Scatta stanotte la nuova stagione della NFL. Presentiamo i valori (teorici) di tutte le division, iniziando da quelle dell’American Football Conference, dove si trovano i campioni in carica di Kansas City e i migliori qb.

Saranno come da tradizione i Kansas City Chiefs, campioni in carica, ad aprire stanotte la nuova stagione NFL, ospitando i Detroit Lions, avversari non banalissimi, visto che quest’anno sembrano avere finalmente qualche freccia al loro arco.
Stagione davvero intrigante quella che scatterà col primo Thursday Night, la prima dell’era post-Brady, e la prima con Aaron Rodgers lontano dal Wisconsin, dopo il suo tormentato addio ai Packers per vestire la maglia dei New York Jets; molti (non il sottoscritto) pensano a un nuovo effetto “Brady-Tampa”, ma l’equazione non è così automatica, innanzitutto per la differenza tra i due giocatori (il Rodgers della scorsa stagione è sembrato quasi un ex) e poi per il materiale umano che hanno intorno, sulla carta non paragonabile. Cambio di maglia scongiurato, invece, per Nick Bosa, la cui telenovela per il rinnovo si è conclusa ieri con un faraonico contratto che lo legherà per altri 5 anni ai 49ers, rendendolo anche il difensore più pagato nella storia della NFL, con 34 milioni di dollari a stagione (a fronte dei 31,7 che Aaron Donald percepisce dai Rams). Ma, al di là delle storylines da prima pagina, quali sono i valori (teorici) in campo al via della nuova stagione? Scopriamoli division per division, iniziando oggi con quelle della AFC.
AFC EAST
Sulla carta la division più intrigante della AFC, con nessuna delle quattro damigelle disposta a far da comparsa al ballo di gala. I Buffalo Bills sono sulla carta favoriti, in virtù di Josh Allen e di un attacco potentissimo, ma hanno perso pezzi in difesa e cominciano a sentirsi addosso il marchio di incompiuti tanto di casa da quelle parti. La concorrenza è pericolosa, perché Miami, se Tagoivailoa resta sano, ha un attacco altrettanto potente e perché i Patriots dovrebbero aver fatto le mosse giuste intorno a Mac Jones, prendendo Elliott da Dallas per la red zone e un offensive coordinator degno di questo nome come O’Brien. E poi, ovviamente, c’è il “fattore Aaron Rodgers” di cui sopra: riuscirà a trasformare i Jets in una macchina da corsa in pochi mesi? Da Green Bay si è portato dietro anche due ricevitori, Cobb e Lazard, mentre a correre è arrivato Cook dai Vikings, ma la linea è tutta da costruire e gli anni di Rodgers potrebbero iniziare a pesare.
AFC NORTH
Qui la gerarchia, almeno al vertice, sembra più chiara, con i Cincinnati Bengals che dovrebbero essere una spanna sopra tutti gli altri. Il gruppo è sempre quello, specialmente in attacco, ma con un anno di esperienza in più: Burrow a dirigere le operazioni più un terzetto di ricevitori da finale olimpica dei cento metri, Higgins, Chase e Boyd. Forse il front office avrebbe dovuto fare di più per la difesa, ma anche così i Bengals dovrebbero essere la seconda forza dell’intera conference, dietro i Chiefs. Alle loro spalle è però difficile far pronostici: i Baltimore Ravens hanno tenuto con un contratto faraonico (51 milioni di dollari l’anno) Lamar Jackson, ma hanno perso parecchi pezzi importanti in difesa, cambiando anche il defensive coordinator. E lo stesso Jackson, reduce da infortuni a catena, convince poco nella sua rincorsa ai vertici, considerando che è sempre stato più un running back che un quarterback. Gli Steelers hanno una difesa da invidiare, imperniata sull’unico Watt, TJ,
rimasto sul gridiron, ma Pickett sembra ancora distante dall’essere un qb di fascia top; se dovesse esplodere, però, la squadra che ha intorno è di valore. Incognita (grossa) dietro il centro anche per Cleveland, che ha affidato le chiavi del suo attacco a DeShaun Watson, tornato in pessimo stato dalla squalifica. L’attacco che ha intorno ha molta qualità (non solo Chubb e Cooper), ma il rendimento di Watson sarà decisivo per i destini dei Browns.
AFC SOUTH
Jacksonville dovrebbe essere la lepre in questa division, specialmente se Trevor Lawrence dovesse proseguire l’interessante percorso di crescita mostrato lo scorso anno. Prima scelta assoluta nel 2021, se dovesse maturare completamente ci sarebbe da divertirsi, in casa Jaguars. Dietro di loro, Titans e Texans dovrebbero battersi fino alla fine per la seconda piazza. Tennessee ha la squadra più matura, ma deve sperare che il primo dei suoi veterani, Derrick Henry, resti sano e corra molte yard come in passato; stesso discorso per il qb, il veterano Ryan Tannehill, che forse il suo meglio l’ha lasciato a Miami. Houston è talentuosa e giovane, forse fin troppo, a cominciare dal rookie qb, CJ Stroud, ma la difesa appare più solida di quella della passata stagione, con più attitudine alla pass rush. Fanalino di coda dovrebbero essere gli Indianapolis Colts, ancora immersi in una profonda fase di ricostruzione, tra giocatori scontenti che vorrebbero andar via e giovani di belle speranze, come il rookie qb Richardson, da molti profetizzato come il nuovo Lamar Jackson (ma è tutto da dimostrare).
AFC WEST
Sulla carta la division più scontata, vista la presenza dei campioni in carica. Smaltite lo sbornie dei festeggiamenti, l’offseason dei Chiefs si è concentrata soprattutto sulla difesa, consegnando a Spagnuolo un reparto pieno di facce nuove ma non per questo meno valido di quello che ha vinto il Super Bowl pochi mesi fa. Facce nuove anche in attacco, con la linea che ha cambiato entrambi i tackle, e il pacchetto dei ricevitori, dove forse trovano posto fin troppe scommesse, per una squadra che punta ancora al titolo. Ma tutti i discorsi si fermano su un punto: Patrick Mahomes. Se la nuova primadonna della NFL giocherà da par suo, alla fine ogni problema dei compagni andrà a posto. E al suo fianco, quasi a ripetere le vicende di Brady-Gronkowski, ecco Travis Kelce. Dietro di loro, gli unici con reali ambizioni di postseason sembrano essere i Chargers, forti di Justin Herbert, ora con un nuovo offensive coordinator, e di una quantità smisurata di valori atletici nel pacchetto di ricevitori al suo servizio. Un passo indietro i Las Vegas Raiders, che hanno deciso di puntare su due veterani come Jimmy Garoppolo e Davante Adams, non proprio il massimo dell’affidabilità fisica, visti i precedenti. Infine, i Denver Broncos, alle porte di una stagione spartiacque per quel che riguarda Russell Wilson: dopo un primo anno disastroso, l’ex qb di Seattle è a caccia di rivincite, e il front office lo ha aiutato mettendogli accanto un grande head coach, Sean Payton, presentatosi alla nuova piazza con dichiarazioni di fuoco verso l’operato del suo predecessore, Hackett. Difficile che in poche settimane possano ritrovare la quadratura del cerchio.