F1 ’18: mea culpa in tuta rossa

F

Per carità, sbaglia soltanto chi lavora.
Nessuna presunzione ci mancherebbe, solo un’analisi serena, da sportivo e purtroppo da tifoso, delle gare in cui la Ferrari e Vettel non hanno concretizzato quanto era possibile raccogliere.
Un campionato lungo ed equilibrato (per due terzi) dove ogni punto ha fatto la differenza, ma il divario finale (-88pt) da Hamilton non è stato solo frutto della classe (indiscussa) del britannico.

AZERBAIJAN (4a gara – 29 aprile) / -20pt
La safety-car per il contatto tra le RedBull rimescola i valori in pista, ne approfitta Bottas che non avendo (fino a quel frangente) effettuato il pit-stop, sfrutta la situazione facendo la sosta e rientrando davanti a Vettel.
Alla ripartenza il ferrarista prova il sorpasso ma finisce lungo, concludendo al quarto posto.
MERCEDES: 1°Hamilton – 14°Bottas / FERRARI: 2°Raikkonen – 4°Vettel.
Sintesi: alla mancata vittoria (13pt) si aggiungono i punti concessi ad Hamilton (7pt) che avrebbe concluso non oltre il secondo posto. Sette sono appunto i punti, nella differenza del sistema di punteggio in vigore, tra il primo ed il secondo posto.

FRANCIA (8a gara – 24 giugno) / -5pt
La Mercedes ottiene in qualifica la prima fila.
In partenza Vettel colpisce Bottas nel tentativo di sorpasso, ripartendo dal fondo e recuperando fino al quinto posto.
MERCEDES: 1°Hamilton – 7°Bottas / FERRARI: 3°Raikkonen – 5°Vettel.
Sintesi: nonostante le forze in pista, il terzo posto (15pt) rispetto al quinto (10pt) sembrava essere l’obiettivo minimo, specie che chi lotta per un mondiale.

AUSTRIA (9a gara – 1 luglio) / -3pt
Vettel parte dalla sesta posizione, per la penalità (-3 posti) causata dall’aver ostacolato involontariamente il giro di Sainz in qualifica. In gara a sorpresa le Mercedes escono di scena per noie tecniche (momento più basso della loro stagione), ma vince Verstappen che resiste alla pressione delle rosse.
MERCEDES: rit. Hamilton – rit. Bottas / FERRARI: 2°Raikkonen – 3°Vettel.
Riepilogo: “sacrificando” Raikkonen ed invertendo le posizioni, si contano 3pt nella differenza tra il terzo ed il secondo posto. La sensazione vera, non contata nel punteggio, senza la penalità di Vettel, è quella di una doppietta mancata con la conseguente vittoria del tedesco.

GERMANIA (11a gara – 22 luglio) / -32pt
Vettel parte dalla pole, Hamilton solo 14° per un problema tecnico.
In gara inizia la rimonta del britannico, davanti Vettel è in testa fin quando la pioggia bagna alcuni tratti del circuito.
Il tedesco commette un errore e termina anzitempo la gara (vedi foto), mentre Hamilton va addirittura a vincere.
MERCEDES: 1°Hamilton – 2°Bottas / FERRARI: 3°Raikkonen – rit. Vettel
Riepilogo: con autolesionismo si conta il mancato successo del ferrarista (25pt) e la differenza dei punti tra il primo ed il secondo posto (7pt), ovvero dove sarebbe terminata la rimonta di Hamilton senza l’uscita di Vettel (vedi Azerbaijan).

ITALIA (14a gara – 2 settembre) / -7pt
Grande entusiasmo in casa Ferrari per la precedente vittoria belga e per la prima fila: primo Raikkonen, secondo Vettel e terzo Hamilton.
Al via però, Raikkonen chiude su Vettel che a sua volta, viene superato da Hamilton e, nella stessa azione, il tedesco va in testacoda, ripartendo dal fondo e concludendo ai piedi del podio.
MERCEDES: 1°Hamilton – 3°Bottas / FERRARI: 2°Raikkonen – 4°Vettel
Riepilogo: con Hamilton in grande spolvero, l’obiettivo minimo di Vettel poteva essere il secondo posto, quindi si conta la differenza di punteggio previsto con quello ottenuto (vedi differenza di punteggio Azerbaijan e Germania).

GIAPPONE (17a gara – 7 ottobre) / -7pt
Mercedes velocissime ma la qualifica compromette la gara della Ferrari, perché in Q3 scendono in pista montando le gomme intermedie con pista umida, non aderente per sfruttare le scanalature da bagnato. I rivali realizzano il tempo con le slick e nel frangente del cambio gomme dei ferraristi arriva la beffa della pioggia, tale da non permettere un giro pulito.
In gara Vettel attacca fin dall’inizio, ma si gira dopo aver tentato il sorpasso su Verstappen, concludendo al sesto posto.
MERCEDES: 1°Hamilton – 2°Bottas / FERRARI: 5°Raikkonen – 6°Vettel
Riepilogo: nessun dubbio sulla superiorità delle Mercedes, ma il terzo posto poteva essere alla portata, vale il ragionamento di Monza.

USA (18a gara – 20 ottobre) / – 6pt
Week-end subito in salita per Vettel, che subisce una penalità di tre posizioni in griglia di partenza per non aver rallentato quanto previsto da regolamento, durante l’esposizione della bandiera rossa nella prima sessione di prove libere. Parte 5° dopo essersi qualificato a pochi millesimi dalla pole di Hamilton.
In gara vince Raikkonen con una prova di sostanza ed orgoglio, mentre Vettel conclude al quarto posto dopo aver ricostruito la sua gara a seguito di un testacoda nei primi giri per un contatto con Ricciardo.
MERCEDES: 3°Hamilton – 5°Bottas / FERRARI: 1°Raikkonen – 4°Vettel
Riepilogo: sull’asciutto la Ferrari ritorna competitiva come nei Gran Premi pre-Monza, per Vettel senza l’errore delle prove libere ed il contatto con Ricciardo, il secondo posto sarebbe stato alla portata.

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Andrea La Rosa

2 commenti

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  • Ringraziandoti per il commento, colgo l’assist per la stagione di Bottas.
    Qualcuno ha detto che abbia concluso una stagione negativa, per la mancanza di vittorie (primo pilota a non vincere con una Mercedes dall’introduzione delle power-unit) e risultati altalenanti.
    Non solo d’accordo perchè nel gioco di squadra, specie in alcune circostanze, il suo aiuto è stato fondamentale.

  • Hai fotografato perfettamente il campionato appena concluso. Vettel ha commesso tanti errori, proprio tanti, uniti alla tanta responsabilità dello staff tecnico. Uno su tutti: deve essere chiaro fin dall’inizio chi è il primo pilota, altrettanto chiaro deve essere che il secondo pilota non deve ostacolare il primo anzi, se necessario deve aiutarlo e cedergli strada. Mi sembra puro buon senso. Grazie per l’articolo e per i commenti sempre puntuali.

Andrea La Rosa

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