F1 ’23: titoli di coda

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Nonostante i titoli piloti e costruttori ormai assegnati, restano ancora cinque gare nel calendario che prevede quelle nel continente americano prima del finale di Abu Dhabi. Un focus sugli ultimi obiettivi delle rispettive graduatorie con i team ormai proiettati al progetto 2024.

Ancora Gran Premi nonostante i titolo ormai matematicamente in ghiaccio, con una proiezione ampiamente scritta fin dalle prime gare.
Questa la sintesi della Formula 1 che tornerà in pista domenica prossima nella sede di Austin, iniziando l’ultima parte di appuntamenti dove ciascun team, vuole ben concludere per lavorare con fiducia nelle rispettive fabbriche dove sono ormai a pieno ritmo il lavori per le macchine della prossima stagione.
Si sbaglia di grosso se qualcuno pensa ad un clima sereno in casa Red Bull, infatti nonostante il dominio in pista, è ormai chiaro che Perez sia un pilota quasi di peso, non certo per il suo apporto di punti, quanto le prestazioni anonime in parte giustificate per non avere digerito lo sviluppo della monoposto verso lo stile di guida di Verstappen (potrebbe mai essere il contrario?), dall’altro i vertici del team sono ampiamente scontenti del rendimento.
Anche al muretto la situazione non sembra essere tutta rosa e fiori, infatti sarebbe emersa una lotta di potere interna tra il team principal Christian Horner ed il super consulente Helmut Marko, coppia perfetta evidentemente solo in apparenza dove le singole dichiarazioni esterne avranno dato fastidio reciprocamente circa la gestione, l’inverno porterà consigli, e chissà qualche clamoroso scossone.
Analoghi problemi sono quelli ormai palesi tra Stefano Domenicali CEO della Formula 1 e Mohammed Ben Sulayem presidente della FIA, ultimamente sfociate sulla discussione di ampliare il numero di macchine in griglia con l’ingresso del team Andretti, battaglie tra la suddivisione degli introiti, interessi dei diritti commerciali e disaccordi circa le tasse che un nuovo team, dovrebbe pagare ai dieci già presenti come disturbo per non pesare sui loro introiti.
Un braccio di ferro economico ma anche politico, cui ogni occasione diventa buona per prendere posizione spesso non allineata, come avvenuto dopo l’ultimo Gran Premio del Qatar, con molti piloti distrutti per le condizioni climatiche, in difficoltà a scendere dagli abitacoli, ricordiamo addirittura il pilota Seargent della Williams ritirato per gli stessi motivi, salvo leggere delle valutazioni controcorrente quasi esaltate dalla sfida…e poi parliamo di sicurezza.
Tornando alla pista, per la lotta di essere i primi degli altri, la Mercedes è la favorita non solo per il vantaggio sulla Ferrari, quanto alle solide recenti prestazioni, tanto da portare ad Austin un nuovo fondo che di fatto, sarà l’aggiornamento conclusivo e chissà, magari un test per dedicarsi totalmente al 2024.

La Ferrari è alle prese con il grattacapo di non essere riuscita a confermare le prestazioni del dopo-estate, indietreggiata nelle gerarchie e soprattutto nei distacchi del passo gara, comunque meglio di un’Aston Martin più concentrata alla monoposto che verrà ma soprattutto agli affari economici su quale sarà il title-sponsor e la spinosa questione interna della famiglia Stroll, col padre che sembrerebbe avere intavolato delle trattative sul futuro del team ed il figlio in evidente difficoltà rispetto alle prestazioni di Alonso, di contro una McLaren ormai seconda forza del campionato nonostante una classifica molto deficitaria perché ovviamente, deve considerare i pessimi risultati della prima parte di stagione.
Per la McLaren nonostante il distacco, i valori in pista dicono che il terzo posto oggi da Aston Martin sembra alla portata, certamente vista la proiezione di risultati, sarebbe clamoroso insediare anche quello della Ferrari.
Nel limbo l’Alpine ormai certa della quinta casella che recentemente, sta puntando a rivitalizzare il brand con un capitale d’investimenti fatto di nomi importanti dello sport, intanto sarà importante concludere massimizzando le opportunità.
Per nulla scontate le posizioni di bassa classifica costruttori, dove la Williams rinata dopo la cura Wowles, dovrà fare attenzione ad Alfa Romeo distante pochi punti, come Haas che celebrerà Austin con una livrea speciale essendo di casa.
Ricordiamo che per Alfa Romeo sono gli ultimi Gran Premi come title-sponsor di Sauber, team che corre sotto licenza svizzera dove lotte interne al gruppo Wolkswagen, potrebbero generare in vista del 2026 un colpo di scena, ovvero l’ingresso di Porsche invece che Audi.
Infine l’Alpha Tauri malinconicamente ultima cui basterebbe stare nella zona punti per ravvivare quella zona di classifica costruttori, sul fronte extra-pista si attendono notizie per il nuovo nome che il prossimo anno battezzerà il team.

Di seguito gli ultimi Gran Premi, con la sede, data e orari di partenza.
Stati Uniti (Austin): 22 ottobre – ore 21;00
Messico (Città del Messico): 29 ottobre – ore 21;00
San Paolo (San Paolo ex Gp Brasile): 5 novembre – ore 18;00
Las Vegas (Las Vegas): 18 novembre – ore 7;00
Abu Dhabi (Yas Marina): 26 novembre – ore 14;00

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Andrea La Rosa

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