F1 ’24: TITOLI DI CODA

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In Qatar, Verstappen vince il Gran Premio mentre rimane matematicamente aperta la sfida per il titolo costruttori, dove la McLaren pur mantenendo un vantaggio rassicurante sulla Ferrari (Leclerc secondo nel Gp con una grande prestazione), spreca un match-point anche in virtù di una pesante penalizzazione inflitta a Norris senza la quale sarebbe stati chiusi i giochi; festa Sauber per i primi punti in campionato.

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opo i problemi di malessere dei piloti dell’anno scorso, lo spostamento di un mese del Gran Premio di Qatar ha certamente giovato innanzitutto per la salute, con l’ultimo weekend caratterizzato dal format della gara sprint che ha acceso la competizione in pista; tante le macchine ritirate nel Gp come non accadeva da tempo.

GARA SPRINT
Ha riportato con i piedi per terra le Ferrari che tanto bene avevano fatto nell’unica sessione di libere, McLaren davanti con una doppietta chirurgica dove Norris era stato dapprima bravo a dare la scia a Piastri per difendersi da Russell attaccato dietro, poi nell’ultima curva perfetto a concedere la vittoria al compagno di squadra togliendosi il debito di quanto era avvenuto a San Paolo, un modo per mettere le cose a suo posto anche in ottica futura,
L’ordine di arrivo dei primi otto: 1. Piastri, 2. Norris, 3. Russell, 4. Sainz, 5. Leclerc, 6. Hamilton, 7. Hulkenberg, 8. Verstappen.

