ritrova la macchina d’inizio anno, maggiormente performante rispetto agli aggiornamenti delle ultime gare, secondo al traguardo e punti importanti nella classifica costruttori, stravincendo il confronto interno con l’impalpabile Stroll.
In Alpine, il podio di Gasly cancella le turbolenti settimane del team, certamente frutto di circostanze altrui ma comunque va dato il merito per essere stato presente al posto giusto nel momento giusto, pertanto meritatissimo.
Sfortunato Ocon, decimo al traguardo, perché prima della bandiera rossa nella parte finale della gara, quando era arrivata la pesante pioggia, risultava l’unico pilota che in quel momento aveva intuito e montato direttamente la gomma full-wet a differenza dell’intermedia scelta da tutti gli altri, poi l’incidente di Zhou a sospendere la gara; un risultato che consegna fiducia in un momento dove serve una precisa programmazione e scelte chiare.
Complicatissima la gara delle Mercedes le cui premesse erano da podio, dove la pioggia iniziale e relative scelte strategiche hanno compromesso la gara vista la poca possibilità di sorpasso, Hamilton ha recuperato fino alla sesta posizione mentre Russell si è ritirato a pochi giri dal termine, per un contatto con Norris.
Bocciata la Ferrari, mai della partita nemmeno con prestazioni da podio.
Al termine delle qualifiche, le dichiarazioni di Sainz secondo cui avrebbe firmato per il sesto posto in griglia avevano certificato tutti i problemi, evidenziati dalle tante difficoltà riscontrate da Leclerc, spesso lungo in curva 1 faticando tantissimo a trovare il punto di staccata, fino all’incidente in Q3 che ha reso necessario sostituire il telaio ed il cambio, quest’ultimo già usato quindi senza incorrere a penalità.
Con la pioggia d’inizio gara, è stato giusto diversificare le strategie, ma clamoroso l’ennesimo errore delle gomme non pronte sulla macchina di Leclerc, tredici i secondi persi!
Inspiegabile non anticipare il pit-stop quando sempre nella prima fase, la pista andava asciugandosi, per il monegasco una gara calvario con evidenti problemi e danni al fondo.
Sainz salva la faccia non per il quinto posto alla bandiera a scacchi, quanto per la voglia di difendere strenuamente la posizione nelle ultime curve su Hamilton.
Senza volere prendere le difese di nessuno, il percorso del team principal Vasseur, è iniziato rendendosi conto fin dai test, di avere una macchina scarsa, progettata ed assemblata quando nel frattempo, era in atto una guerra di potere dietro ai tavoli nonostante un prodotto che nelle prime gare del 2022, aveva fatto sognare ma profondamente segnata dai problemi di affidabilità.
I maggiori esponenti della Ferrari, fidandosi dei dati raccolti e loro comunicati, si erano addirittura esposti ad una velocità senza precedenti, un boomerang purtroppo di lentezza sempre considerando il punto di partenza, ma rispetto ai passati percorsi, è forte l’impronta d’introdurre continuamente aggiornamenti non solo per porsi obiettivi e raddrizzare l’attuale stagione, ma comprendere la strada della prossima.
Sempre Vasseur, ha messo le mano avanti dell’importanza in questo momento, di reperire risorse aziendali che possano essere determinati per recuperare lo svantaggio, una campagna acquisti dietro ai tavoli complicata nella trattativa perché ciascuna squadra vuole tenersi stretti le persone chiave, la cui successiva produzione richiede tempo soprattutto per la questione del gardening, ovvero la pausa imposta nel passaggio da un team all’altro, per non trasferire le ultime informazioni: “Stiamo portando avanti una grande campagna di assunzioni per recuperare quel paio di decimi che oggi ci mancano. Siamo nel pieno di un processo che non ha mai fine. La campagna assunzioni è un processo molto lungo. Una conseguenza di questo è che alcune persone arriveranno nei prossimi due mesi, altre a gennaio 2024, altre ancora a luglio 2024 e c’è chi comincerà nel 2025.”
