Le finali per la Stanley Cup 2015 si sono aperte con una lezione, vecchia ma pur sempre attuale, di sport: la vittoria è per chi ci crede. Tampa Bay ha giocato meglio, complessivamente, ha costruito più azioni da gol, ma ha avuto l’enorme torto di tirare i remi in barca troppo presto, puntando solo a difendere l’esiguo vantaggio praticamente per tutto il terzo periodo. E alla fine è stata punita, dalla sorte prima ancora che da Chicago.
Gli Hawks non hanno brillato, anzi nei primi 10′ sono stati surclassati dai padroni di casa per ritmo e qualità di soluzioni, ma sono pian piano, pur tra mille difficoltà, tornati a galla, fino ad avere un possesso del disco pressoché esclusivo nell’ultimo periodo. Possesso sterile, beninteso, visto che fino al gol del pareggio sarebbe stato lecito chiedere a Bishop, portiere di Tampa, di pagare il biglietto, ma pur sempre possesso, che alla fine ha portato gli uomini di Quenneville a una vittoria importante, che potrebbe segnare da subito questa serie di finale.
Come detto, pronti via e i Lightnings sono all’arrembaggio. La prima azione netta da rete arriva dopo soli 15″ di gioco, con Killorn con butta a lato un disco che andava solo spinto in porta. Lo stesso Killorn, però, si rifarà dopo 4′ e mezzo, con una girata spalle alla porta di pregevolissima fattura. 1-0 strameritato da Tampa, che fin lì, e ancora per qualche minuto, schiaccia Chicago con un pressing impossibile, impedendole letteralmente di uscire dal suo terzo difensivo. Era ovvio immaginare che Tampa non potesse continuare così per 60′, ed infatti dal secondo periodo i padroni di casa si dedicano a una gara attenta, fatta di difese puntuali e ripartenze in velocità. Gli Hawks si rendono conto che la tempesta è passata, ma non hanno la lucidità e l’ordine per prendere saldamente in mano le redini della partita e cercare con convinzione il pari.
Si arriva così al terzo e ultimo periodo, in cui Tampa cede progressivamente il possesso del disco agli avversari, accontentandosi troppo presto di difendere il vantaggio, comunque troppo esiguo per giustificare una tattica del genere (tanto meno per una squadra che di certo non ha nella difesa il suo reparto migliore). Chicago si butta avanti, con tanta buona volontà e poco più, col solo Kane intento a provare giocate solitarie per rompere le marcature. A pareggiare sarà Teravainen, con una conclusione da lontano passata tra mille gambe e bastoni, con 6′ e mezzo da giocare. E meno di 2′ dopo sarà Vermette a cogliere l’incrocio e a siglare il 2-1 finale, approfittando di uno svarione difensivo di J.T. Brown.
Si torna in campo sabato, sempre a Tampa Bay, per una gara 2 che per i Lightnings sa già di penultima spiaggia.