Il commento sulla bellissima ed imprevedibile gara di Imola, intorno ad una Formula 1 in piena evoluzione tra la situazione pandemica che rischia di aggiornare nuovamente il calendario e le prossime sfide.

Nello scorso weekend è andato in scena il secondo Gran Premio del calendario 2021, al momento confermato di 23 gare anche se oggettivamente resta difficile fare previsioni a medio-lungo termine. Secondo alcuni siti d’informazione, ad esempio, sembrerebbe a rischio la tappa prevista a Montreal il prossimo 13 giugno.
Da un punto di vista soprattutto logistico, l’assist potrebbe essere al circuito di Istanbul, tornato in calendario nell’emergenza della passata stagione, sede tra l’altro di un incredibile Gran Premio caratterizzato dalla pioggia, ma notizie più certe saranno rese note a breve termine.
Allo stesso modo è difficile prevedere la disputa delle tappe asiatiche e soprattutto quelle in Sud America, ma in questo caso le date fissate permettono di avere una tempistica più ampia, nella speranza di una forte accelerata nella vaccinazione. Di contro la larga campagna vaccinale inglese potrebbe far riaprire le porte al pubblico in occasione del Gran Premio di Gran Bretagna previsto il prossimo 18 luglio e chissà, inaugurare o meno la frontiera di un passaporto vaccinale, sfida non indifferente che insieme ad un’altra competizione importante come gli europei di calcio, potrebbe di fatto “protocollare” la presenza di pubblico del post-Covid.
Formula 1 non solo pronta al nuovo format, che già quest’anno in alcune occasioni prevede l’introduzione delle gare sprint (già a Silverstone), ma anche aperta alla discussione circa il limite di spesa relativa agli ingaggi dei piloti titolari, e in è più pronta per il 2022 la sede di Miami.
Focalizzando l’attenzione sul risultato del weekend, in una pista in cui c’è poco margine per recuperare da un errore, le qualifiche avevano certificato lo stato di grazia di Hamilton (pole n.99!), con Verstappen ancora una volta dietro al britannico, e superato anche dal compagno di squadra Perez, partito in prima fila. Sempre a proposito del “fattore” pilota, è bene evidenziare la solidità di Leclerc, partito dalla seconda fila a tre decimi dalla pole, male Bottas (nel confronto interno Mercedes) solamente ottavo e Sainz (rispetto a Leclerc) fuori dalla top-ten.
La gara a porte chiuse, che ha comunque ospitato 150 medici, si è rivelata fantastica dal punto di vista dello spettacolo, grazie alla pioggia che prima del semaforo verde ha bagnato solo alcuni tratti del circuito, costringendo i piloti impegnati prima dello schieramento, ad effettuare alcuni giri per capire quale gomma montare, intermedia o da bagnato (full wet); bellissimo l’inno di Mameli intonato dal tenore Vittorio Grigolò col passaggio delle Frecce Tricolori.
Poi una prima metà di corsa con gomme da bagnato, con Verstappen fenomenale al via che si riprende quanto perso in qualifica, duro nel confronto con Hamilton alla prima curva, la guida con le punta delle dita ed il rischio del momento esatto per mettere le gomme da asciutto, fino al fuori pista di Hamilton nel tentativo di doppiare altre monoposto, tradito dal troppo ottimismo di mettere le ruote nella traiettoria ancora bagnata, e l’incidente violentissimo di Bottas-Russell a causare la bandiera rossa, oltre paradossalmente ad aiutare in quell’istante Hamilton, che altrimenti avrebbe dovuto effettuare un giro con la macchina danneggiata, rientrare ai box con una sosta più lunga per cambiare il muso mentre tutti gli altri erano a pieno ritmo.
Poi la ripartenza, con la prima posizione di Verstappen mai in discussione, e la lotta per la seconda posizione che ha premiato la rimonta di Hamilton, ma da sottolineare la bellissima prestazione di Norris e, purtroppo, lo sfortunato epilogo di Leclerc che con maggior sorte, sarebbe salito sul podio.
Tornando sull’incidente Bottas-Russell, non sappiamo come sarebbe andata se la stessa dinamica fosse successa decenni addietro, sicuramente il successivo confronto “diretto” ha riportato un po’ di sana emotività rispetto al politicamente corretto, viva anche quei sentimenti a caldo che giusti o sbagliati, hanno fatto la storia della F1.
