Tanti i colpi di scena nel Gran Premio d’Ungheria, alla bandiera a scacchi vince Ocon davanti a Vettel, terzo Hamilton e decimo Verstappen. Ferrari: quarto Sainz, fuori Leclerc incolpevole nella carambola al via. Primi punti per la Williams.

La sintesi della gara con Hamilton partito dalla pole affiancato da Bottas, in seconda fila le RedBull di Verstappen e Perez, terza fila con Gasly e Norris, poi Ocon-Leclerc; quindicesimo Sainz sulle barriere durante le qualifiche.
A poche ore dal via, cambio di power-unit per Verstappen, la stessa che inizialmente era stava salvata dall’impatto di Silverstone; terza e ultima unità entro il limite consentito senza incorrere a penalità.
Gocce di pioggia a pochi minuti dal semaforo verde, si parte con le gomme intermedie ma condizioni difficili.
Alla partenza bene Hamilton, malissimo Bottas che sbaglia la frenata ed innesca una carambola di incidenti che coinvolge Norris, Perez e Verstappen, sfortunatissimo anche Leclerc inizialmente lontano dalla carambola ma colpito da Stroll poi a sua volta su Ricciardo: safety-car e bandiera rossa la giro n.3.
Nel caos al secondo posto c’è Ocon, poi Vettel e Sainz incredibilmente risalito, cinque piloti ritirati e danni importanti alla macchina di Verstappen, ghiotta occasione per coloro che sono nelle retrovie di raggiungere la zona punti.
Alla ripartenza non piove più e sulla griglia di partenza Hamilton è l’unico a schierarsi perchè tutti gli altri rientrano a cambiare le gomme per montare quelle d’asciutto, il pilota Mercedes rientra nel giro successivo in ultima posizione.
Al giro n.13 guida Ocon seguito da Vettel, poi Latifi che fa da tappo a Tsunoda e soprattutto Sainz, nelle retrovie Verstappen e anche Hamilton, solo quattordici i piloti in pista.
Una gara nella gara, con i piloti davanti in una situazione mai vista, Verstappen con la monoposto danneggiata che supera Scumacher dopo non poche difficoltà per il decimo posto, indietro Hamilton alle prese con una difficile rimonta.
Pista difficile per i sorpassi, si aspetta la finestra dei pit-stop con Hamilton che rientra al giro n.20 montando la gomma più dura sulla carta per andare fino in fondo,
marcatura a uomo di Verstappen che effettua la stessa mossa ma rientra dietro.
Lotta davanti tra Ocon e Vettel, ma il ritmo di Hamilton con la gomma dura è talmente migliore da potergli ancora permettere la vittoria, verso metà gara box per Sainz che mantiene la posizione davanti Hamilton.
Completati i pit-stop, nel corso del giro n.40, guida Ocon ma vede dagli specchietti Vettel, poi Sainz a 7″ ed Hamilton.
Può succedere di tutto, perchè dietro ai primi quattro arriva velocissimo pure Alonso, al giro n.48 rientra nuovamente Hamilton per montare gomma gialla, risale quarto Alonso e respira Sainz, in una fase di doppiaggio Vettel attacca Ocon che resiste.
Nel frattempo Alonso raggiunge Sainz e dietro di accoda nuovamente Hamilton che guida con un ritmo forsennato, duro Alonso che resiste ai ripetuti attacchi fino al giro n.65 quando effettua un piccolo errore di bloccaggio e cede la posizione.
Sempre Hamilton subito vicino a Sainz per il sorpasso due giri dopo valevole per il podio, derby spagnolo per la quarta posizione ma davanti è gloria per Ocon con Hamilton quasi dietro gli scarichi di Vettel.
Giro veloce per Gasly che toglie il punto addizionale ad Hamilton.
L’ordine di arrivo:
1. Ocon (Alpine) – 70 giri –
2. Vettel (Aston Martin) + 1″859
3. Hamilton (Mercedes) + 2″736
4. Sainz (Ferrari) + 15″018
5. Alonso (Alpine) + 15″651
6. Gasly (Alpha Tauri) + 1’03″614
7. Tsunoda (Alpha Tauri) + 1’15″803
8. Latifi (Williams) + 1’27″910
9. Russell (Williams) + 1’29″094
10. Verstappen (RedBull) + 1’20″244
Fuori dalla zona punti
11. Raikkonen (Alfa Romeo) + 1 giro
12. Ricciardo (McLaren) + 1 giro
13. Schumacher (Haas) + 1 giro
14. Giovinazzi (Alfa Romeo) + 1 giro

