Conosciamo il designer romano Stefano Notargiacomo, la cui creatività regala una seconda vita ai pezzi industriali delle più prestigiose marche automobilistiche. Per scoprire tutte le sue opere visitate il suo sito personale: www.stefanonotargiacomo.it.

Ciao Stefano, la prima domanda parte da lontano, molto lontano.
Come nasce la tua passione? E soprattutto, qual è stato il primo evento che ti ha portato a credere fortemente nella tua attività?
Dal fascino suscitato dalle auto d’epoca e dall’interesse per l’interior design. Due settori molto lontani tra di loro che ho cercato di coniugare nella realizzazione di opere uniche che avessero anche un carattere funzionale. L’intento è stato subito quello di proporle in contesti selezionati, non con poche difficoltà.
Ad Ottobre del 2015 ho pensato ad una prima personale e la fortuna ha voluto che mi presentassi alla “Galleria Spazio 40”, in via dell’Arco di San Calisto a Trastevere, dove si sono subito dimostrati disponibili ad ospitare le mie opere. Dodici creazioni, tutte riunite contemporaneamente per il primo vero confronto con i visitatori.
Credo sia stato alla fine di quei tre giorni, smaltita la tensione, che mi sia sentito veramente soddisfatto e motivato.
Non credo sia facile ad esempio, recuperare un pezzo meccanico della Ferrari seppur in disuso della sua originaria funzione, ma questo aspetto credo sia probabilmente il “segreto del mestiere”. Te la senti comunque di darne un vago indizio?
Utilizzo esclusivamente pezzi non più funzionanti, questo li rende ancora più unici. A volte sono i committenti a fornirmeli, mentre altre volte faccio delle ricerche online. Molti si stupiscono quando mi dimostro interessato a parti meccaniche, anche di prestigiosi marchi automobilistici, ammaccate o inutilizzabili…
È sufficiente digitare il tuo nome sui più conosciuti motori di ricerca del web, per conoscere il tuo percorso artistico. Invece della carta stampata, quali riviste hanno dato spazio al tuo design?
Seguo in prima persona i rapporti con le redazioni di riviste di settore, sia di interni che di auto, in Italia e all’estero. È un aspetto del mio lavoro che mi piace molto ed è un esercizio per


testare se l’evoluzione della mia attività continui a suscitare interesse. Molto spazio è stato dato dalle riviste specializzate PORSCHE con articoli pubblicati in Italia, Francia, Inghilterra e Spagna.
Ho rilasciato con molto piacere un’intervista alla rivista italiana di riferimento per le auto d’epoca RUOTECLASSICHE mentre, lo scorso Settembre, l’edizione coreana di MARIE CLAIRE MAISON ha inserito le mie creazioni nello speciale “New trend in Paris” dedicato alla fiera internazionale Maison&Objet a Parigi durante la quale avevo esposto.
Hai realizzato anche delle mostre aperte al pubblico?
Ho partecipato a diverse collettive; la prima, con quattro opere, alla galleria GARD di Ostiense, poi la personale di Trastevere a Spazio 40, la collaborazione con la galleria CORONARI 111 in via de’ Coronari, che mi ha permesso di proporre due opere, una Maserati e una Ferrari, a MIAMI negli Stati Uniti nel 2015 in occasione della fiera SPECTRUM ART SHOW.
Ho deciso poi di puntare agli eventi che, soprattutto nel settore interior design, potessero consolidare visibilità e credibilità. Una sfida che mi ha portato a partecipare al FUORISALONE di Milano e al festival del design di Berlino nel 2016 ed a MAISON &OBJET a Parigi lo scorso Settembre.
In occasione del passaggio degli equipaggi della MILLE MIGLIA, l’anno passato ho tenuto una personale presso l’AMBASCIATORI PALACE HOTEL di Via Veneto.
Ti occupi di design per interni ma ti offro uno spunto. Negli appuntamenti motoristici, la premiazione sul podio è un rito importante che va oltre il fattore sportivo.
Ogni elemento è importante, anche il design del trofeo che ad esempio, trae origine dalla nazione che ospita l’evento. Hai già avuto esperienze nel creare dei pezzi unici come trofei?
A Giugno 2018, grazie all’apprezzamento degli organizzatori, ho avuto la possibilità di realizzare il trofeo per l’auto BEST OF SHOW della seconda edizione del CIRCUITO STORICO SANTA MARINELLA “La dolce Vita”, Tributo a Guglielmo Marconi, una manifestazione giovane ma che già riunisce auto di altissimo valore storico, in un contesto paesaggistico molto affascinante. Creare un trofeo che fosse anche un’opera è stata una sfida, anche perché desideravo che questo esprimesse i diversi significati della manifestazione.
Motori, cinema e la radio di Guglielmo Marconi, che a Santa Marinella ha effettuato alcuni tra i suoi primi esperimenti; è nata l’opera “Onde su Onde” assegnata dalla giuria ASI alla OM SUPERBA, un esemplare unico del 1929 che ha partecipato a passate edizioni di MILLE MIGLIA. La premiazione sul podio poi, insieme alla principessa Elettra Marconi, figlia di Guglielmo Marconi, un momento davvero emozionante.
Progetti e soprattutto, obiettivi per il futuro?
Le esperienze fatte finora sono state molto impegnative ma altamente formative. Queste mi hanno aiutato a gettare le basi per una crescita creativa. Vorrei sperimentare nuovi accostamenti tra materiali e forme, armonizzare elementi che hanno origini molto lontane tra loro. La cosa più importante comunque è quella di continuare ad evolvere e, spero, riuscire ad emozionare attraverso le mie creazioni.
Quando la passione produce opere d’arte…Bella storia davvero. Complimenti Sport One!