Senza sosta il gran circus, che immediatamente dopo la bandiera a scacchi di Baku ha preparato le valigie per volare oltreoceano in direzione Canada, che dopo due anni causa pandemia torna ad ospitare la Formula 1.

È stata un’assenza particolarmente pesante quella canadese, presente in Formula 1 da moltissimi anni per un pubblico molto passionale che a distanza di molti anni continua ad omaggiare l’indimenticato Gilles Villenueve.
Non a caso, sulla linea di traguardo è tradizionalmente riportata la scritta “Salut Gilles”.
Negli anni ’60 ed inizio ’70, il Gran Premio del Canada venne disputato sui tracciati di Mosport e Mont-Tremblant, successivamente in occasione dei Giochi Olimpici del 1976 venne costruita l’isola di Notre-Dame sulla quale, sorge l’attuale tracciato che nel corso degli anni, nonostante aggiornamenti, conserva sostanzialmente lo stesso layout.
Fino a qualche anno addietro era famoso il “muro dei campioni”, ovvero una barriera vicinissima al cordolo in uscita dopo una curva lenta ed un lunghissimo rettilineo, chiamato tale perché appunto moltissimi piloti pur esperti sono finiti a sbattere.
Nell’albo d’oro dei piloti, sono appaiati per numero di vittorie Schumacher ed Hamilton che vinse l’ultima edizione (7), tra i costruttori guida la McLaren (13) seguita dalla Ferrari (12).
Sono animi contrapposti (e non potrebbe essere altrimenti) quelli con cui giungono Red Bull e Ferrari.
La prima nelle ultime gare ha approfittato pienamente dei tanti problemi di affidabilità ed errori delle rosse, per andare comodamente davanti nelle classifiche piloti e costruttori scavando un solco impensabile rispetto ai risultati dei primissimi Gran Premi.
La Red Bull ha collezionato un filotto di vittorie, logica la sensazione come in casa Ferrari possano seriamente incidere i prossimi risultati, un’ulteriore passo falso non significherebbe ancora la fine dei giochi ma chiaramente il trend dalla parte della Red Bull renderebbe molto complicata la rimonta.
Ci si aspetta molto da Carlos Sainz, per una Ferrari all’attacco in pista ed in febbrile lavoro per risolvere, capire e gestire l’affidabilità della macchina i cui problemi sono diventati troppi in
proporzione al numero delle gare fin qui svolte, tra l’altro manifestati anche negli altri due team fornitori che usufruiscono della power-unit quali Alfa Romeo e Haas.
In questa precisa fase, la logistica di una trasferta lontana e ravvicinata rispetto all’ultimo weekend non aiuta gli uomini di Maranello, resta a capire quale strategia verrà attuata per la gara canadese, ovvero se correre depotenziando le unità oppure montarne nuove e quindi rischiare subito delle penalità quando non siamo arrivati ancora a metà campionato.
Basti pensare che nonostante il divario di prestazione, la stessa Mercedes nelle ultime gare ha ottenuto più punti della Ferrari nonostante l’evidente difficoltà ed i musi lunghi in rapporto al dominio della storia recente.
Ha fatto scalpore il durissimo seppur consolatorio team radio di Toto Wolff nei confronti di Hamilton dopo la scorsa bandiera a scacchi di Baku che dimostra il clima per nulla soddisfacente, e chissà nel tentativo di tenersi stretto un pilota dal carisma ed esperienza come Hamilton apparso in difficoltà rispetto al compagno di squadra.
Lotta per la quinta piazza tra Alpine e Alfa Romeo, quest’ultima a secco di punti in Azerbaijan che vorrà rifarsi per riprendersi la posizione.
Arrivano per continuare a fare bene Alpha Tauri e Aston Martin, Haas per tornare a marcare punti visto che dopo il buon avvio da quattro gare non centra la top-ten.
Novità potrebbero giungere dalla Williams in questo momento ultima macchina per gerarchia sulla griglia, potrebbe essere ai titoli di coda l’esperienza di Latifi.
Il programma del weekend con l’indicazione dell’ora italiana.
Venerdì 17 giugno
(I sessione di prove libere – ore 20;00)
(II sessione di prove libere – ore 23;00)
Sabato 18 giugno
(III sessione di prove libere – ore 19;00)
(Qualifiche – ore 22;00)
Domenica 19 giugno
(Gara – ore 20;00)

