Ad Austin vince Bottas mentre Hamilton (2°) è campione del mondo, sul podio Verstappen. Calvario Ferrari (4° Leclerc – out Vettel), ma intanto la F1 pensa già al futuro.

Lewis Hamilton è per la sesta volta campione del mondo, ad un solo titolo dalla leggenda di Michael Schumacher. Nonostante i record, resta difficile capire se Hamilton sia il pilota più forte di tutti i tempi, azzardato confrontare le epoche come quegli anni ’50 in cui Fangio vinse cinque titoli, ma sicuramente il britannico è un pilota che ha segnato l’ultimo decennio, perché capace di fare la differenza superando il limite in certe occasioni. Con due gare da disputare, sono incredibili i numeri in questa stagione: 4 pole, 8 volte in prima fila, 10 vittorie (di cui 8 nelle prime 12 gare) e 6 podi, nel lungo calendario di appuntamenti non è mai calato di rendimento, tranne che nella gara di Hockenheim. Tornando ad Austin, Bottas (due pit-stop) ha meritatamente vinto la gara, caratterizzata per le prime tre posizioni dalla gestione delle strategie per il consumo delle gomme, sorpassando Hamilton (un pit-stop) a pochi giri dal termine. Terzo Verstappen (due pit-stop) cui va dato il merito di aver reso vivace il Gran Premio. Assente la Ferrari che ha faticato moltissimo, nonostante a Vettel la pole sia sfuggita di pochi millesimi; dopo la partenza il tedesco ha perso molte posizioni, poi il ritiro nelle fasi iniziali col cedimento della sospensione posteriore destra. Per Leclerc, partito in seconda fila con il patema legato all’affidabilità della power-unit sostituita dopo la PL3 con la seconda specifica già utilizzata fino a Spa-Francorshamps (no penalità in griglia), il passo gara è stato lontano dai migliori, di mezzo anche un pit-stop molto lungo per l’avvitamento della gomma posteriore sinistra, per un ritardo complessivo di 53″ dal vincitore. Alla RedBull c’è rammarico per la prestazione di Albon (5° al traguardo) a contatto con Sainz alla prima curva (foratura) che ne ha compromesso la gara. Sarebbe potuto essere una variabile della gara, perché partito con gomma soft a differenza di chi davanti
aveva preferito la mescola media; il risultato è comunque importante per sigillare il sedile per il prossimo anno. Ancora una volta di sostanza il risultato della McLaren che, dopo la terza fila conquistata in qualifica, con Norris e Sainz si è classificata rispettivamente in settima ed ottava posizione. La Renault che nel frattempo ha avviato un processo di riorganizzazione del personale in vista del 2020 (e non solo, ne parleremo a fine articolo), conquista un bel sesto posto con Ricciardo, utile a congelare la quinta posizione tra i costruttori; nono Hulkenberg che nei prossimi giorni potrebbe annunciare l’approdo in DTM lasciando la F1. Ha il sapore dell’impresa il decimo posto di Perez (partito dalla pit-lane per non aver rispettato le operazioni di peso nella seconda sessione di prove libere) che permette alla Racing Point di prendere un minimo margine dalla Toro Rosso; bello il duello negli ultimi giri con la Toro Rosso di Kvyat, poi penalizzato di 5″ al traguardo per un’incidente proprio col pilota messicano. Ancora a secco di punti l’Alfa Romeo che conclude undicesima con Raikkonen e quattordicesima con Giovinazzi, lontane Haas (Magnussen ritirato) e Williams (Kubica ritirato). Sono stati giorni importanti per la F1, che dal 2021 sarà rivoluzionata negli aspetti tecnici, sportivi e finanziari, con la presentazione dei render delle future monoposto. Grande fermento nei team, impegnati a concludere bene l’attuale stagione sperimentando delle soluzioni per il prossimo campionato, e lavorare verso il 2021, dove sarà fondamentale partire con la giusta interpretazione del regolamento; per questo motivo, prima del fattore pilota, è importante adesso avere i migliori tecnici. Considerato il limite massimo di spesa che sarà uguale per tutti, non sorprenderebbe se i top-team iniziassero i lavori con largo anticipo già dai prossimi mesi. Tornando ai giorni nostri, prossimo appuntamento il 17 novembre a San Paolo per il Gran Premio del Brasile, penultima prova del campionato.


Piloti
- Hamilton (Mercedes)_381 pt
- Bottas (Mercedes)_314 pt
- Leclerc (Ferrari)_240 pt
- Verstappen (Red Bull)_235
- Vettel (Ferrari)_230 pt
- Albon** (Red Bull / Toro Rosso)_84 pt
- Sainz (McLaren)_80 pt
- Gasly* (Toro Rosso / Red Bull)_77 pt
- Ricciardo (Renault)_46 pt
- Perez (Racing Point)_44 pt
- Norris (McLaren)_41 pt
- Hulkenberg (Renault)_37 pt
- Kvyat (Toro Rosso)_34 pt
- Raikkonen (Alfa Romeo)_31
- Stroll (Racing Point)_21 pt
- Magnussen (Haas)_20 pt
- Grosjean (Haas)_8 pt
- Giovinazzi (Alfa Romeo)_4 pt
- Kubica (Williams)_1 pt
- Russell (Williams)_0 pt
* (12 gp_63pt in RedBull)
** (12 gp_16pt in Toro Rosso)
Costruttori
- Mercedes_695 pt
- Ferrari_479 pt
- RedBull_366 pt
- McLaren_121 pt
- Renault_83 pt
- Toro Rosso_65 pt
- Racing Point_64 pt
- Alfa Romeo_35 pt
- Haas_28 pt
- Williams_1 pt