Un divario molto ampio rispetto alla Red Bull che sembrerebbe avere il margine per gestire il vantaggio, anche mascherando quelli che in realtà sono i valori per non provocare eccessivi malumori derivanti dalla monotonia e quindi cambi di regolamenti in corsa, ma c’è anche una questione di principio della gestione John Elkan, sicuramente vincente nel progetto 24 ore di Le Mans, che rischia di essere ricordato come perdente nella massima serie automobilistica.
In top-ten la McLaren, con Norris e Piastri rispettivamente in settima e nona posizione.
Ancora festa alla Williams, molto è cambiato dopo l’arrivo di James Wowles, che sia coincidenza o meno, è chiara la mano del team principal con un passato di rilievo alla Mercedes.
Il sabato di Zandvoort aveva alzato di molto l’asticella degli obiettivi, con entrambe le monoposto in Q3 per la prima volta come non accadeva dal 2017, ma come sempre ricordiamo, i punti si fanno in gara e nonostante le turbolente variazioni meteo, l’ottavo posto di Albon muove la classifica costruttori certificando anche la crescita e maturazione del pilota.
Haas (come Alfa Romeo) fuori dalla zona punti, nel frattempo è arrivata la conferma di Magnussen e Hulkenberg anche nella prossima stagione.
Sempre nel 2024, sembra in definizione la possibilità di accogliere il marchio Alfa Romeo che ricordiamo al termine di questo campionato, cesserà la partnership commerciale con Sauber, rinominando le power-unit Ferrari che saranno fornite alla Haas, per una visibilità che continuerà ad affermare il marchio del biscione a livello internazionale.
Weekend tribolato in Alpha Tauri, con Ricciardo costretto al forfait dopo aver rimediato un infortunio al polso nelle PL2, sulle barriere per evitare l’impatto col connazionale Piastri.
La diagnosi è stata la frattura al polso, infortunio che sicuramente lo renderà inabile per almeno tre/quattro settimane, così a sostituirlo in corso d’opera, è stato il neozelandese Lawson che ha raccolto l’occasione della vita, considerato che proprio Ricciardo qualche Gp addietro aveva a sua volta sostituito De Vries.
Tsunoda ha assaporato la zona punti con la strategia ad una sosta sperando poi nella pioggia nella fase finale, purtroppo la bandiera rossa ha rovinato i piani.
Si ritorna in pista tra pochi giorni, il 3 settembre sarà il turno del Gran Premio d’Italia nel tempio della velocità di Monza.


Classifica Piloti
1. Verstappen (Red Bull) 339pt
2. Perez (Red Bull) 201pt
3. Alonso (Aston Martin) 168pt
4. Hamilton (Mercedes) 156pt
5. Sainz (Ferrari) 102pt
6. Leclerc (Ferrari) 99pt
7. Russell (Mercedes) 99pt
8. Norris (McLaren) 75pt
9. Stroll (Aston Martin) 47pt
10. Gasly (Alpha Tauri) 37pt
11. Piastri (McLaren) 36pt
12. Ocon (Alpine) 36pt
13. Albon (Williams) 15pt
14. Hulkenberg (Haas) 9pt
15. Bottas (Alfa Romeo) 5pt
16. Zhou (Alfa Romeo) 4pt
17. Tsunoda (Alpha Tauri) 3pt
18. Magnussen (Haas) 2pt
19. Sargeant (Williams) 0pt
20. De Vries (Alpha Tauri) 0pt*
21. Ricciardo (Alpha Tauri) 0pt**
22. Lawson (Alpha Tauri) 0pt***
* ha corso i primi 10 Gp
** sostituisce De Vries nelle successive 2 gare
*** sostituisce Ricciardo per infortunio nel Gp d’Olanda
Classifica Costruttori
1. Red Bull 540pt
2. Mercedes 255pt
3. Aston Martin 215pt
4. Ferrari 201pt
5. McLaren 111pt
6. Alpine 73pt
7. Williams 15pt
8. Haas 11pt
9. Alfa Romeo 9pt
10. Alpha Tauri 3pt