Le premesse per un campionato equilibrato ci sono tutte, dove conterà anche il punto extra che si assegna per il giro veloce in gara, lo stesso che oggi alla seconda gara, consente ad Hamilton di stare davanti nella classifica piloti.
In casa Mercedes da rivedere l’apporto di Bottas mai protagonisti (al netto dell’incidente con Russell del quale è incolpevole), mentre alla RedBull servirà giocare a due punti e per questo, maggiore costanza di Perez, fuori dalla zona punti per un errore dopo la ripartenza della bandiera rossa, fuori pista toccando con le gomme l’asfalto ancora bagnato.
Per il ruolo di terza forza, è lotta tra McLaren e Ferrari.
Norris è stato autore di un weekend eccezionale (se guardiamo al confronto col compagno di squadra Ricciardo), mentre per la Ferrari non c’è da sognare false illusioni di vittoria, ma c’è sicuramente della sostanza per arrivare all’obiettivo, considerato il punto di partenza della passata stagione e le limitate aree di lavori concesse dal regolamento, rappresenterebbe a fine campionato un grosso risultato per gli uomini in rosso.
Tutto questo senza perdere l’obiettivo dichiarato del 2022, quando cambieranno completamente le forme rispetto alle attuali monoposto, chissà non si stiano sperimentando soluzioni che potrebbero rivelarsi buone anche per futuro.
L’Aston Martin muove la classifica con la settima posizione di Stroll, mentre ancora in difficoltà Vettel che per primo nel corso della gara, aveva tentato la carta delle gomme d’asciutto.
A punti anche l’Alpha Tauri (8° Gasly) mentre ci si aspettava qualcosa in più da Tsunoda, male in qualifica per un incidente e in difficoltà alla ripartenza nel capire i limite della pista, per un rookie può starci.
È stata una doccia fredda per l’Alfa Romeo che dopo aver festeggiato con Raikkonen i primi punti, ha visto annullato il nono posto per una penalità di trenta secondi poiché in regime di safety-car, era andato in testacoda riprendendosi al rientro in pista, quelle posizioni che nell’occasione aveva perso, manovra non consentita dal regolamento.
Ne approfitta l’Alpine che a punti con Ocon (ai margini della top-ten), incrementa la somma col decimo posto di Alonso.
Infine la Williams a circa metà gara aveva già abbassato le saracinesche per gli incidenti di Latifi e Russell, e la Haas che ha concluso nelle ultime due posizioni.
Tutto questo nella speranza che quello di Imola, sia per la Formula 1 solamente un arrivederci.
Sempre in prospettiva (ma immediata), occorrerà risolvere il problema levato ai track limits, ovvero le sanzioni ai piloti che superano i limiti della pista oltre il dovuto, magari attratti dalla superficie asfaltata che delimita un cordolo per sfruttare al meglio l’uscita in trazione, o correggere il precedente ingresso di una curva.
Sarebbe sufficiente introdurre nuovamente l’erba, della sabbia o ghiaia?
La competizione è fatta di velocità, sorpassi e contatti, non sanzioni se un pilota inconsapevolmente nella foga agonistica non si accorge di aver superato di pochi centimetri il limite della pista con le quattro ruote.
Prossimo appuntamento il 2 maggio a Portimao, per il Gran Premio del Portogallo.


Classifica Piloti
1. Hamilton (Mercedes) 44pt
2. Verstappen (Red Bull) 43pt
3. Norris (McLaren) 27pt
4. Leclerc (Ferrari) 20pt
5. Bottas (Mercedes) 16pt
6. Sainz (Ferrari) 14 pt
7. Ricciardo (McLaren) 14 pt
8. Perez (Red Bull) 10 pt
9. Stroll (Aston Martin) 7pt
10. Gasly (Alpha Tauri) 4 pt
11. Tsunoda (Alpha Tauri) 2pt
12. Ocon (Alpine) 2 pt
13. Alonso (Alpine) 1 pt
Classifica Costruttori
1. Mercedes 60 pt
2. Red Bull 53 pt
3. McLaren 41 pt
4. Ferrari 34 pt
5. Aston Martin 8 pt
6. Alpha Tauri 5 pt
7. Alpine 3 pt