Serie A Player of the Week 15: Lorenzo Insigne

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Un gol, tanta corsa ma soprattutto una personalità in campo da leader: la prestazione del player of the week di questa settimana si sintetizza così. Lorenzo Insigne, quando gioca al Meazza di Milano, si sente a dir poco ispirato. Nel match clou della seconda giornata di ritorno, il fantasista di Frattamaggiore gioca una gara quasi perfetta, caratterizzata da un gran gol di sinistro (il primo della sua carriera), movimenti offensivi che fanno impazzire i difensori avversari, sacrificio in ripiegamento e quel pizzico di fantasia e genialità che fa innamorare del calcio gli spettatori.

Quello di quest’anno è un campionato di difficile inquadramento: il pessimo cammino delle ultime tre in classifica crea un folto gruppo di squadre che hanno poco da chiedere al torneo. Nonostante tante critiche, però, bisogna rimarcare un aspetto positivo: libere da pesanti pressioni, le squadre possono scendere in campo ogni domenica con tranquillità e giocare sciolte, mettendo in mostra anche giovani molto interessanti. A detta di molti questa situazione falsa un po’ i giochi al vertice: noi siamo convinti che, invece, proprio grazie alla mente libera, tutti i team tenteranno exploit contro le grandi, in cerca di prestazioni che possano mettere in luce nuovi campioni. Domenica scorsa si sono messi in mostra, ad esempio, due diciassettenni di sicuro avvenire come Melegoni e Bastoni dell’Atalanta; Pellegrini del Sassuolo ha confermato la sua grande crescita, così come il figlio d’arte Federico Chiesa ha dimostrato, con la maglia della Fiorentina, che oltre al nome possiede anche doti da eccellente ala destra.

Prosegue spedita la corsa delle prime tre: Juventus molto solida contro una Lazio irriconoscibile, Roma a tratti dominante all’Olimpico col Cagliari, trascinata dall’ennesimo gol di Dzeko, e Napoli, in casa del Milan, capace di sciorinare gran calcio nella prima mezzora di gioco e di soffrire nella fase finale della partita.
Dalla tribuna del Meazza, il gioco veloce e preciso degli attaccanti napoletani è una meraviglia per chi ama questo sport. Reduce da nove risultati utili su dieci gare in Serie A, più la vittoria della Super Coppa Italiana poco prima di Natale, l’undici di Montella ha subìto l’arrembante inizio degli azzurri senza offrire un’adeguata resistenza. Il grandissimo merito di Lorenzo Insigne è stato, innanzitutto, quello di sbloccare il punteggio dopo appena sei minuti di gioco, con un sinistro forte e preciso che non ha dato scampo a Donnarumma. A proposito del portiere rossonero, c’è da sottolineare con forza la sua bravura: attacca la palla come pochi al mondo, è sempre padrone dell’area e ha una personalità che lo porterà certamente ad essere un top player di livello mondiale.
Proprio la bravura di Donnarumma dà maggior lustro al gol di Insigne: dopo un movimento perfetto ed il conseguente assist no-look di Mertens, il numero 24 è fenomenale nella battuta veloce e precisa (foto), che fa perdere al portierone un decimo di secondo letale. Quinto gol in carriera ai rossoneri, sesto di questo campionato. Nel prosieguo del primo tempo, il folletto azzurro continua imperterrito nella sua spinta offensiva, approfittando degli enormi spazi lasciati dal dirimpettaio Abate (alla presenza n. 250 in rossonero), esortato da Montella ad avanzare il più possibile sulla fascia.

Esaurita la spinta dei primi trenta minuti, una volta arretrato il baricentro, Insigne disputa una partita tatticamente ineccepibile, a cui aggiunge caparbietà e intelligenza: Suso e Abate creano numerose situazioni pericolose, ma il suo apporto in copertura è costante, così come la presenza nelle ripartenze. Ne è testimonianza il dato finale sui chilometri percorsi che segna ben 12,6: nessuno come lui tra i giocatori in campo. Nella ripresa si dimostra lucido in tutte le fasi di transizione, scegliendo con freddezza quando rallentare e quando affondare. Dopo sette minuti di gioco, una sua punizione dai venticinque metri esce di poco sopra l’incrocio. Intorno al quarto d’ora, la sua ‘scostumatezza’ da scugnizzo prende il sopravvento sulla ragione ed il maestoso palcoscenico del San Siro lo ispira in un’azione da copertina: superato Sosa in velocità, salta il pressing di Pasalic all’altezza della linea di centrocampo con una sterzata secca, alza la testa e da esattamente cinquanta metri fa partire un tiro che lascia tutti col fiato sospeso: Donnarumma rincorre il pallone fin dentro la porta, ma la sfera termina alta di un metro circa. Applausi scroscianti per Lorenzinho, che per pochi centimetri non entra nella storia. Dopo quattro minuti appena, in un’azione di rimessa, il suo tiro a giro dal limite termina a lato di poco. È il suo ultimo squillo offensivo: nei restanti trenta minuti si placa la sua spinta, ma non la sua voglia di lottare su ogni pallone. Stremato, al triplice fischio di Rocchi salta di gioia come un grillo, conscio di aver disputato un match da grandissimo attaccante e uomo squadra. In chiave Nazionale, con la quale i rapporti non sono dei più rosei, la prestazione di sabato potrebbe consacrarlo come pedina fondamentale dello scacchiere di Ventura, a patto che continui con lo spirito di squadra e l’impegno che ha mostrato a Milano.

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Luigi Rivolta

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