F1 2017: a Melbourne vince la Ferrari!

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“Erano 170 anni che non vedevo una partenza così folgorante”… delle rosse.
In questo primo weekend mondiale di Formula 1, sembra doverosa quanto rigenerante la citazione del buon Ugo Fantozzi, che sintetizza dopo quasi un anno e mezzo (GP di Singapore 2015) la vittoria di forza ottenuta da Sebastian Vettel, che conquista i primi venticinque punti nel tradizionale appuntamento dell’Albert Park di Melbourne, sede del Gran Premio d’Australia.
Eloquenti le parole del pilota tedesco nel team radio dopo il traguardo: “Questa è per noi, ma anche per Maranello, abbiamo lavorato con calma, grazie”.

Ripercorriamo quanto accaduto durante il weekend.
Nelle prime due prove libere è sempre la Mercedes di Hamilton a fare la lepre, mentre in riferimento alla terza sessione, oltre alla buona notizia riguardante l’esordio sulla Sauber dell’italiano Giovinazzi (Trulli e Liuzzi gli ultimi nel 2011) al posto di Wehrlein (problemi fisici), Vettel rialza la testa mettendo tutto il gruppo alle sue spalle.
In qualifica, pole position per Hamilton seguito a pochi decimi da Vettel, seconda fila per Bottas e Raikkonen, davanti a Verstappen e Grosjean.
Da segnalare il distacco di un secondo tra Vettel e Verstappen, segno che la Ferrari è decisamente di un’altra pasta rispetto alla passata stagione.

La gara.
Primo start abortito per il posizionamento scorretto sulla griglia di partenza di Lance Stroll.
Alla “ripartenza” rimangono invariate le prime quattro posizioni (Hamilton, Vettel, Bottas e Raikkonen), da segnalare il ritardo di due giri di Ricciardo, appiedato dal cambio durante il giro di schieramento e costretto a ripartire dai box.
Duello sul filo dei decimi di secondo tra Hamilton e Vettel; al giro n°17 il britannico anticipa il pit stop e, di conseguenza, Vettel spreme al massimo la sua Ferrari nel tentativo di guadagnare quanto più possibile.
Imprevisto alleato del tedesco diventa Verstappen che tiene dietro Hamilton, costretto a rallentare nonostante gomme più fresche.
Al giro n°24 pit stop per Vettel che rientra al terzo posto (virtualmente primo), dietro Bottas e Raikkonen che poco dopo cambiano le gomme.
Al giro n°27 (quasi metà gara), le prime posizioni sono occupate in ordine da: Vettel, Hamilton (distacco di 6 sec. tra i primi due), Bottas, Raikkonen e Verstappen.
Due giri dopo, ritiro definitivo per Ricciardo a causa di un problema tecnico.
Tentativo di rimonta ardua per Hamilton, che oltre a vedere allontanare la sagoma rossa davanti a lui, subisce la progressiva rimonta del compagno di squadra Bottas.
A pochi giri dal termine, bellissima la lotta per il decimo posto (l’ultimo utile alla zona punti) tra Alonso, Ocon e Hulkenberg, che premia il giovane francese della Force India.
I giri dal termine diminuiscono e alla bandiera scacchi, è Vettel a festeggiare, affiancato sul podio dal duo Mercedes Hamilton (18 pt) e Bottas (15 pt) che comunque, non arriva mai a battagliare per il secondo posto.
In zona punti (dal 4° al 10° posto): Raikkonen, Verstappen, Massa, Perez, Sainz, Kvyat e Ocon.
Antonio Giovinazzi, conclude al dodicesimo posto.

Nella classifica costruttori: Ferrari (37pt); Mercedes (33pt), RedBull (10pt), Williams (8pt), Force India (7pt) e Toro Rosso (6pt).

Per le statistiche del Gran Premio d’Australia, s’interrompe il dominio Mercedes che nei precedenti tre anni aveva monopolizzato il gradino più alto del podio.
L’ultima vittoria della Ferrari nella gara inaugurale risaliva a quella di Raikkonen del 2007 (stessa distanza dall’ultimo titolo mondiale del cavallino rampante).
Per gli uomini del cavallino rampante, adesso è fondamentale continuare a lavorare nella stessa scia del silenzio che ha contraddistinto tutto il lavoro invernale.
Ancora qualche gara e avremo una precisa idea dei valori in campionato, resta il fatto di una certa ventata d’ottimismo.

Prossimo appuntamento il 9 Aprile a Shangai, per il Gran Premio della Cina.

Autore

Andrea La Rosa

Un commento

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  • Questa notizia di buon mattino mi sconvolge e mi rende inaspettatamente euforico. Il tempo ci dirà se si tratta di un fuoco di paglia oppure se “è tornata la rossa e si salvi chi può”. Complimenti per l’articolista e a SPORT ONE per la sollecita pubblicazione.

Andrea La Rosa

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