Il 2024 da poco iniziato ha in elenco tante competizioni continentali, tra queste la Coppa d’Asia, che seppur con un livello inferiore ai nostri Europei, la Coppa America e quella d’Africa, presenta spunti d’interesse per quelle nazionali che si affacciano al calcio internazionale ed è importante come rampa di lancio per calciatori sconosciuti ai grandi riflettori; calcio d’inizio il 12 gennaio.

Rimanendo un tema di pochi giorni addietro, è partito il countdown della 18a edizione della Coppa d’Asia, col Qatar che, fresco dei recenti Mondiali, ospita anche la rassegna continentale, essendo anche il detentore di un trofeo che storicamente vede il Giappone in cima alle statistiche come record di vittorie.
Ventiquattro le nazionali partecipanti, selezionate dopo una fase di qualificazione priva della Corea del Nord (non partecipò a causa della pandemia); curioso il caso di Timor Est, escluso per avere schierato calciatori non eleggibili nelle qualificazioni del 2019, con delle facili naturalizzazioni di brasiliani.
Una fase di qualificazione lunghissima, cominciata addirittura il 6 giugno 2019.
Secondo il ranking, si è giocato un primo turno dove non sono mancati problemi di sicurezza, ad esempio Macao preferì rinunciare alla trasferta in Sri Lanka dopo gli attentati del 21 aprile 2019.
Le vincenti si sono aggiunte alle altre nazionali, disputando un girone all’italiana (otto gruppi da cinque nazionali ciascuno), in un meccanismo che ha premiato pure la qualificazione al mondiale 2022,
infine un terzo turno per gli ultimi posti disponibili.
Molte delle qualificate, erano già presenti all’edizione 2019 svolta negli Emirati Arabi Uniti, ma nello sport non mancano mai le sorprese, ad esempio il ritorno di Indonesia e Malesia che mancavano dal 2007, Hong Kong addirittura dall’unica partecipazione del 1968, all’esordio assoluto il Tagikistan per la prima volta in un torneo internazionale.
Non mancano poi le rispettive storie, perché se ad esempio l’Iran guida la speciale classifica di partecipazione (14), seguita da Corea del Sud (13), Cina (12), Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti (10), vale raccontare il percorso dell’Oman con cinque presenze (compresa l’imminente) tutte nel nuovo millennio, dal 2007 è stata inserita l’Australia in torneo più attendibile con tutto rispetto per il livello degli avversari in Oceania.
Questi i gironi della fase finale, dove passeranno agli ottavi di finale le prime due classificate e le migliori quattro terze.
Gr. A: Qatar, Cina, Tagikistan, Libano.
Gr. B: Australia, Uzbekistan, Siria, India.
Gr. C: Iran, Emirati Arabi Uniti, Palestina, Hong Kong.. D: Giappone, Indonesia, Iraq, Vietnam.
Gr. E: Corea del Sud, Malesia, Giordania e Bahrein.
Gr. F: Arabia Saudita, Oman, Kirghizistan e Thailandia.
Difficile sbilanciarsi verso una favorita assoluta, ma certamente esistono delle nazionali in prima fila per la vittoria finale, tra queste l’Australia sconfitta di misura agli ottavi di finale dei Mondiali dalla stessa Argentina che poi vinse il trofeo, sempre ostica la Corea del Sud, che noi italiani ricordiamo bene, ma soprattutto allo stato attuale vanta in rosa calciatori protagonisti in Europa come l’ex napoletano Kim Min-Jae adesso al Bayern Monaco, Son Heung-min del Tottenham, Lee Jae-sung del Mangonza, Lee Kang-in del Psg e Jeong Woo-yeong del Friburgo.
Da non sottovalutare l’Arabia Saudita dell’ex c.t. della nazionale italiana Roberto Mancini, non tanto per gli investimenti fuori mercato che hanno importato a qualsiasi prezzo quei calciatori europei utili anche ad innalzare il livello del propri atleti, ma basta ricordare l’ultimo mondiale, che la vide esclusa nel girone ma con prestazioni che avrebbero meritato almeno il passaggio agli ottavi di finale, tra cui la clamorosa vittoria all’esordio contro l’Argentina.
Chi vanta la squadra (sulla carta) migliore, è certamente il Giappone, dove la maggioranza dei calciatore selezionati giocano in Europa, tra questi Endò e Minamino di caratura internazionale, dentro un progetto che nell’ultimo mondiale, ha visto le prestigiose (e storiche) vittorie nella fase a gironi contro Germania e Spagna, poi un ottavo perso soltanto ai rigori contro la Croazia che nel turno successivo avrebbe eliminato il Brasile.
Il loro cammino di qualificazione dice tutto, otto vittorie su otto al secondo turno con +44 di differenza reti (46 fatti e 2 subiti!), conterà l’amalgama del gruppo, senza dimenticare come il singolo possa fare la differenza, specialmente nei match più equilibrati.
Infine non va dimenticato l’Iran, nazionale tradizionalmente presente anche ai mondiali la cui vittoria in Coppa d’Asia manca però dal 1976; tanti i calciatori in Europa, a fare da guida saranno il romanista in prestito dal Bayer Leverkusen Sardar Azmoun considerato dalla stampa locale come il Messi iraniano, Mehdi Tareni con tantissimi gol all’attivo nel Porto e molti altri calciatori, consapevoli che un risultato storico ne farebbe degli eroi nazionali.

