Prosegue il mondiale con il Gran Premio di Monaco tra le strette strade di Montecarlo, il cui albo d’oro inizia dal 1929, mentre la prima gara ufficiale di Formula 1 risale al 1950.
Per le statistiche, è l’indimenticato Ayrton Senna a detenere i record di vittorie (6), pole (5) e podi (8). L’ultima vittoria di un pilota italiano risale al 2004, ad opera di Jarno Trulli a bordo della Renault.
L’anno scorso le Ferrari monopolizzarono le attenzioni, dapprima con la pole di Raikkonen seguito in prima fila da Vettel, poi in gara conclusasi con una doppietta a posizione invertite.
Rispetto alle altre tappe dove le prove libere iniziano il venerdì mattina, il week-end parte tradizionalmente il giorno prima, perché in passato il giovedì coincideva con la festa dell’Ascensione, motivo in più per attrarre un maggior numero di turisti e spettatori.
Tra le curiosità, anche la mancanza di un vero e proprio podio; i piloti vengono premiati in un cosiddetto “royal box” dalla famiglia Grimaldi, posizionato in adiacenza la griglia di partenza.
L’opinione dell’appuntamento monegasco è sempre divisa tra coloro che amano l’aspetto storico della corsa, contrapposto a chi contesta la mancanza di sorpassi.
Di certo mai come quest’anno, considerate anche le dimensioni delle monoposto in proporzioni con la sede stradale, diventa fondamentale il risultato in qualifica.
Partire in pole o almeno in prima fila significa avere l’enorme chance della vittoria finale, tranne che i sorpassi avvengano in under-cut diversificando le strategie (è frequente l’ingresso della Safety-Car), o da imprevisti di vario genere.
Un errore di traiettoria comporta il contatto con le barriere, motivo per cui potrà succedere di tutto.
Da ricordare l’incredibile gara del 1996, quando si classificarono solo quattro monoposto (vittoria di Panis su Ligier) a causa di collisioni e ritiri vari, oppure risalendo al 2014, il prestigioso ottavo posto dell’indimenticato Jules Bianchi a bordo della Marussia.
Sul fronte delle strategie, ci sarà l’esordio della mescola di gomma più morbida e performante tra quelle a disposizione: l’hypersoft introdotta quest’anno e colorata di rosa lateralmente al pneumatico.
In considerazione delle prestazioni ed i punti fin qui ottenuti nel classifica costruttori, si delineano ben tre mini-campionati.
Innanzitutto proseguirà il duello tra Mercedes e Ferrari, con gli uomini del cavallino rampante chiamati a riscattare l’amaro bilancio in terra spagnola, davanti alla RedBull pronta ad approfittare di qualsiasi passo falso.
Renault e McLaren battaglieranno per il quarto posto, mentre dietro Haas, Force India, Toro Rosso ed Alfa Romeo-Sauber, proseguiranno a lottare per la miglior posizione finale, il cui piazzamento ricordiamolo, a fine campionato genera contributi economici che possono rivelarsi fondamentali alla sopravvivenza dei team. In fondo la Williams, di cui ci si aspetta una netta inversione di tendenza.
Semaforo verde alle 15;10 di domenica 27 maggio.