GRAN PREMIO E GERARCHIE
La gestione delle gomme è stato un elemento chiave del Gran Premio, dove Russell era partito dalla pole, subito bruciato al semaforo verde da Verstappen prima della safety-car per contatti nelle retrovie.
Inizio senza sorpassi nelle posizioni davanti, poi la seconda safety-car dopo le forature di Sainz e Hamilton, probabilmente dai detriti dello specchietto di Albon in precedenza colpito da Bottas che si era spostato per fare spazio a chi lo doppiava, con le macchine transitate in pit-lane per consentire le operazioni di pulizia.
Duelli al limite nella ripartenza e nuova safety-car, ancora ripartenza e pesante sanzione, forse sproporzionata data a Norris (stop and go e dieci secondi di penalità) per non avere rallentato in concomitanza di bandiere gialle.
Sotto la bandiera a scacchi festeggia Verstappen, seguito da Leclerc sul podio con Piastri, in top ten Russell, Gasly, Sainz, Alonso, Zhou, Magnussen e Norris.
Per la McLaren nonostante la penalità di Norris apparsa eccessiva, tranne clamorosi colpi di scena, rimane rassicurante il vantaggio sulla Ferrari, certo visto al di fuori, non può che esserci rammarico per la forza di una monoposto per lunghi tratti dominante, in una stagione che ha evidenziato un’ascesa notevole ma scarsa incisione nelle strategie e nella gestione di una forza spesso imbarazzante, per errori o mancanza di abitudine a stare nei piani alti, anche nel titolo piloti che stabilendo i ruoli avrebbe potuto avere ben altri risvolti, idem nei costruttori nel difendersi da una Ferrari che da Montecarlo fino alla pausa estiva, era molto calata notevolmente.
La Rossa soprattutto con Leclerc ha ottenuto un risultato a podio, che certifica la crescita e maturità di pilota nel sapere massimizzare e sfruttare le circostanze, mentre foratura a parte, ci si aspettava qualcosa in più di Sainz ai titoli di coda della sua esperienza.
Rimane al terzo posto la Red Bull che festeggia Verstappen, ma paga inesorabilmente il pesante rendimento di Perez il cui futuro non può che essere in bilico, nonostante il supporto economico garantito dagli sponsor sudamericani e un contratto fino al 2026 siglato poco prima l’inizio della sua crisi di risultati, il suo distacco nella gerarchia piloti è abissale, finendo per incidere anche sul bonus annuale del personale strettamente legato anche al piazzamento finale nella classifica costruttori, probabilmente finendo per incidere anche verso chi gli lavoro accanto.
Certo la sprint è andata nel peggiore dei modi, qualificato nelle retrovie poi partito dalla pit-lane e addirittura superato da Colapinto dopo un’indecisione allo spegnimento del semaforo verde dopo la corsia box, sulla stessa riga l’esito del Gran Premio concluso con un ritiro.
Per la Mercedes deve bruciare vedere un team clienti (McLaren) vincere con la propria power-unit, a dimostrazione di quanto sia stata incostante la W15, adesso rinata tale da garantire maggiore competitività e concludere degnamente il campionato, purtroppo tanta sfortuna nel Gran Premio, perché la gara di Russell è stata compressa dal pit-stop molto lento, tanto da rientrare nel traffico e impiegare molto tempo prima di risalire, mentre Hamilton ha pagato la foratura e una penalità durante il regime della seconda safety-car.
Tra i movimenti, c’è stato quello di Mick Schumacher che dopo due anni di permanenza in qualità di terzo pilota, lascia Brackley sostituito da Bottas che a sua volta lascerà il sedile Sauber a Bortoleto, il tedesco figlio d’arte in una sorta di destini incrociati è stato seriamente candidato a riprendersi un posto in Formula 1 proprio nella futura Audi, adesso evidentemente stanco di rimanere ad aspettare in panchina, ha preferito tornare in pista proseguendo il suo percorso di pilota nel mondiale WEC, dove guiderà nel 2025 l’Alpine A424.
Piccolo sorriso per l’Aston Martin tornata a punti con Alonso, mentre è stata orgogliosa la prestazione dell’Alpine che mette le mani sul sesto posto dei costruttori, con Gasly addirittura capace di tenere dietro Sainz alla bandiera a scacchi, un risultato che premia l’evoluzioni sulla A524 a disposizione del francese, dotata di un muso più corto e in generale una diversa ala anteriore che potrebbe essere un anticipo di 2025, resta in lizza la Haas mentre più lontana la Racing Bulls.
È stata una situazione al limite per la Williams, a questo punto della stagione giunta con i ricambi contati dopo i tanti e pesanti incidenti negli ultimi Gran Premi (quindici in tutta la stagione), addirittura con un solo musetto di riserva fino al test di Abu Dhabi, inoltre sulla macchina di Colapinto era stata montata una vecchia specifica di sospensione anteriore, non quella introdotta a Singapore che aveva migliorato l’aerodinamica e ridotto il peso.
Una fase pesante e per certi versi, anche imbarazzante che il team principal James Wowles, aveva commentato prima delle qualifiche sprint: “È frustrante, in 25 anni di attività non ricordo nulla di così negativo, stiamo cercando di contenere il più possibile la situazione per non danneggiare il programma dell’anno prossimo, ma quando si raggiungono questi numeri significa che non ci si sta concentrando sull’aumento delle prestazioni ma solo sul mantenimento dello status quo.”
Una riflessione va fatta su Colapinto, in pochi mesi alle prese con un corso accelerato di Formula 1, passato dal fare notizia per prestazioni straordinarie, specie se considerate a quelle del predecessore, ad essere sotto i riflettori per i tanti incidenti pesanti che hanno penalizzato sé stesso e la squadra, chissà, fosse raffreddando alcune piste di trasferimento considerato come l’anno scorso, si troverà chiuso in Williams dalla coppia Albon-Sainz.
Per l’argentino sarà difficile tornare alla ribalta con le specifiche d’inizio stagione, condizione che potrebbe anche essere una scusante, per questo rimane aperta la possibilità Alpine o Racing Bulls che potrebbe decidere di promuovere Isack Hadjar, ma tutto dipenderà dal futuro di Perez che comporterà ricadute in orbita Red Bull.
Chi invece merita la copertina, è soprattutto la Sauber finalmente competitiva con entrambe le monoposto, magari approfittando dei tanti ritiri, maturando dei punti che spazzano lo spettro di concludere il 2024 senza muovere la classifica, una bella soddisfazione per il cinese Zhou, come un regalo di addio a dimostrazione che forse con una macchina maggiormente competitiva, si poteva fare di più.
Un premio anche per il team svizzero, con un’ala anteriore modificata nel tentativo di trovare un migliore bilanciamento, trattasi di dettagli rispetto all’ampio programma e rivisitazione che necessiterà la prossima stagione, dove continua il lavoro dietro le quinte per assicurare in futuro, con Audi che in attesa di rinominare ufficialmente il team, ha confermato l’ingresso di un fondo sovrano del Qatar nel pacchetto azionario con una quota di minoranza comunque rilevante del 30% tale d’assicurare capitali freschi e tanta visibilità in Medioriente, per un programma che nel team di Formula 1 dovrebbe portare almeno mezzo miliardo di dollari.

