Succede di tutto in Ungheria dove l’iniziale carambola dopo la partenza, ha messo fuori gioco molti piloti danneggiando la monoposto di Verstappen adesso superato nella classifica piloti da Hamilton. Una gara nella gara che premia la prima vittoria in carriera di Ocon mentre un provvedimento dopo la bandiera a scacchi, ha ridisegnato l’ordine di arrivo con la Ferrari sul podio.

In un pomeriggio di gloria per l’atletica e lo sport italiano, all’Hungaroring è andata in scena una gara folle, caratterizzata dalla pioggia caduta a pochi minuti dal via e una serie di incidenti, innescati da Bottas e Stroll che hanno completamente mancato il punto di frenata, successivamente puniti dai commissari con cinque posizioni di penalità sulla griglia di partenza della prossima gara.
Ancora più incredibile la situazione alla ripartenza in condizioni di asciutto e tutti i piloti rientrati ai box per montare le gomme d’asciutto tranne Hamilton, unico a schierarsi sulla griglia di partenza salvo poi perdere molto tempo nel giro successivo, inconveniente costata la vittoria.
Festeggia la prima vittoria in carriera Ocon, pilota francese con una monoposto francese come non accadeva dal lontano 1996 (Panis su Ligier a Montecarlo), ma tanto merito ad Alonso, da qualche giorno quarantenne, temerario nel difendere la sua posizione dagli attacchi di Hamilton in rimonta, facendogli perdere tempo prezioso perché altrimenti il pilota Mercedes avrebbe vinto comodamente la gara visti i distacchi finali.
Un risultato importante per il team, che balza al quinto posto dei costruttori davanti all’Alpha Tauri a punti con entrambi i piloti e Aston Martin.
La squalifica di Vettel (secondo al traguardo) avvenuta nella tarda serata ha ridisegnato non solo l’ordine d’arrivo ma anche la graduatorie della classifica piloti e costruttori, provvedimento motivato dalla quantità di benzina presente nel serbatoio della sua Aston Martin inferiore rispetto a quanto consentito dal regolamento che ne prevede almeno un litro a fine gara, motivo per cui Sainz è stato costretto ad un fuel saving negli ultimi giri per non incorrere nella stessa penalità.
La Mercedes dopo l’errore di non fare rientrare Hamilton alla ripartenza, può consolarsi tornando in vetta nelle classifiche, mentre è stata da incubo la gara della RedBull, che subisce un altro passivo dopo il precedente di Silverstone.
Giorni tribolati tra le polemiche oltre che provare a salvare la power-unit sostituendo il cambio sulla monoposto di Verstappen, salvo cambiare la motorizzazione a poche ore dal via non andando incontro a penalità trovandosi dentro il limite delle unità consentite.
Una tegola perché la rotazione è avvenuta prima rispetto alle previsioni nell’arco del campionato, situazione che da qui in avanti potrebbe rendere necessario utilizzare una quarta unità andando incontro a delle penalità sulla griglia di partenza.
Complicatissima la gara dell’olandese colpito nel caos alla partenza e costretto a gareggiare settanta giri col mezzo incidentato, lodevole nell’atteggiamento per quel punto che chissà, quanto sarà determinante o meno a fine campionato.
Che la lotta ai titoli sia totale, è dimostrato dal giro più veloce in gara segnato da Gasly (pilota Alpha Tauri team in orbita RedBull) utile a togliere il punto addizionale che altrimenti sarebbe andato ad Hamilton.
Solamente tra qualche settimane al rientro dalla pausa imposta dal calendario di gare, sapremo se questo tempo sarà stato utile a calmare o meno le polemiche ma soprattutto i toni dei diretti interessati al titolo.
Da dimenticare il weekend della McLaren raggiunta al terzo posto dalla Ferrari grazie al podio di Sainz (promosso da quarto a terzo dopo la squalifica di Vettel) nonostante una partenza dalla quindicesima posizione per l’incidente in qualifica, che in qualche modo trova un motivo per consolarsi dell’incidente che ha coinvolto l’incolpevole Leclerc alla prima curva.
Per la monoposto dello spagnolo gli uomini in rosso, tra venerdì e sabato sono stati costretti a rompere il primo dei due “coprifuoco” concessi per la sostituzione della power-unit montando la terza unità.
La gara visti i tanti ritiri, ha rappresentato un’occasione più unica che rara per coloro solitamente lontani dalla zona punti, o vicini senza mai entrare nella top-ten.
Ad approfittare pienamente della situazione è stata la Williams, col doppio piazzamento di Latifi che sommano quei punti tali da superare l’Alfa Romeo, mentre Schumacher con la Haas ha fatto quel che poteva.
Il team va comunque menzionato per aver cominciato gli esperimenti al prossimo campionato, portando quelle che saranno le prese d’aria dei freni, soluzioni che seppur non consentite dal regolamento potranno essere brevemente utilizzate nel corso delle prove libere.
Il campionato si prende una pausa col prossimo appuntamento il 29 agosto a Spa-Francorchamps per il Gran Premio del Belgio, ma c’è da scommettere che saranno settimane calde a cominciare dal mercato piloti.


Classifica Piloti
1. Hamilton (Mercedes) 195 pt
2. Verstappen (Red Bull) 187 pt
3. Norris (McLaren) 113 pt
4. Bottas (Mercedes) 108 pt
5. Perez (Red Bull) 104 pt
6. Sainz (Ferrari) 83 pt
7. Leclerc (Ferrari) 80 pt
8. Gasly (Alpha Tauri) 50 pt
9. Ricciardo (McLaren) 50 pt
10. Ocon (Alpine) 39 pt
11. Alonso (Alpine) 38 pt
12. Vettel (Aston Martin) 30 pt
13.Tsunoda (Alpha Tauri) 18 pt
14. Stroll (Aston Martin) 18 pt
15. Latifi (Williams) 6 pt
16. Russell (Williams) 4 pt
17. Raikkonen (Alfa Romeo) 2 pt
18. Giovinazzi (Alfa Romeo) 1 pt
19. Schumaccher (Haas) 0 pt
20. Latifi (Williams) 0 pt
Classifica Costruttori
1. Mercedes 303 pt
2. Red Bull 291 pt
3. Ferrari 163 pt
4. McLaren 163 pt
5. Alpine 77 pt
6. Alpha Tauri 68 pt
7. Aston Martin 48 pt
8. Williams 10 pt
9. Alfa Romeo 3 pt
10. Haas 0 pt