Del weekend di Sepang (l’ultimo perché uscirà dal prossimo calendario), ricorderemo almeno quattro argomenti: le clamorose noie d’affidabilità della Ferrari, la memorabile rimonta di Vettel (quarto dopo essere partito ultimo), la prima vittoria dell’anno di Verstappen (la seconda in carriera) ed il probabile decisivo allungo di Hamilton (secondo al traguardo), ora con 34 punti di vantaggio sul ferrarista.
Visto il calo di competitività della Ferrari, a cinque gare dal termine il mondiale sembra dirigersi verso il quartiere generale della Mercedes, anche se l’orgoglio e soprattutto la tradizione del cavallino rampante impongono il massimo impegno fin quando non sarà l’aritmetica a condannarlo.
Ripercorriamo quanto accaduto nel weekend, dove nella Toro Rosso ha esordito il francese Gasly in sostituzione di Kvyat.
Nelle prime prove libere (bagnate) le Red Bull sono velocissime mentre la seconda e terza sessione premiano le Ferrari.
In qualifica, un problema alla power unit relega Vettel all’ultimo posto, all’opposto il solito Hamilton conquista la 70esima pole in carriera, affiancato in prima fila da Raikkonen.
Seconda fila per le Red Bull di Verstappen e Ricciardo, 5° Bottas.
Per Vettel arriva la decisione di montare una nuova power-unit (la prima oltre le quattro consentite dal regolamento) anche per “smarcarlo” da eventuali ulteriori penalizzazioni nel prosieguo del campionato.
La gara.
Ancora problemi in casa Ferrari: poco prima della partenza, Raikkonen è out per un problema al turbo.
Al semaforo verde, Hamilton conserva la prima posizione, seguito da Verstappen, Bottas e Ricciardo, ma dopo pochi giri Verstappen si porta in testa, più indietro Vettel è già decimo al giro n°9.
Red Bull velocissime, perché l’olandese aumenta il margine e Ricciardo supera Bottas portandosi in terza posizione.
Ritmo impressionante per Vettel, che dapprima supera Perez per il quinto posto, poi recupera il distacco da Bottas costretto a difendersi, anche per proteggere la leadership del compagno di squadra.
A metà gara (giro n°28) iniziano i pit-stop, in testa le posizioni rimangono immutate ma il ferrarista in undercut sopravanza il finnico della Mercedes!
Indiavolato Vettel, che sfreccia con giri veloci riducendo il gap sia da Ricciardo che da Hamilton, segnando anche il nuovo record della pista in gara che resisteva dal 2004.
Al giro n°45 (tredici dal termine), vede il retrotreno di Ricciardo mentre Hamilton è lontano 9″, ma nel doppiaggio di Alonso il ferrarista perde leggermente terreno.
Purtroppo dopo un tentativo di sorpasso, le gomme della Ferrari decadono, ponendo fine alla straordinaria rimonta.
Vince in scioltezza Verstappen, seguito sul podio da Hamilton e Ricciardo.
In zona punti: Vettel, Bottas, Perez, Vandoorne, Stroll, Massa, Ocon.
Prossimo appuntamento tra una settimana a Suzuka, per il Gran Premio del Giappone.
Ciao Sebastiano,
condivido il tuo pensiero.
L’autodromo di Sepang è stato il primo tra quelli di “nuova generazione” progettati da Tilke, secondo me il più bello.
Probabilmente sia il calo delle presenze che la vicinanza con l’appuntamento di Singapore, avrà indotto gli organizzatori verso questa scelta.
Grazie per il contributo.
una pista larga che premia diversi stili di guida e amplia le possibilità di sorpasso … ma gli organizzatori non si mettono d’accordo. Manteniamo invece Valencia, Sochi, Ungheria che rendono lo spettacolo di un Gran Premio mortalmente noioso.