PISTOL FORMATION
Creata da Michael Taylor della Mill Valley University, la Pistol formation nasce come variante della Shotgun ma negli anni Duemila si afferma con tale successo, prima in NCAA e poi in NFL, da elevarsi al rango di schema a sé stante. Rispetto alla Shotgun, il QB è sempre staccato dal proprio Centro ma leggermente più vicino (3 anziché 5 yard), e il RB è allineato alle sue spalle, anziché al suo fianco. I vantaggi di questo schema sono molteplici, ma possono essere riassunti in una parola: imprevedibilità. Con 3 WR fuori e un TE, è perfetta per i lanci, perché concede al QB la stessa visione del campo della Shotgun e quasi lo stesso tempo per scegliere il proprio bersaglio. Ha però delle varianti importanti anche per le corse, sia del QB con una finta di hand off al RB, o del RB stesso, che può sfruttare le 4-5 yard indietro per prendere velocità e quindi avere più possibilità di rompere i primi placcaggi avversari. L’hand off delle corse, sia esso finto o vero, deve avere il requisito chiave della velocità (e quindi richiede grande affiatamento tra QB e RB per evitare fumble) per non dare tempo alla difesa di leggere la soluzione applicata; maestri in questo senso sono stati i Kansas City Chiefs, i Buffalo Bills mentre attualmente viene molto utilizzata da San Francisco 49ers e Carolina Panthers, per avvantaggiare due QB di grande corsa come Colin Kaepernick e Cam Newton.
WISHBONE FORMATION
Variante della T Formation creata negli anni Sessanta da Emory Bellard, offensive coordinator della Texas University, arriva subito al successo, culminato nel titolo NCAA vinto dalla stessa università nel 1969. La conseguenza fu un’ampia diffusione a livello universitario e, di conseguenza, anche una sempre maggiore preparazione delle difese ad affrontare questo schema, fattore che ne decretò la progressiva diminuzione di utilizzo. La Wishbone è una formazione chiusa, prevalentemente orientata alla protezione delle corse dei tre running back schierati nel back field (nel diagramma il nr. 2 è un Fullback, 3 e 4 sono Halfback) o del QB (nr. 1) in prima persona. Nella versione più coperta, i giocatori X e Y sono due TE, eventualmente sostituibili con uno o due WR per provare a creare qualche alternativa in profondità con lanci a sorpresa. Tra i professionisti è utilizzata pochissimo poiché prevedibile e foriera di infortuni per i QB.
FLEXBONE FORMATION
Evoluzione della Wishbone che, come spesso succede, ha finito per superare, in termini di frequenza di utilizzo, la sua progenitrice. La Flexbone, come suggerisce il nome stesso, ha dalla sua una maggiore flessibilità e versatilità, poiché i due Halfback, schierati larghi ai lati della linea di scrimmage, offrono al QB sia soluzioni corsa su palla lanciata (toss) o con hand off sull’uomo in movimento sia passaggi, che con gli stessi HB trasformati in ricevitori, in aggiunta ai due WR schierati larghi ai lati.
WING T FORMATION
Schema simile alla Flexbone ma antecedente, visto che la sua creazione viene collocata negli anni Trenta, per mano di David Nelson, coach della University of Delaware. Meno funzionale ai lanci, riscuote un certo successo al livello universitario e di college poiché consente un miglior posizionamento dei bloccaggi in funzione delle corse, aiutate da un extra TE che funge da “apripista” per il RB laterale designato a portare la palla.
Molto tecnico e interessante!