L’avevamo detto una settimana fa: i giochi in vetta non sono ancora finiti. Ci ha pensato un ventenne di Buenos Aires a riaprire tutto. Giovanni Simeone, attaccante del Genoa, con la sua doppietta ha inflitto la terza sconfitta in campionato alla Juventus, ravvivando un campionato che sembrava già deciso dopo appena tredici giornate. Non che il 3-1 rifilato dai rossoblu ai campioni in carica stravolga lo scenario di strapotere juventino, ma almeno dimostra come sia possibile ipotizzare un campionato non vinto in solitaria, ma aperto anche alle inseguitrici.
Il player of the week della settimana è dunque colui il quale da domenica pomeriggio è stato subissato di ringraziamenti da tutta Italia. In primis, dalla capitale, dove i tifosi di Roma e Lazio riaccendono fiammelle di speranza sopite negli ultimi turni. Ma anche da Milano, sponda rossonera, dove i seguaci dei ragazzi di Montella si stanno godendo un nuovo promettentissimo ciclo che già dal primo anno sta dando soddisfazioni inaspettate. Ed infine, perché no, anche da Bergamo: i sogni non costano nulla, e quello che stanno mostrando i ragazzi terribili di mister Gasperini ne alimentano di grandiosi, quasi come ai tempi del mai dimenticato Stromberg.
La Juventus esce da Marassi con le ossa rotte: Dani Alves letteralmente, Bonucci fermo per i prossimi due mesi, Higuain non a suo agio nell’attacco bianconero. E le comprimarie potrebbero non essere più tali, ma protagoniste di un torneo vivo, avvincente come da tempo non si vedeva. Questa è un po’ la speranza di chi ama il calcio e di chi ha vissuto gli anni d’oro del pallone italiano, con campionati che ai nastri di partenza contavano più o meno sette contendenti al titolo. Ma questa è anche la tendenza che si sta percependo fin dalla prima giornata di quest’anno: facce nuove, talenti freschi, pronti a prendersi lo scenario calcistico come da tempo non si vedeva e vogliosi soprattutto di riportare ad alti livelli un torneo, la Serie A, relegato a terzo o quarto d’Europa da più di un decennio.
Il player of the week del tredicesimo turno di Serie A è un altro under 21, questa volta argentino, la cui storia è indissolubilmente legata a doppio filo con l’Italia. Figlio di Diego Pablo Simeone, attuale allenatore ed ex centrocampista dell’Atletico Madrid, bandiera dell’Argentina ma calcisticamente nato e formatosi in Italia tra Pisa, Lazio e Inter, Giovanni non ha seguito del tutto le orme del padre: attaccante veloce e prolifico, il suo ruolo è ben diverso da quello paterno. È però il marchio di famiglia ad essere ben visibile a tutti: la grinta e la voglia di vincere che il giovane Simeone ha ereditato senza alcun dubbio dal padre.
Contro la Juve, la voglia di vincere del ‘Cholito’, di far brillare la propria luce contro gli avversari più forti, si evidenzia dopo appena tre minuti di gioco, quando il numero nove rossoblu buca Super Gigi Buffon alla prima occasione utile. L’argentino è bravo a rimanere sempre in linea e dimostra un grandissimo senso della posizione nel farsi trovare al punto giusto per ribadire in rete la respinta del portiere avversario. L’odore della vittima ferita fa ribollire il sangue sudamericano dell’attaccante, che dopo soli dieci minuti mette la sua seconda firma sul tabellino: questa volta, con un colpo di testa preciso e potente, che ricorda in pieno i fasti paterni, sia per stacco che per tempismo. La trance agonistica è tale che Simeone si fiondi anche sul terzo gol del Genoa, scaraventando il pallone in porta nonostante sia già entrato dopo il tocco di Alex Sandro. I tre gol personali non arrivano per un pelo, anzi per un tacco: quello di Buffon che nella ripresa gli nega la gioia della terza marcatura al termine di un’azione in velocità che coglie di sorpresa ancora la difesa bianconera. Tripletta sfiorata, ma prestazione che resta in ogni caso indimenticabile, per lui e per i tifosi del Genoa, e che dimostra come, ancora una volta, il presidente Preziosi ci abbia visto lungo: pagato appena tre milioni al Banfield, Simeone rappresenta l’ennesima scommessa vinta dal patron napoletano. Sotto gli occhi dell’attaccante titolare dell’Argentina nell’ultima finale di Coppa del Mondo, il Cholito ha mostrato tutti i suoi colpi contro una delle difese più forti del mondo e si è candidato a pieno titolo ad una maglia da titolare fisso nel Genoa, nonostante la scomoda concorrenza di Pavoletti. Che sia un segnale per il mercato di gennaio? In ogni caso, i tifosi del Genoa hanno un nuovo idolo, gli appassionati scoprono un nuovo campioncino e Preziosi si sfrega le mani…