World Series ’19: sesta vittoria in trasferta, tutto rimandato a gara 7

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I Nationals vincono gara 6 a Houston e pareggiano la serie; il titolo si assegnerà stanotte alla bella. Verlander esce sconfitto dal confronto diretto con un superlativo Strasburg, mentre la parte alta del lineup di Washington torna a far faville. In gara 7 partenti Greinke per gli Astros e Scherzer per i Nationals.

Queste World Series sottosopra non smettono di stupire, regalandoci la sesta vittoria in trasferta consecutiva, fatto mai accaduto finora in nessuna finale dei campionati professionistici statunitensi (quindi considerando anche NHL e NBA). I Nationals, tramortiti dopo tre sconfitte consecutive in casa, vanno infatti a vincere gara 6 a Houston per 7-2, rimandando ogni ambizione sul titolo a stanotte, quando tutto si deciderà nell’ultima partita stagionale del baseball. Gara 6 è stata più tirata e nervosa di quanto dica il punteggio, con uno scarto maturato solo nell’ultimo terzo di gara. Già al primo inning sono fuochi d’artificio: Washington inizia alla grande contro Verlander, con il singolo del leadoff Turner, il perfetto bunt di sacrificio di Eaton che manda il compagno in seconda base ed infine il nuovo singolo di Rendon che fa segnare l’1-0. La risposta degli Astros, però, è immediata e mortale: doppio del leadoff Springer, che sale in terza su wild pitch di Strasburg e vola infine a casa su volata di sacrificio di Altuve. Ma l’inning non finisce qui, perché dopo il k di Brantley arriva il solo homer di Bregman a ribaltare il punteggio sul 2-1 per Houston. Le acque si calmano per tre inning in cui, a parte qualche walk di troppo, i partenti riprendono in mano la situazione. Il secondo ribaltone del match arriva nella parte alta del quinto inning, quando due solo homer di Eaton e Soto segnano il 3-2 Washington e chiudono mestamente la serata di Verlander. Houston prova a rispondere subito di nuovo, ma il singolo di Reddick

e il doppio di Springer vengono vanificati da un magistrale strikeout su Altuve e da un groundout su Brantley. Il settimo è l’inning cruciale del match, con i Nationals in attacco: con Gomes in prima e zero out, un singolo interno di Turner viene vanificato da una contestatissima chiamata di out per interferenza, che causa addirittura l’espulsione del manager di Washington Dave Martinez per proteste e costringe Gomes (arrivato in terza) a tornare sui suoi passi. La moviola conferma, e a mio parere la chiamata è corretta, visto che Turner corre ben all’interno della corsia e urta il guantone di Gurriel impedendogli di prendere la palla. Qui i Nationals dimostrano di avere stoffa, trasformando la loro rabbia in uno splendido home run da due punti di Rendon che fissa il 5-2. La reazione di Houston non produce sostanzialmente nulla, per merito di uno Strasburg lanciatissimo (chiuderà solo dopo 8.1 riprese) e di una difesa senza tentennamenti. Anzi, i Nats troveranno modo di segnare altri due punti nel nono, contro Devenski, con i doppi di Turner e Rendon, più il colpito su Eaton, fino al 7-2 finale. Neppure il tempo dell’ultimo out e già tutti a pensare a gara 7, con Greinke e Scherzer sul mound, e la trepidante attesa per vedere fino a che punto queste World Series siano sottosopra. Vinceranno i favoriti e padroni di casa o avremo la settima vittoria esterna su sette partite e gli outsider conquisteranno un titolo che saprebbe di storia al pari di quelli dei Philadelphia Eagles nel football e dei St. Louis Blues nell’hockey? Tra meno di ventiquattr’ore avremo tutte le risposte.

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Gianluca Puzzo

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