Marzo è un mese importante per la F1, con la progressiva presentazione delle squadre, i prossimi test in Bahrain dal 12 al 14 e la successiva prima gara sempre sul circuito di Sakhir. Scopriamo la Mercedes W12 presentata direttamente dal sito web. È possibile migliorare una monoposto perfetta? Evidentemente sì.

In Formula 1 dal 1954 al 1955 e dal 2010, 227 gare disputate, 115 vittorie, sette campionati piloti (dal 2014 al 2010), nove campionati costruttori (1954, 1955 e dal 2014 al 2010).
Piloti:
– Lewis Hamilton (britannico, 36 anni, 266 Gp disputati, 95 vittorie, 165 podi, 98 pole position, sette volte campione del mondo 2008, 2014, 2015, 2017, 2018, 2019, 2020);
– Valtteri Bottas (finlandese, 32 anni, 157 Gp disputati, 9 vittorie, 56 podi, 16 pole position).
Basterebbe leggere i numeri delle statistiche introduttive per comprendere la forza delle Frecce d’Argento in versione black: sono e restano le favorite alla vittoria dei campionati piloti e costruttori, con l’obiettivo personale di Hamilton che punta all’ottavo titolo mondiale per superare quello di Michael Schumacher.
Al suo fianco confermato Bottas, pilota apparso spesso timido ma che nella strategia del team, nell’eventualità di un livello pari in determinati circuiti, permette di non disturbare troppo Hamilton.
Sembra un anno cruciale per lo stesso Bottas, da vedere quanto influenzeranno nel corso del campionato le ombre del giovane Russell, al momento in Williams a maturare la conclusione di un’esperienza triennale, protagonista nel confronto diretto andato in scena nello scorso campionato al Gp di Sakhir, quando sostituì Hamilton in quel periodo positivo al Covid.
Paradossalmente il “miglior” problema per il team, considerata la possibilità di disporre delle migliori risorse in circolazione.
Sempre in tema di trattative e mercato, ha molto incuriosito il rinnovo del contratto di Hamilton, rimasto “disoccupato” per diverse settimane vista la scadenza a fine 2020; alcuni rumors hanno indicato problemi relativi all’ingaggio, altri sulla durata del nuovo contratto, ma ad ogni modo il binomio Hamilton-Mercedes resta ancora una volta quello da battere.
Il team di Brackley qualche giorno addietro aveva pubblicato una bozza della nuova colorazione, dove si notava una maggiore presenza di rosso a rappresentare il marchio Ineos sulla parte del cupolino, oltre al nero fortemente voluto nel 2020 da Hamilton per sostenere la discriminazione razziale, poi sfumato nel tradizionale grigio Mercedes sul posteriore, infine una sottolineatura sulla fiancata col colore del logo Petronas.
Indiscrezione confermata quella secondo cui è presente anche il ricordo di Niki Lauda, con la dedica di una stella rossa che si distingue vicino l’airbox.
C’è da dire che sempre tramite il canale social, è stata salutata la presentazione del team Petronas impegnato nella MotoGp con Valentino Rossi e Franco Morbidelli, che guideranno le Yamaha dalle livree non così lontane dalla stessa Mercedes.
Tornando alla W12, molti segreti (se non tutti) saranno svelati direttamente nella tre giorni di test in Bahrain, come d’altronde rivelato dal direttore tecnico James Allison.
Sarà con ogni probabilità la monoposto destinata a continuare l’impressionante striscia di successi, il motivo non è quello di un consulto chiromante, ma perché lo spostamento del nuovo regolamento al 2022, il budget cup, le limitate aree concesse per lo sviluppo, i pochi cambi regolamentari rivolti alla riduzione del carico aerodinamico e l’imbarazzante superiorità della passata stagione, non portano a pensare altrimenti.

