Nel bagnatissimo ed eterno Gran Premio del Brasile, vittoria di Hamilton (la terza di fila) che ad una gara dal termine continua a limare il distacco dal compagno di squadra Rosberg, posizionatosi alle sue spalle.
Come sempre, riordiniamo quanto accaduto durante tutto il week end.
Prove libere monopolizzate da Hamilton mentre in quelle del sabato mattina (leggera pioggia), è stato Rosberg il più veloce.
In qualifica, la prima fila è solo Mercedes, con la pole position di Hamilton (n°60 in carriera) affiancato da Rosberg, seguiti in seconda e terza fila, nello spazio di un decimo e mezzo, dall’ottimo Raikkonen (3°), Verstappen (4°), Vettel (5°) e Ricciardo (6°).
L’arrivo della pioggia ha certamente animato il pre-gara e così, dopo un ritardo di dieci minuti, partenza dietro la safety-car senza Grosjean, già fuori durante il giro di schieramento.
Al giro n°7 arriva l’effettivo start, con Verstappen che supera immediatamente Raikkonen mentre le Mercedes restano davanti. Al giro n°11, dopo un testa-coda, Vettel è il primo dei big a rientrare ai box; poco dopo l’incidente di Ericsson costringe la safety car a tornare di nuovo in pista.
Alla nuova partenza (giro n°20), la pioggia aumenta d’intensità e Raikkonen va fuori pista a causa dell’acquaplaning nonostante le gomme da bagnato estremo, attraversando il rettilineo della griglia di partenza, fortunatamente senza alcuna conseguenza, dopo essere stato sfiorato da altre monoposte vicine. Con la pista piena di detriti i commissari di gara sono costretti ad esporre la bandiera rossa, interrompendo così la gara.
Penalità di 5” nel corso del successivo pit stop sia a Massa (sorpasso non consentito in regime di safety car) che a Ricciardo (ingresso ai box a pit-lane chiusa).
Ripartenza dopo oltre mezz’ora, sempre dietro la safey car, con l’obbligo per tutte le monoposto di montare gomme full wet e durante questa fase con velocità moderate, Palmer è costretto al ritiro dopo aver tamponato da dietro Kvyat, probabilmente per la scarsa visibilità. Al giro n°28 è ancora bandiera rossa.
Dopo un lasso di tempo simile al precedente stop, nuova ripresa sempre dietro la safety car, che rientra dopo pochi giri facendo ripartire di fatto la gara.
In evidenza Verstappen, che supera Rosberg e si porta in seconda posizione dietro Hamilton.
A quasi metà gara (35 giri su 71 percorsi dopo più di due ore dalla prima partenza) le prime cinque posizioni sono occupate da Hamilton, Verstappen, Rosberg, Perez e Ricciardo.
Fasi concitate con molti piloti in lotta, Verstappen rischia il testa-coda e restituisce la posizione a Rosberg mentre nel giro n°46 Vettel rimonta (scintille con Alonso) al sesto posto; poco dopo è però ancora safety car per l’incidente occorso a Felipe Massa. Lacrime per il pilota brasiliano, all’ultima gara davanti al pubblico di casa dopo aver annunciato il ritiro dalle corse, acclamato dai tifosi e salutato anche dai tecnici di altri team, mentre sfila lungo la pit-lane (approfittando della chiusura durante il regime di safety car) con una bandiera brasiliana sulle spalle.
La gara riparte ed è impressionante dal giro n°67 la rimonta di Verstappen che, dopo essere rientrato ancora ai box per sostituire le gomme, compie una serie di sorpassi decisi tra cui quello di forza ai danni di Vettel (giro n°67) e Perez (giro n°70), riprendendosi di forza il terzo posto.
Vince Hamilton, seguito sul podio da Rosberg e Verstappen.
In zona punti si classificano Perez, Vettel, Sainz, Hulkenberg, Ricciardo, Nasr (primi punti per lui e per la Sauber davanti al pubblico di casa) e Alonso.
Nella classifica piloti, Rosberg mantiene un vantaggio di 12 punti punti su Hamilton, rimandando tutto ad Abu Dhabi (27 Novembre), il gran finale.