NFL ’24 wk14: tra overtime e zona Cesarini, è la domenica delle grandi sorprese

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Dallas stravince il big match contro Philadelphia, che incassa la seconda sconfitta consecutiva, come Kansas City che cade sul finale contro Buffalo. Cadono a sorpresa nel Monday Night i Dolphins, che sprecano due td di vantaggio a 4′ dalla fine contro i Titans. Rispettano pienamente il pronostico i 49ers, già sicuri dei playoff con 4 turni d’anticipo, e i Ravens, che superano i Rams in overtime con un clamoroso td su punt return.

Che i Cowboys abbiano davvero fatto il tanto atteso (dai loro tifosi) salto di qualità? La squadra texana, fin qui forte coi deboli e debole coi forti, è stata la grande protagonista del quattordicesimo turno della regular season NFL, una giornata tutta da raccontare, stravincendo il big match contro gli Eagles per 33-13. Per Philly, alla seconda sconfitta consecutiva dopo la batosta di sette giorni fa contro i 49ers, è il momento più difficile della stagione, con un attacco che nei due match suddetti ha messo a segno un solo td e una difesa che ha incassato 75 punti. E la prossima giornata propone subito due interessantissime controprove per entrambe, con Dallas chiamata a proseguire la striscia di 5 vittorie consecutive nel gelo di Buffalo e Philadelphia che a Seattle deve ritrovare il bandolo della matassa per evitare l’apertura ufficiale della crisi con l’eventuale terzo stop. Di crisi si parla già in quel di Pittsburgh, con gli Steelers che si sono complicati ai limiti dell’impossibile la corsa ai playoff con due sconfitte incredibili, contro Cardinals e Patriots, mentre di crisi si sussurra (per ora) in quel di Kansas City, con i campioni in carica anche loro al secondo stop di fila, arrivato stavolta in casa contro i Bills. L’ambiente è teso per le prove mediocri e ad aggravare la situazione è arrivato il concitato finale di partita, con il touchdown della vittoria annullato ai Chiefs per un offside in partenza di Toney, considerato da molti davvero troppo fiscale da parte della crew arbitrale. Mahomes che sbatte rabbiosamente il proprio casco a terra è la foto simbolo del momento che stanno attraversando i suoi Chiefs, che potrebbero avere l’occasione di rialzarsi contro i mediocri Patriots. I detrattori puntano il dito contro la poca qualità dei ricevitori messi attorno a Mahomes, ma quando hai un solo giocatore, il qb appunto, che assorbe il 17% del salary cap dell’intera squadra, va da sé che di soldi per fare il resto della spesa ne restano pochini e di certo non si prendono fenomeni. Tutto il contrario dei 49ers, che possono permettersi un attacco all-star proprio grazie alla fortuna e bravura di aver pescato il jolly due draft fa, con Brock Purdy che guida la squadra da campione ma ha ancora un anno con contratto da rookie,

che libera spazio nel cap per gli stipendi delle altre superstar. Su San Francisco non c’è molto da dire: ha spianato per la seconda volta in stagione Seattle, che con Lock in regia ha comunque giocato in modo molto più convincente rispetto a Geno Smith, e soprattutto è riuscita a condurre in porto un altro match senza infortuni. I 49ers sono la prima squadra ad ottenere la matematica qualificazione ai playoff, con ben 4 turni d’anticipo, ma non devono mollare la presa per non perdere una delle due prime teste di serie che garantiscono il bye al primo turno della post season, preziosissima settimana di riposo. L’unica altra conferma di questo turno sono stati i Ravens, seppur con fatica indicibile: sono stati costretti all’overtime dai migliori Rams visti fin qui in stagione, chiudendo il match solo grazie alla pazzesca giocata di Tylan Wallace, capace di riportare in end zone il ritorno di un punt. Brutta e inattesa caduta casalinga, nel Monday Night, per i Miami Dolphins, battuti 28-27 dai Tennessee Titans; l’approccio dei Dolphins al match è apparso “morbido” e pieno di sufficienza fin dall’inizio, ma nel secondo tempo sembravano averci pensato lo special team e la difesa a chiudere il match, trasformando due turnover in altrettanti td che avevano issato Miami fino al 27-13 con soli 4′ da giocare. Lì però i Dolphins hanno commesso il peccato capitale di pensare di aver già vinto, incassando un primo td e poi non riuscendo a gestire palla e cronometro, fino a subire il secondo td del sorpasso finale. Ancora un esame mancato per i Detroit Lions, alla seconda sconfitta nelle ultime tre partite, che cadono piuttosto nettamente a Chicago con i Bears, mentre riprendono la loro incredibile rimonta verso i playoff i Denver Broncos, che a Los Angeles dominano i Chargers e vincono la sesta delle ultime sette partite. Infine, come negare un cenno a quella che sarà certamente ricordata come la partita più noiosa dell’ultimo decennio, quella a più basso punteggio da 16 anni a questa parte, ovvero la vittoria dei Vikings a Las Vegas per 3-0, con l’unica segnatura arrivata a meno di due minuti dalla fine.

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Gianluca Puzzo

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