F1 ’21: HAMmer Carioca

F

Tantissimi gli argomenti del post Gran Premio di San Paolo sul circuito di Interlagos, tornato dopo la cancellazione del 2020 causa pandemia: dai problemi logistici relativi all’arrivo dei materiali, alla spy-story risolta in prossimità della sprint race. In gara i contendenti al titolo hanno duellato a distanza ravvicinata; la vittoria di forza conquistata da Hamilton, che ha recuperato ben venticinque posizioni (tra squalifica nella sprint e cambio motore), tiene apertissimo il campionato a tre gare dalla fine.

Hamilton raggiante sul podio

Quello del Gran Premio di San Paolo è stato un weekend entrato nel vivo già diverse ore prima rispetto al venerdì, visto il ritardo dell’arrivo di un cargo che ha costretto buona parte degli addetti ai lavori ad approntare il montaggio di tutta la logistica e non solo, in tempi rapidissimi lavorando nella notte di giovedì in tempo per le prove libere di venerdì mattina.
Questo per fare capire quanto sia complessa tutta la macchina organizzativa dei team, che alla fine di ogni gara sono immediatamente impegnati a smontare ogni cosa, pronta per essere spedita nella successiva tappa.
Un antipasto rispetto alla mole di argomenti provenienti dalla pista, a cominciare dall’indiscrezione di Hamilton pronto a montare il quinto motore termico nella sua W12, che ha trovato conferma con l’effetto della conseguente penalità di cinque posizioni nella partenza della gara di domenica.
Importante specificare il giorno della gara, in quanto per la terza e ultima volta nel campionato, si è disputato il programma che ha visto la gara sprint; infatti dopo la sessione di prove libere svolta venerdì mattina, nel successivo pomeriggio si è disputata la qualifica utile per l’ordine della sprint race con Hamilton più veloce di tutti, addirittura quattro decimi su Verstappen secondo classificato, poi Bottas e Perez.
Un’ora dopo, a sorpresa, è successo di tutto.
Hamilton è finito sotto investigazione per la presunta irregolarità sul DRS della sua monoposto, precisamente la distanza tra il profilo principale e l’ala mobile considerato che il regolamento, stabilisce una distanza massima tra i due profili non superiore agli 85 mm. La decisione dei giudici però non è stata rapida, in quanto un video amatoriale ha mostrato Verstappen dopo le qualifiche in Parco Chiuso, non appena sceso dalla sua macchina, che si è diretto verso quella di Hamilton dove è sembrato toccare proprio l’ala posteriore della Mercedes, probabilmente incuriosito da quel dettaglio.
Inevitabile la convocazione dai commissari di gara per entrambi i piloti, per un sabato pomeriggio ad altissima tensione considerata la tempistica, praticamente a ridosso dalla seconda sessione di prove libere a poche ore dalla gara sprint.
Dapprima è arrivata la multa per Verstappen di 50.000 euro, mentre ben più aspra è stata la sanzione di Hamilton, squalificato e costretto a partire dall’ultima posizione in una bellissima gara sprint di ventiquattro giri.
Al via Verstappen è stato sorpreso da Bottas e Sainz, poi nel corso della gara ha superato il ferrarista, autore di una straordinaria prestazione, incollandosi dietro il pilota Mercedes senza tuttavia prendere eccessivi rischi e accontentandosi di restare dietro; giri di apnea per Hamilton risalito addirittura quinto.
Punti per i primi tre (tre al primo, due al secondo e uno al terzo), conseguentemente l’ordine di arrivo come da regolamento è valsa la griglia di partenza per la consueta gara di domenica.
Pole di Bottas in prima fila con Verstappen, dietro Sainz e Perez, poi Norris e Leclerc; decimo Hamilton al netto della penalità.

Nella gara della domenica abbiamo assistito a settantuno lunghissimi e palpitanti giri.
Dopo il semaforo verde super partenza delle Red Bull, con Verstappen e Perez davanti a Bottas, subito aggressivo Hamilton impegnato a recuperare posizioni, terzo dopo cinque giri.
I detriti in pista provenienti dal contatto Tsunoda-Stroll hanno consigliato l’ingresso della safety-car nel sesto giro; distacchi annullati e gara ripartita qualche giro dopo con Verstappen a ritardare tardissimo l’accelerazione per non dare il vantaggio della scia derivante dal lunghissimo rettilineo a chi lo seguiva, vicinissimi Perez ed Hamilton dopo il restart ma ancora virtual safety-car per ulteriori detriti lasciati dalla Haas di Schumacher dopo la toccata con Raikkonen.
Nella seconda ripartenza è Verstappen a fare il ritmo, sempre vicini Hamilton e Perez coinvolti in una serrata battaglia di sorpasso e controsorpasso nel giro n.18, poi definitivo nella tornata successiva: 3”9 il divario tra Verstappen ed Hamilton.
Il primo a cambiare le gomme è stato Hamilton al giro n.27, marcatura a uomo di Verstappen nel giro successivo, vicini entrambi dopo la sosta iniziale e nuova virtual safety-car per detriti dalla monoposto di Stroll; vantaggio per Bottas che aveva tardato il pit-stop davanti a Perez in terza posizione.

