
Nel Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna vince Verstappen al fotofinish su Norris, sul podio la Ferrari di Leclerc; da Imola potrebbe essere iniziato un nuovo campionato.
Seppur vitale sotto l’aspetto finanziario, conta relativamente la denominazione perché dire “Autodromo Enzo e Dino Ferrari”, significa fotografare il circuito di Imola, che soprattutto durante l’ultimo periodo è stato riferimento tale da rendere più umana e vicina la Formula 1 spesso ovattata.
Una location fantastica che segue l’andamento altimetrico del luogo dove sorge il circuito, quasi un luogo di pellegrinaggio dei tifosi nel ricordo oggi più che mai, di quel cumulo tragico d’esperienze che trent’anni addietro, portarono via Roland Ratzenberger ed Ayrton Senna, crocevia del motorsport in un punto di non ritorno.
Ricordare quanto più a lungo possibile, significa soprattutto non dimenticare e rimanere legati alla memoria, alla vita e gesta di persone non più tra noi.
Di chi oggi con le sue paure e debolezze umane, riesce perfino a farci compagnia.
Per questo motivo è stata importante la commemorazione degli interpreti della Formula 1 a ridosso delle libere, organizzata dall’ex pilota Sebastian Vettel che ha radunato tutti (piloti compresi) nei luoghi degli incidenti.
Certo, a tali manifestazioni di sensibilità, è uno strano impatto quello che in contrapposizione mette al momento in dubbio la futura partecipazione del circuito nel calendario della massima serie automobilistica, l’augurio è che possa resistere ai sempre più forti venti americani e asiatici, con buona pace dei Gran Premi sotto le luci artificiali oppure ricavati sullo sfondo di grigi paesaggi senza alcuna storia motoristica.
Si potrà dire in questo caso di “promozione” verso questa competizione, ma davvero qualcuno potrebbe mettere in dubbio il valore dell’esperienza emotiva e storica di appuntamenti come Imola oppure la stessa Monza?
Mi fa male dirlo, ma forse uno o due giri in più e prendevo Verstappen. È dura, ho combattuto fino alla fine, ma ho perso troppo all’inizio. La prima metà di gara è stata difficile, la seconda più facile.
Lando Norris, pilota McLaren
In pista è stato il banco di prova per mostrare quanto le rinnovate Ferrari e McLaren, potevano e potranno impensierire la supremazia della Red Bull legata soprattutto al binomio con Verstappen, infatti la sensazione a margine della prima sessione di libere, era stata probabilmente quella più attesa da due anni a questa parte, considerato come giorni addietro a Miami, soprattutto la McLaren aveva impensierito la Red Bull vincendo quel Gran Premio.
Effettivamente nel venerdì erano stati interessanti gli spunti, con la Ferrari dotata di aggiornamenti funzionanti, così così la Red Bull con Verstappen nervoso nei team radio a dimostrare la realtà della situazione, più convincente la McLaren in un gioco a due punte.
Tutte premesse di uno scenario complesso dove in qualifica, a fare la differenza è stato soprattutto il fattore “Max”, cui basterebbe il confronto con Perez (fuori in Q2) per capirne il peso specifico, aiutato nell’ultimo decisivo giro dalla scia “offerta” dalla Haas di Hulkenberg: “Max ed io ci siamo dati una mano durante le qualifiche, lui mi ha aiutato in Q2 e io gli ho restituito il favore. A volte hai bisogno di sostegno”, dinamica che sui social ha fatto imbestialire i tifosi della Ferrari, di cui la stessa Haas è team cliente per la fornitura di power-unit e non solo.
Per il campione olandese una prestazione servita soprattutto a se stesso, per dimostrare di essere forte anche senza la macchina migliore, una pole d’alieno, che raggiunge le sette consecutive da inizio stagione come Prost (1993), e le otto di file come Senna (1988-1989).
Dunque una qualifica sul filo del millesimi, McLaren in prima fila con Norris mentre Piastri è stato successivamente penalizzato di tre posizioni per avere ostacolato Magnussen seppur involontariamente, in seconda fila le Ferrari più indietro del previsto ma pronte a dare battaglia pagando problemi nel primo settore che probabilmente non hanno riguardato solamente l’innesto della temperatura delle gomme.
Prima del semaforo verde, c’è stata l’esibizione sempre dell’ex pilota Sebastian Vettel alla guida della McLaren MP4/8 che nel 1993 fu di Senna, quattro giri per ricordare anche Roland Ratzenberger, sventolando insieme la bandiera brasiliana ed austriaca, tanto che nemmeno il tedesco è riuscito a contenere l’emozione: “Ricordare Ayrton e Roland è stato emozionante. È così bello vedere così tanta gente che ha provato gioia ed entusiasmo, quando ho tirato fuori le bandiere c’è stato un boato. È stato speciale, ho urlato i loro nomi sotto il casco. Quel 1° maggio Ayrton aveva la bandiera austriaca in macchina, penso che se guardiamo al cielo possiamo vederli entrambi”.
