Un weekend indimenticabile per i tifosi italiani che hanno gremito le tribune di Monza, con l’inno di Mameli tornato a suonare nove anni dopo la vittoria di Alonso.

E chi potrà mai dimenticarlo il fine settimana appena trascorso. In un campionato monopolizzato dalla Mercedes, con una stagione difficile per la Ferrari, la luce di Leclerc che vince anche a Monza nella stagione di esordio gonfia il petto di orgoglio facendo esplodere la sopita gioia dei ferraristi. Prima di approfondire tutti gli aspetti, ricordiamo il lunghissimo brivido che ha caratterizzato il sabato mattina durante la gara di F3, quando il 19enne pilota australiano Alexander Peroni, andando lungo alla parabolica e colpendo un dissuasore situato all’esterno del tracciato, è decollato finendo sulle barriere dopo una serie di piroette in volo. A salvare il pilota è stato probabilmente l’Halo, incolumi anche gli addetti posizionati poco dietro le barriere; stavolta la fortuna ci ha visto benissimo. È necessario in tutti i circuiti tornare alla concezione di anni addietro, quando oltre il tracciato erano spesso presenti erba o ghiaia. Per la Ferrari il week-end era iniziato già da mercoledì, con la festa dei 90 anni di storia che ha coinvolto nella Piazza del Duomo di Milano migliaia di tifosi ad omaggiare i piloti di ogni età con esposte le monoposto più vincenti, manifestazione nella quale è stato firmato il prolungamento del contratto che vedrà il circuito brianzolo in calendario della F1 fino al 2024.
Per Leclerc, la pole n. 4 (come Hamilton e Bottas) ma soprattutto la sudata vittoria, possono rappresentare una prova di maturità, come pilota dalla testa leggera e il piede pesante. Ma nello stesso box c’è anche un Vettel in difficoltà, che deve necessariamente alzare l’asticella mentre salgono i suoi anni, al cospetto di un forte e giovane compagno di squadra. Il testacoda ha avuto comunque il pregio per il box Ferrari di provare la gomma dura sul tedesco, monitorarla e montarla su Leclerc per differenziare la strategia Mercedes (gomma media), senza la quale sarebbe stato difficile vincere la gara che testimonia una vittoria a 50% tra pilota e squadra. Adesso bisognerà gestire la faccenda, tra un quattro volte campione del mondo (in difficoltà) ed un giovane rampante, pronto al salto di qualità non appena potrà guidare una Ferrari in grado di lottare per il mondiale. Per la Mercedes, a secco di vittorie per due gare consecutive per la prima volta da inizio stagione (a testimoniare il dominio), i titoli piloti e costruttori rimangono una questione di aritmetica, con Hamilton a +63pt da Bottas e la Ferrari distante 154pt. Ruolo di spettatore per la RedBull, con Verstappen ottavo al traguardo ma partito dall’ultima posizione per aver montato la “Spec.4” di power-unit (il regolamento ne prevede tre), dentro una gara condizionata da un contatto al
Sono gare che restano impresse.
Mattia Binotto, team principal Ferrari
semaforo verde, che ha costretto l’olandese al pit-stop dopo il primo giro. A punti Albon, sesto alla bandiera a scacchi. Seconda gara consecutiva senza punti per la McLaren, amaro il ritiro di Sainz (settimo in qualifica) per una gomma non avvitata dopo il pit-stop. Ai margini della top-ten Norris, che per l’appuntamento italiano ha sfoggiato un casco in onore di Valentino Rossi. Ottimo risultato per la Renault a ridosso dei grandi (4. Ricciardo – 5. Hulkenberg), il cui obiettivo adesso diventa il quarto posto tra i costruttori distante solo 18pt. Indietreggia la Toro Rosso che non segna punti. È stata una gara sentita per Gasly, che ha indossato un casco col disegno di quello indossato dallo sfortunato pilota di F2 Hubert, connazionale ed amico del percorso automobilistico.
In trend positivo la Racing Point (settimo Perez) a punti per la seconda volta consecutiva, con Stroll per la prima volta davanti in qualifica al compagno di squadra, penalizzato e coinvolto in gara dal testa-coda di Vettel. All’Alfa Romeo presentatasi col tricolore sul cupolino della livrea, è festa per Giovinazzi in top-ten; si sfata il tabù di un pilota italiano che non andava a punti nella gara di casa dal 2006. Prestazione incolore per Raikkonen partito dalla pit-lane per la sostituzione della power-unit dopo l’incidente in qualifica, oltre allo Stop and Go in gara per aver incredibilmente sbagliato la mescola di gomme al via. Prestazione negativa per la Haas, mentre la Williams si consola col quattordicesimo posto di Russell, davanti a Raikkonen e Grosjean.
Prossimo appuntamento il 22 settembre a Singapore.


Piloti
- Hamilton (Mercedes)_284 pt
- Bottas (Mercedes)_221 pt
- Verstappen (Red Bull)_185
- Leclerc (Ferrari)_182 pt
- Vettel (Ferrari)_169 pt
- Gasly* (Toro Rosso / Red Bull)_65 pt
- Sainz (McLaren)_58 pt
- Albon** (Red Bull / Toro Rosso)_34 pt
- Ricciardo (Renault)_34 pt
- Kvyat (Toro Rosso)_33 pt
- Raikkonen (Alfa Romeo)_31
- Hulkenberg (Renault)_31 pt
- Perez (Racing Point)_27 pt
- Norris (McLaren)_25 pt
- Stroll (Racing Point)_19 pt
- Magnussen (Haas)_18 pt
- Grosjean (Haas)_8 pt
- Giovinazzi (Alfa Romeo)_3 pt
- Kubica (Williams)_1 pt
- Russell (Williams)_0 pt
* adesso in Toro Rosso (12 gp_63pt in RedBull)
** adesso in RedBull (12 gp_16pt in Toro Rosso)
Costruttori
- Mercedes_505 pt
- Ferrari_351 pt
- RedBull_266 pt
- Mclaren_83 pt
- Renault_65 pt
- Toro Rosso_51 pt
- Racing Point_46 pt
- Alfa Romeo_34 pt
- Haas_26 pt
- Williams_1 pt