Dopo gli Stati Uniti ci si sposta a sud verso Città del Messico, che torna ad ospitare il Gran Premio di Formula 1 dopo l’annullamento della passata stagione causa Covid.

In maniera discontinua ma presente, il Gran Premio del Messico ritorna in Formula 1 dopo la pausa dell’anno scorso, quando l’evento rientrò tra quelli annullati per la pandemia.
In calendario dal 1963 al 1970, dal 1986 al 1992, in tempi più recenti è rientrato in calendario dal 2015 anche grazie ad una visione sempre più globalizzata della Formula 1, importante fattore è stata anche la presenza di Sergio Perez, pilota messicano da diversi anni nel circus attuale secondo pilota Red Bull.
Le gare hanno avuto sempre sede nell’attuale autodromo Hermanos Rodrigues, dedicato alla memoria dei piloti messicani Ricardo e Pedro, il primo deceduto nel 1962 a soli venti anni nella prima edizione del Gran Premio a quel tempo non ancora valida come prova del campionato del mondo, mentre Pedro anche lui giovanissimo a trentuno anni vittima di un incidente in vetture sport.
Rispetto al passato, il rientro del 2015 ha portato importanti lavori di ammodernamento all’impianto, come l’abolizione della curva Peraltada nel terzo settore dove il circuito entra nello stadio di baseball costruito dopo l’ultima edizione degli anni ’90.
Lewis Hamilton vinse nel 2016 e nell’ultima gara del 2019, positivi i ricordi del pilota Mercedes che sempre qui diventò campione nel 2017 e 2018, Verstappen si affermò due volte consecutivamente nel biennio 2017-18.
Entrambi con lo stesso numero di vittorie (2), guidano l’albo d’oro delle vittorie insieme a nomi illustri del passato come Clark, Mansell e Prost.
Ai punti, le statistiche oggi dicono che Verstappen ha segnato nove pole contro le tre di Hamilton, vincendone sette a favore delle 4 di Hamilton, è di appena tredici punti il divario tra i contendenti al titolo mondiale, ventitre quelli che nella classifica costruttori separa la Mercedes dalla Red Bull.
Numeri che testimoniano come saranno i dettagli a fare la differenza, in un duello al limite dove conteranno sostanza e lucidità nei momento decisivi come la gestione delle gomme, l’assetto delle vetture, la testa del pilota e le decisioni nelle strategie da seguire prima della gara.
Ci apprestiamo a vivere un finale di stagione come non eravamo più abituati a vedere, dove il fattore dell’affidabilità potrà essere riverlarsi determinante qualora si manifestassero problemi in una o nell’altra vettura, tutto da decidere e seguire quando mancano cinque Gran Premi.
L’argomento principale della prossima gara messicana non può che essere proprio questo, in una pista situata ad alta quota altimetrica che potrebbe riservare qualche sorpresa al funzionamento delle power-unit così come i flussi d’aria incanalati dall’aerodinamica.
Sarà soprattutto la gara di casa per Perez che terrà particolarmente a fare bene, aiutando indirettamente anche il compagno di squadra.
In casa Mercedes tramite un video social, sono stati giorni di allegerimento con un curioso quanto simpatico travestimento di Hamilton come se fosse un ingegnere nel tour di tre giovanissimi nella factory, rivelando nel corso del tour la propria identità.
E chissà se la terza incomoda possa essere la Ferrari notevolmente in crescita in questo finale di campionato, laboratorio di soluzioni tra quelle sperimentabili in vista del prossimo campionato.
Gli uomini in rosso sono spettatori interessati nella lotta al titoli, visto che il perdurare duello potrebbe in qualche modo, togliere energie alla progettazione della macchina 2022 che a questo punto dell’anno solare, dovrebbe essere a buon punto per tutti i team.
Ferrari che nelle ultime gare, ha più volte accarezzato la possibilità del podio di pura prestazione, la lotta per la terza piazza nei costruttori con la McLaren per quanto possa essere di consolazione nel blasone, può rappresentare un test per quanto riguarda il duello con un altro team, ma vanno migliorati i pit-stop che nel caso di Sainz sono costate importanti posizioni.
Confronto per la quinta piazza tra Alpine e Alpha Tauri mentre ha poco da chiedere l’Aston Martin, nel limbo tra la pancia del gruppo e le posizioni basse che punta a completare nel miglior modo possibile il campionato.
Infine la Williams nelle ultime due gare senza punti proverà a ben figurare, idem l’Alfa Romeo i cui soli sette punti non rispecchiano il potenziale della monoposto andata per ben sei volte ai margini della top-ten; ultime settimane di sofferenza per la Haas prima di porre fine a questo complicato campionato.
Il programma del weekend:
Venerdì 5 novembre
(I sessione di prove libere – ore 18;30)
(II sessione di prove libere – ore 22;00)
Sabato 6 novembre
(III sessione di prove libere – ore 18;00)
(Qualifiche – ore 21;00)
Domenica 7 novembre
(Gara – ore 20;00)*
*Comunichiamo ai nostri lettori che, visto l’orario di conclusione del Gran Premio, la sintesi della gara non sarà pubblicata, mentre resta confermato il consueto approfondimento del lunedì riguardo ai temi del weekend di gara.