Ancora un momento forte, con l’inno d’Italia cantato dai bambini.
Al netto delle emozioni, come spesso (e sempre) ricordiamo i punti si fanno in gara, dove Verstappen ha fatto ancora la differenza, mentre dietro è stato soprattutto un Gran Premio di strategia considerata la quasi assenza di sorpassi, con un arrivo in volata dove la prestazione di Norris, conferma quanto sia stata decisiva la scia data in qualifica da Hulkenberg, mentre l’ottavo posto di Perez con l’altra Red Bull, autentica le difficoltà avute in questo weekend che possono aprire, un altro campionato; sul podio Leclerc e quinto Sainz.
I ferraristi seppur mantenendo un basso profilo, si aspettavano un sussulto in considerazione dei valori maggiormente equilibrati e di una Red Bull, non così imbattibile al netto della forza di Verstappen.
Mercedes un po’ meglio rispetto alle recenti uscite, con Hamilton e Russell rispettivamente sesto e settimo, ma resta impossibile sentirsi soddisfatti per l’attuale dimensione, lontanissima dalle prime posizioni.
Il numero uno delle Frecce d’Argento Toto Wolff, alla vigilia della prima tappa europea, non si era nascosto: “Le prime sei gare non sono state semplici, ma abbiamo capito chiaramente dove dobbiamo migliorare e abbiamo tracciato un percorso chiaro. Ci vorranno diverse gare prima di vedere i frutti, ma tutti stanno lavorando duramente per ottenerli il prima possibile”.
Problematiche accentuate dalla cresciuta competitività sulla griglia, senza considerare che a Brackley dall’introduzione dell’effetto suolo non è mai stata trovata la giusta direzione, a questo bisogna aggiungere come da giugno in avanti, partirà il countdown verso il progetto della vettura 2025 con un occhio alle dinamiche del ciclo regolamentare 2026.
Un periodo davvero complicato per la Mercedes, abituati com’eravamo a vederla dominare o comunque essere il riferimento del gruppo, i cicli finiscono per tutti e risalire, diventa difficile quando contemporaneamente, lavorano pure gli altri su macchine già migliori di partenza.
Rimandata l’Aston Martin sottotono con Stroll nono, mentre Alonso è stato autore di un weekend da dimenticare condizionato dall’errore in qualifica che l’avevano relegato in fondo al gruppo.
La Racing Bulls è stata protagonista di una qualifica super, con l’obiettivo di fare bene davanti ai propri tifosi, considerata la sede di Faenza distante appena una ventina di chilometri, proseguendo la parola ascendente ben oltre tutta l’intera passata stagione; il decimo posto finale di Tsunoda attesta la sua crescita e contribuisce alla classifica costruttori.
Fuori dalla top-ten Alpine, Sauber e Williams dove non si muoverà Alexander Albon anche negli anni a venire, togliendosi dal mercato e cancellando qualsiasi indiscrezione circa un ritorno in Red Bull.
Tra pochi giorni nuovamente in pista sulle strette vie di Montecarlo per il Gran Premio di Monaco.
CLASSIFICA PILOTI
1. Verstappen (Red Bull) 161pt
2. Leclerc (Ferrari) 113pt
3. Perez (Red Bull) 107pt
4. Norris (McLaren) 101pt
5. Sainz (Ferrari) 93pt*
6. Piastri (McLaren) 53pt
7. Russell (Mercedes) 44pt
8. Hamilton (Mercedes) 35pt
9. Alonso (Aston Martin) 33pt
10. Tsunoda (Racing Bulls) 15pt
11. Stroll (Aston Martin) 11pt
12. Bearman (Ferrari) 6pt
13. Hulkenberg (Haas) 6pt
14. Ricciardo (Racing Bulls) 5pt
15. Ocon (Alpine) 1pt
16. Magnussen (Haas) 1pt
17. Albon (Williams) 0pt
18. Zhou (Sauber) 0pt
19. Gasly (Alpine) 0pt
20. Bottas (Sauber) 0pt
21. Sargeant (Williams) 0pt
* Assente nel Gp d’Arabia Saudita causa appendicite, sostituito da Bearman.
CLASSIFICA COSTRUTTORI
1. Red Bull 268pt
2. Ferrari 212pt
3. McLaren 154pt
4. Mercedes 79pt
5. Aston Martin 44pt
6. Racing Bulls 20pt
7. Haas 7pt
8. Alpine 1pt
9. Sauber 0pt
10. Williams 0pt