L’atto conclusivo andrà in scena tra pochi giorni sul circuito di Yas Marina (Abu Dhabi), col pensiero già rivolto pienamente alla prossima stagione e l’occasione per i saluti finali ringraziamenti, arrivederci e anche qualche addio di piloti che non rivedremo nella prossima griglia di partenza.

TITOLI DI CODA
Quelli che oramai scorrono per questo lunghissimo campionato, che vanno concludendo una stagione iniziata nella prima settimana di marzo, con valori e gerarchie progressivamente cambiate durante questi mesi.
L’atto conclusivo andrà in scena tra pochi giorni sul circuito di Yas Marina (Abu Dhabi), col pensiero già rivolto pienamente alla prossima stagione e l’occasione per i saluti finali ringraziamenti, arrivederci e anche qualche addio di piloti che non rivedremo nella prossima griglia di partenza.
La prima edizione risale al 2009, con un risultato di grande successo mediatico anche di sponsorizzazione turistica verso il Paese, considerata la gara in notturna di contrasto allo scenario delle architetture avveniristiche che ben convivono col passo anticipatore del futuro qual è la Formula 1.
Un circuito che inizialmente non era stato ben accolto dai piloti e dalla stessa opinione pubblica, perché sul piano della competizione decretava pochi sorpassi e rare azioni in pista, pertanto nell’estate del 2021 furono eseguite alcune modifiche per favorirne la spettacolarità.
Nell’albo d’oro delle vittorie, guida Hamilton (5) seguito da Verstappen (4) che ha vinto gli ultimi quattro appuntamenti, di seguito il programma con l’orario italiano.
Venerdì 6 Dicembre
I sessione di prove libere – ore 10;30
II sessione di prove libere – ore 14;00
Sabato 7 Dicembre
III sessione di prove libere – ore 11:30
Qualifiche – ore 15:00

Domenica 8 Dicembre
Gran Premio – ore 14:00

CLASSIFICA PILOTI

1. Verstappen (Red Bull) 429pt
2. Norris (McLaren) 349pt
3. Leclerc (Ferrari) 341pt
4. Piastri (McLaren) 291pt
5. Sainz (Ferrari) 272pt*
6. Russell (Mercedes) 235pt
7. Hamilton (Mercedes) 211pt
8. Perez (Red Bull) 152pt
9. Alonso (Aston Martin) 68pt
10. Hulkenberg (Haas) 37pt
11. Gasly (Alpine) 36pt
12. Tsunoda (Racing Bulls) 30pt
13. Stroll (Aston Martin) 24pt
14. Ocon (Alpine) 23pt
15. Magnussen (Haas) 16pt
16. Albon (Williams) 12pt
17. Ricciardo (Racing Bulls) 12pt
18. Bearman (Ferrari/Haas) 7pt**
19. Colapinto (Williams) 5pt***
20. Zhou (Sauber) 4pt
21. Lawson (Racing Bulls) 4pt****
22. Sargeant (Williams) 0pt
23. Bottas (Sauber) 0pt

* Assente nel Gp d’Arabia Saudita causa appendicite, sostituito da Bearman;
** Presente anche nei Gp d’Azerbaigian e Brasile al posto di Magnussen;
*** Sostituisce Sargeant dal Gp d’Italia;
**** Sostituisce Ricciardo dal Gp degli Stati Uniti.

CLASSIFICA COSTRUTTORI

1. McLaren 640pt
2. Ferrari 619pt
3. Red Bull 581pt
4. Mercedes 446pt
5. Aston Martin 92pt
6. Alpine 59pt
7. Haas 54pt
8. Racing Bulls 46pt
9. Williams 17pt
10. Sauber 4pt

Autore

Andrea La Rosa

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