Gli Astros vincono una splendida gara 6 ed eliminano gli Yankees, qualificandosi per le World Series, dove da stanotte affronteranno i Washington Nationals. Ma prima di tuffarci nella finale, c’è ancora spazio per qualche critica alla gestione del match decisivo da parte del manager di NY.

Gli Houston Astros hanno vinto meritatamente l’American League (la seconda volta in tre anni), superando in sei partite i New York Yankees ed approdando così, da favoriti oltretutto, alle World Series. Da stanotte, quindi, affronteranno, sempre al meglio delle sette partite, i Washington Nationals, fermi da una settimana in attesa di conoscere i loro avversari dopo aver chiuso 4-0 una serie senza storia contro i St. Louis Cardinals. Sulla serie, ed in particolare sulla conclusiva gara 6, vinta dagli Astros sugli Yankees c’è invece molto da dire, specialmente in termini critici, verso la gestione di alcune scelte decisive da parte del manager di NY, Aaron Boone. Innanzitutto, c’è da discutere la scelta del partente, caduta sul rilievo Chad Green a dispetto di un paio di uomini di provata esperienza come Paxton e Sabathia. Che sarebbe stata la partita del bullpen lo sapevano un po’ tutti (anche Houston aveva tenuto fuori Cole per l’eventuale gara 7), ma da qui a consegnare un avvio in discesa agli Astros ce ne passa, cosa puntualmente verificatasi, visto l’home run da 3 punti di Gurriel già al primo inning. Passiamo poi alla parte bassa del sesto inning, con gli Astros in attacco avanti 3-2, uomini agli angoli e zero out: Boone sceglie di non chiamare dentro la difesa per tentare di proteggere casa base e sbaglia di nuovo, perché Bregman batte una rimbalzante che Gregorius attende troppo indietro, col risultato di non poter più tirare a casa visto che Altuve era ormai quasi arrivato per segnare il 4-2. Lo shortstop opta per il doppio gioco, che non riesce e che comunque non avrebbe chiuso l’inning.
Arriviamo infine al momento conclusivo del match, l’attacco finale degli Astros dopo che gli Yankees avevano miracolosamente riaperto la partita (4-4) con il fuoricampo da due punti di LeMahieu nel nono. Sul monte, ovviamente, Haroldis Chapman, che apre con una walk a Springer, poi due eliminazioni, quindi affronta Altuve nel box. Qui saggezza avrebbe voluto che Chapman girasse a largo dalla zona di strike, contro un battitore così pericoloso (e in ottima serata) come il piccolo grande Jose, tanto più che il successivo uomo del line up texano sarebbe stato Marisnick, di spessore ben inferiore. Boone avrebbe dovuto chiedere la base intenzionale e giocarsi la chiusura dell’inning su Marisnick, con le prime tre basi tutte forzate. Invece, sulla slider di Chapman Altuve ha sparato l’home run da due punti che ha chiuso la partita e la serie. Naturalmente Houston non ha vinto solo grazie alle scelte avventate di Boone: ha giocato splendidamente in difesa, i suoi partenti sono stati superiori e il suo bullpen ha reso meglio del tanto celebrato staff di rilievi di NY. Da stanotte, quindi, sarà Houston-Washington per il titolo, con le prime due gare in Texas, poi le successive tre nella capitale e le eventuali ultime due nuovamente a Houston. Scontato dare per favoriti gli Astros: per record in regular season, per attitudine alla vittoria, per esperienza a questi livelli e per assi da calare nei momenti chiave. Washington deve vincerne a tutti i costi almeno una a Houston, se vuole sperare almeno di tirarla per le lunghe.
NLCS
STL-WSH: WSH vince la serie 4-0 (0-2 / 1-3 / 1-8 / 4-7)
ALCS
HOU-NYY: HOU vince la serie 4-2 (0-7 / 3-2 all’11° / 4-1 / 8-3 / 1-4 / 6-4)

