Al via i playoff MLB: Tampa si guadagna un posto al sole

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David-Price_postPer chi segue il baseball il mese di ottobre ha un solo significato, da sempre: i playoff della Major League. Puntualissimi anche quest’anno, sono iniziati il primo del mese, preceduti dall’imprevisto spareggio tra Texas Rangers e Tampa Bay Rays, ancora a pari merito dopo 162 partite di regular season. Vediamo nel dettaglio la situazione, aggiornata alle quattro partite giocate la notte scorsa.

American League: il 30 settembre si è giocato il succitato “tiebreaker game” tra Rangers e Rays, vinto un po’ a sorpresa ma nettamente da questi ultimi (5-2). Ron Washington, manager dei Rangers, ha pagato a caro prezzo la scelta di non forzare la sua pitching rotation schierando Darvish, il suo lanciatore partente più forte. Dall’altra parte, il suo omologo Joe Maddon ha invece messo sul tavolo il suo asso, David Price (nella foto), che lo ha ripagato con una prestazione davvero notevole. Certo, l’impressione generale è che nei Rangers stia finendo un ciclo, quello di una squadra capace di raggiungere per due volte consecutive le World Series, senza però mai vincerle (nel 2011, in gara 6, furono a un out dal titolo…).

Due giorni dopo aver battuto i Rangers, Tampa si è sbarazzata anche degli Indians (4-0), nella partita secca di Wild Card che avrebbe designato l’avversario dei Boston Red Sox nelle Division Series. I Rays hanno giocato davvero bene anche a Cleveland, forti di una difesa molto cresciuta (hanno ridotto del 60% gli errori tra 2012 e 2013) e con un altro partente di ottimo livello, Cobb. Da segnalare uno stupendo solo homer di Delmon Young che ha aperto le segnature e i 9 uomini lasciati in base dagli Indians.

La notte scorsa hanno avuto inizio le Division Series, al meglio delle 5 gare. I Red Sox hanno avuto ragione senza problemi di Tampa (12-2), forse un po’ scarica nervosamente dopo le due sfide dentro/fuori vinte in quattro giorni. Stanotte è in programma a Boston gara 2, in cui i Rays mandano nuovamente sul mound Price. Vedremo se basterà l’ex “Cy Young Award” per zittire le mazze di “Big Papy” & Co. Anche l’altra serie, quella probabilmente più equilibrata tra Tigers e Athletics, ha celebrato a Oakland la propria gara 1, vinta da Detroit 3-2. I Tigers sono andati sul 3-0 subito al primo inning, aprendo le segnature con un singolo di Cabrera passato proprio in mezzo alle gambe di Bartolo Colon (davvero poco reattivo, bisogna dire) e facilitando il compito al già fortissimo Max Scherzer, che ha chiuso con 11 k. Stanotte gara 2, con Detroit che schiera l’altro suo asso sul mound, ovvero Justin Verlander.

National League: qui niente “tiebreaker”, si è andati direttamente alla Wild Card tra Pittsburgh e Cincinnati, vinta dai Pirates 6-2, sempre avanti nel punteggio e con un Nelson Liriano che sul mound ha surclassato Johnny Cueto. Pittsburgh si è guadagnata così il diritto di sfidare i St. Louis Cardinals nelle Division Series, mentre la sconfitta è costata il posto a Dusty Baker, manager dei Reds. In gara 1 i Cardinals hanno archiviato la pratica già al terzo inning, mettendo a segno ben 7 punti; pronto riscatto dei Pirates in gara 2 per 7-1, con il partente dei Cardinals Lynn costretto a subire 5 punti in quattro riprese. In chiusura la serie tecnicamente più interessante, quella tra gli Atlanta Braves e i Los Angeles Dodgers: gara 1 non ha avuto storia, troppo forte Klayton Kershaw. Col loro asso sul mound, capace di mettere a segno 12 k, i californiani hanno disposto a piacimento dei loro avversari, vincendo 6-1. Film completamente diverso in gara 2, che Atlanta doveva vincere assolutamente per non trovarsi già con un piede e mezzo in vacanza: missione compiuta dai Braves, che fuggono 4-1 prima di essere spaventati nell’ottavo inning dal fuoricampo di Ramirez, ma i Dodgers non riescono ad andare oltre una sconfitta onorevole per 4-3. Ora le serie si spostano rispettivamente a Pittsburgh e Los Angeles, “play ball” delle gare 3 nella notte tra domenica e lunedì.

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Gianluca Puzzo

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