Vicinissimi i contendenti al titolo a metà gara, Hamilton costretto ad attaccare Verstappen che gira come un martello, sapendo come il rivale stando troppo attaccato faccia soffrire le gomme.
Verstappen anticipa il pit-stop nel giro n. 41 anche temendo l’under-cut, rientrato Bottas è invece rimasto fuori Hamilton con la Mercedes che ha pensato al mondiale costruttori proteggendosi su Perez.
Box Hamilton due giri dopo con la stessa gomma dura di Verstappen, 1”8 il distacco nel giro n.45.
Azioni di disturbo per Hamilton e duello acceso nel giro n.48 con Verstappen, che allunga la staccata e lo accompagna fuori dalla pista, immediata la comunicazione della commissione gara di aver notato la manovra senza però una successiva investigazione, molto più competitiva la Mercedes con entrambi vicini nei successivi giri.
Incollati nel giro n.59, Hamilton chiude il sorpasso di forza amministrando fino alla fine, terzo Bottas davanti a Perez.

Un risultato che tiene apertissimo il campionato piloti, visto che il vantaggio di Verstappen non permette alcun genere di calcoli, prende margine anche la Mercedes sulla Red Bull, ma anche qui può succedere ancora di tutto.
Certamente Hamilton ne esce fortissimo, con un motore più nuovo per le ultime gare avendo scontato la penalità, oltre alla difficoltà legata alla squalifica.
Nella lotta per il terzo posto dei costruttori, ha corso una gara solida la Ferrari che ha concluso dietro le inarrivabili Mercedes e Red Bull, il quinto e sesto posto rispettivamente di Leclerc e Sainz davanti alle McLaren (decimo Norris penalizzato da una foratura in partenza e ritirato Ricciardo), consentono alla rossa di consolidare la posizione in questo duello.
Restano appaiate Alpine e Alpha Tauri, visto che i punti della settima posizione di Gasly eguaglia quelli Ocon (ottavo) e Alonso (nono).
Fuori dalla top-ten Aston Martin e Williams.
In Alfa Romeo, cui manca solo l’annuncio del pilota che sostituirà Giovinazzi, l’italiano conscio della situazione, ha preferito concentrarsi totalmente sulla pista nonostante avesse piena ragione delle dinamiche. Le storie possono finire, ma resta l’amaro in bocca per quanto accaduto nel corso della stagione, così come resta poco elegante, comunicare una decisione così importante a tarda stagione.
Infine la Haas che come ormai ripetiamo praticamente da inizio campionato, aspetta la conclusione della stagione scendendo in pista soprattutto per produrre esperienza ai piloti, raccogliere dati e quanto possibile in una situazione, che ha visto il team americano fin dall’inizio, essere cosciente di retrocedere in ultima posizione non apportando sostanziali aggiornamenti alla vettura 2020, puntando ogni risorsa verso il progetto e realizzazione della monoposto 2022.

Adesso trasferimento in Medio Oriente, laddove si svolgeranno le ultime tre gare del campionato, si torna in pista tra pochi giorni per l’esordio assoluto del Gran Premio di Qatar nella sede di Losail, conosciuta per gli appassionati del motorsport soprattutto per le gare delle due ruote.

A proposito di moto, è stato un fine settimana di fortissime emozioni per l’ultima gara di Valentino Rossi che ha concluso una lunghissima carriera contraddistinta non solo di vittorie, ma uomo simbolo di simpatia, coraggio, positività e rottura di schemi dove moltissimi giovani piloti oggi in MotoGp, come nelle categorie propedeutiche, sono diventati tali proprio grazie alle tante vittorie dell’ormai ex Dottore.
La Formula 1 ha largamente mandato messaggi di stima, così come gli stessi team dai propri canali ufficiali social, poco dopo il semaforo verde di Valencia la Mercedes ha postato un “Grazie Vale”, certamente più sentito quello della Ferrari con un “In bocca al lupo per tutto da tutti noi” insieme ad una foto nell’abitacolo della monoposto rossa, risalente al periodo quando sembrava cosa fatta il passaggio in quattro ruote.

Infine un doveroso saluto a Giampiero Galeazzi, grazie per l’energia e l’emozione, per averci accompagnato nel vivere momenti di forte intensità sportiva.

Classifica Piloti

1. Verstappen (Red Bull) 332,5 pt
2. Hamilton (Mercedes) 318,5 pt
3. Bottas (Mercedes) 203 pt
4. Perez (Red Bull) 178 pt
5. Norris (McLaren) 151 pt
6. Leclerc (Ferrari) 148 pt
7. Sainz (Ferrari) 139,5 pt
8. Ricciardo (McLaren) 105 pt
9. Gasly (Alpha Tauri) 92 pt
10. Alonso (Alpine) 62 pt
11. Ocon (Alpine) 50 pt
12. Vettel (Aston Martin) 42 pt
13. Stroll (Aston Martin) 26 pt
14. Tsunoda (Alpha Tauri) 20 pt
15. Russell (Williams) 16 pt
16. Latifi (Williams) 7 pt
17. Raikkonen (Alfa Romeo) 10 pt*
18. Giovinazzi (Alfa Romeo) 1 pt
19. Schumacher (Haas) 0 pt
20. Kubica (Alfa Romeo) 0 pt**
21. Mazepin (Haas) 0 pt

* 17 gare
** 2 gare

Classifica Costruttori

1. Mercedes 521,5 pt
2. Red Bull 510,5 pt
3. Ferrari 287,5 pt
4. McLaren 256 pt
5. Alpine 112 pt
6. Alpha Tauri 112 pt
7. Aston Martin 68 pt
8. Williams 23 pt
9. Alfa Romeo 11 pt
10. Haas 0 pt





Autore

Andrea La Rosa

Aggiungi un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Andrea La Rosa

Segui Sport One

Tag più frequenti

Categorie