Tempo di ferie estive e novità dell’ultim’ora, guardando ai progressi delle power-unit Honda, ingrediente che ha ravvivato un campionato altrimenti monomarca.

In pochi ad inizio stagione avrebbero pronosticato un simile balzo in avanti, eppure la casa giapponese che oltre ad equipaggiare la Toro Rosso, da quest’anno fornisce la power-unit anche alla Red Bull, ha concretizzato non solo il ritorno sul podio, ma anche la vittoria in Austria e Germania (sfiorandola in Ungheria) rompendo in qualche modo il dominio di vittorie consecutive della Mercedes. Una grande soddisfazione, motivata anche dalle pessime annate precedenti, dove le difficoltà di prestazione ed affidabilità erano all’ordine del giorno, avvolte evidenziate da Alonso a quel tempo pilota McLaren. I giapponesi feriti nell’orgoglio, la rivincita l’hanno giocata anche linguisticamente
sui social dopo la seconda vittoria di Verstappen ad Hockenheim con un “GP2”, rievocando sia la felicità della seconda vittoria numero in campionato, che la mai dimenticata sfuriata in mondovisione nel team radio dell’ex pilota spagnolo, quando in occasione della gara di Suzuka nella stagione 2015, perdendo l’autocontrollo nella foga della gara e frustrato nella mancanza di prestazione, si lasciò andare in un “motore da GP2, motore da GP2!“.La Honda quel periodo non l’ha proprio dimenticato, e da lì ha costruito il suo riscatto sostenuta dalla fiducia e della voglia di rivalsa dell’azienda RedBull, in difficoltà con la Renault nonostante l’ottimo telaio e soluzioni che hanno sempre caratterizzato le monoposto di Adrian
Se ci fossero state altre quattro gare da correre, sarei andato avanti senza problemi.
Max Verstappen, pilota Red Bull
Newey. Ma guardiamo ai numeri. Honda ha sicuramente pagato il ritorno in F1, avvenuto un anno dopo l’introduzione delle motorizzazione ibride. In McLaren dal 2015 al 2017, ha totalizzato 27, 76 e 30 pt, classificandosi per due volte al nono posto ed una volta al settimo (2016). Poi l’ingresso in orbita RedBull nel 2018 dapprima in Toro Rosso, raccogliendo 33 pt ed il nono posto tra i costruttori, fino ad arrivare alla stagione attuale. Nuovi obiettivi in collaborazione con due team (appunto Toro Rosso e RedBull) ed una sfida affascinante ricca di responsabilità che la vede al momento vincente, e fiduciosa per l’imminente futuro. Intanto in questa stagione, al giro di boa, la Red Bull è terza nei costruttori (due vittorie ed ulteriori tre podi), mentre la Toro Rosso dopo ben undici anni, è addirittura salita podio con Kvyat nel pazzo Gran

Premio di Germania. Una percorso di crescita che associata alla maturità di Verstappen, cui va dato il merito di non appiattire definitivamente le vicende del campionato 2019, potranno vedere questa partnership come una sicura protagonista nella lotta per il mondiale dal prossimo campionato. Peccato per le prestazioni di Gasly, quasi mai competitivo come il compagno di squadra, motivo per cui è notizia dell’ultim’ora, l’avvicendamento con Albon che sveste la tuta Toro Rosso per indossare quella RedBull. Per il resto, appuntamento il 1 settembre a Spa-Francorshamps per il Gran Premio del Belgio.

CLASSIFICA PILOTI
1. Hamilton (Mercedes)_250 pt
2. Bottas (Mercedes)_188 pt
3. Verstappen (RedBull)_181 pt
4. Vettel (Ferrari)_156 pt
5. Leclerc (Ferrari)_132 pt
6. Gasly (RedBull)_63 pt
7. Sainz (McLaren)_58 pt
8. Raikkonen (Alfa Romeo)_31 pt
9. Kvyat (Toro Rosso)_27 pt
10. Norris (McLaren)_24 pt
11. Ricciardo (Renault)_22 pt
12. Stroll (Racing Point)_18 pt
13. Magnussen (Haas)_18 pt
14. Hulkenberg (Renault)_17 pt
15. Albon (Toro Rosso)_16 pt
16. Perez (Racing Point)_13 pt
17. Grosjean (Haas)_8 pt
18. Giovinazzi (Alfa Romeo)_1 pt
19. Kubica (Williams)_1 pt
20. Russel (Williams)_0 pt
CLASSIFICA COSTRUTTORI
- Mercedes_438 pt
- Ferrari_288 pt
- RedBull_244 pt
- McLaren_82 pt
- Toro Rosso_43 pt
- Renault_39 pt
- Alfa Romeo_32 pt
- Racing Point_31 pt
- Haas_26 pt
- Williams_1 pt