Dopo la consueta, interminabile regular season, arriva il mese più appassionante dell’anno per chi ama il baseball: ottobre. E ottobre vuol dire solo una cosa, che in Major League è tempo di playoff. Si parte stanotte a Toronto con la prima delle due wild card, match singoli ad eliminazione diretta in cui ci si gioca l’accesso al tabellone principale della post season, quello per cui sono già qualificate Texas, Cleveland e Boston (per l’American League) e Chicago, Washington e Los Angeles (per la National). Quella tra Toronto e Baltimore, inutile nasconderlo, è una sfida attesa solo dai tifosi delle due squadre, mentre per tutti gli altri il vero appuntamento da non perdere è quello con la wild card della National League, che domani metterà di fronte San Francisco Giants e New York Mets.
Ma andiamo in ordine. Tra poche ore Baltimore Orioles e Toronto Blue Jays si giocano il diritto di andare a sfidare i Texas Rangers, la squadra con il miglior record dell’American League, mentre l’altro accoppiamento, già definito, è quello tra Cleveland Indians e Boston Red Sox. Per la partita di stanotte il nostro pronostico è a favore degli Orioles, anche se giocano fuori casa: Toronto ha vinto 10 incontri su 16 contro di loro nel 2016, ma il suo partente, Stroman, è a mio parere meno affidabile di quello di Baltimore, Tillman. Inoltre, il bullpen dei Jays è stato uno dei peggiori di tutta la regular season, mentre quello degli Orioles può contare, tra gli altri, su uno dei migliori closer della MLB, Zach Britton. In realtà, la starting rotation è il vero punto debole di Baltimore, ma chiaramente in una gara secca non è un fattore. Il lineup degli Orioles allinea tre fuoricampisti paurosi, Trumbo, Davis e Machado, che con le loro bordate quest’anno hanno tirato fuori dai guai il resto dell’attacco in molte occasioni. L’attacco di Toronto è più equilibrato e certamente più veloce sulle basi, ma potrebbe non bastare per colmare il gap di potenza con gli avversari.
Passando all’attesissima sfida del Citi Field tra Mets e Giants, vale la pena sottolineare come l’asticella del livello tecnico complessivo si alzi decisamente. Innanzitutto c’è lo scontro diretto, “do or die”, tra due colossi del mound: Madison Bumgarner e Noah Syndergaard. Del primo abbiamo ancora negli occhi la prestazione leggendaria offerta nei playoff del 2014, quando spianò la strada verso il titolo ai Giants dominando sia in qualità che in quantità di inning lanciati. Bumgarner è certamente un “animale da playoff”, insensibile alla pressione della postseason, e i numeri dicono che ha uno 0.62 di PGL in 29 inning lanciati in carriera sul campo dei Mets. Dall’altra parte c’è Thor, il dio biondo del monte di lancio newyorkese, più giovane del rivale, dotato di una palla più veloce ma meno esperto e smaliziato del partente dei Giants. Al di fuori dei due assi, l’analisi del bullpen pende decisamente dalla parte dei Mets, mentre per il lineup San Francisco ha mostrato nelle ultime partite (quattro vinte di fila per assicurarsi la wild card) di essere tornata agli antichi spolveri. Partita equilibrata e appassionante, ne siamo certi, ma non potendo esimerci dal pronostico puntiamo sui Giants.