Parte in Bahrein il campionato del mondo di F1 2022, sullo stesso circuito che pochi giorni fa ha ospitato la seconda e conclusiva sessione di test.

Siamo all’alba della nuova stagione di Formula 1 ma risulta oggettivamente complicato trovare toni di festa o entusiasmo, viste le notizie che purtroppo da diverse settimane giungono dall’Ucraina.
A questo proposito, dall’inizio di marzo c’è stato un susseguirsi di provvedimenti che inevitabilmente hanno influenzato anche la Formula 1.
Inizialmente si era deciso così:
– nessuna bandiera, simbolo o inno di Russia e Bielorussia da utilizzare nelle gare;
– nessun team russo o bielorusso può partecipare alle competizioni;
– possibilità per piloti russi e bielorussi, atleti singoli e ufficiali di gara, di partecipare alle competizioni solamente come neutrali e sotto la bandiera della FIA, avendo manifestato unità d’intenti con i principi FIA di pace e neutralità politica;
– i rappresentanti di Russia e Bielorussia della FIA invitati a fare temporaneamente un passo indietro dai propri ruoli e responsabilità;
– nessun finanziamento concesso ai membri FIA di Russia e Bielorussia;
– cancellazione del Gp della Russia.
Tuttavia successivamente è intervenuta più duramente la federazione automobilistica britannica, che ha vietato categoricamente a qualsiasi pilota russo o bielorusso di correre nel proprio territorio, inasprimento seguito anche da altre nazioni quali Finlandia e Germania.
Un susseguirsi di eventi e posizioni che nel Gran Circus ha portato in casa Haas la fine del rapporto con lo sponsor russo Uralkali e conseguentemente col pilota Nikita Mazepin, cui resta un palmares di 22 Gp disputati col migliore risultato di una quattordicesima posizione nello scorso Gran Premio dell’Azerbaijan.
Sulla stessa scia, anche la Ferrari ha rimosso dalla propria livrea il marchio di un noto antivirus.
Provando ad entrare nei temi dell’anteprima, quello appena trascorso, è stato probabilmente l’inverno più corto nella storia della F1.
Sul circuito di Sakhir parte ufficialmente il campionato e finalmente, nessuno potrà più nascondersi.
Se per la fascia di tifosi anagraficamente matura, il Gp del Bahrein rappresenta comunque una novità nello straordinario scenario del circuito immerso nel deserto e acceso dai riflettori, in realtà è ormai una costante in calendario dal 2004, tranne l’assenza del 2011 causata da disordini nel Paese.
Ottime notizie per il futuro, visto l’accordo record tra gli organizzatori e Liberty Media per il prolungamento del Gran Premio, che sarà in calendario almeno fino al 2036.
Nell’albo d’oro dei piloti, guida Hamilton con cinque vittorie, poi Vettel (4) e Alonso (3); la prima in assoluto fu quella di Michael Schumacher.
Tra i costruttori appaiate Ferrari e Mercedes a quota sei successi, seguite da Renault oggi Alpine e Red Bull (2).
L’anno scorso vinse Hamilton con Verstappen secondo molto vicino, quasi a presagire l’equilibrio di quel campionato.
Impossibile azzardare una previsione.
Sono tutti partiti da un foglio bianco, e dalle prime impressioni sembra chiaro come tutti i dieci team abbiano interpretato a loro modo le nuove forme.
C’è già stata una questione spinosa emersa nei primi tre giorni di test in Spagna, relativa al superamento del peso massimo concesso, dove la maggioranza delle squadre aveva richiesto una deroga rispetto ai 795 kg iniziali, compromesso trovato nel margine di ulteriori 3 kg giustificati in tre distinte aree, come il peso delle gomme e cerchi più pesanti rispetto al prototipo, i copri cerchi inizialmente non inseriti nel calcolo, i rinforzi immessi nei fondi delle monoposto dopo il primo assaggio sulla pista di Montmelò.
Sempre facendo riferimento ai test, non si conosce quanto dai box abbiano spinto le macchine, ma c’è di più, perchè la Mercedes ha lavorato ad una monoposto che definire aggiornata sembra abbastanza riduttivo; infatti quella vista nella seconda sessione in Bahrein è sembrata una W13 versione B, con delle pance ridotte al minimo tanto da fare sospettare circa la legalità, come anche l’interpretazione degli specchietti.
A questo si è aggiunta la dichiarazione di Ross Brawn, attuale direttore generale e responsabile sportivo della F1: “Ora si comincia a fare sul serio e si può notare il percorso fatto già rispetto a Barcellona. Non c’è dubbio che non avevamo previsto il concetto piuttosto estremo della Mercedes e ci sarà un sacco di dibattito sulla sua interpretazione. Da parte nostra abbiamo chiuso centinaia di scappatoie nel regolamento e vale il rispetto dell’obiettivo posto dalle regole. Quando le squadre presentano concetti estremi, non vengono penalizzate automaticamente e la FIA osserverà tutto. Una squadra potrebbe presentare soluzioni a cui la FIA non aveva pensato e in quel caso verranno esaminate.”
C’è da dire che la FIA si è recentemente espressa sulla conformità degli specchietti giudicati legali, dove i tecnici della Mercedes hanno sicuramente sfruttato delle aree poco chiare nel regolamento, anche se tuttavia è stata una decisione sorprendente visto come i supporti degli stessi specchi retrovisori sembrano avere palesemente funzioni aerodinamiche.
A questo proposito, senza puntare il dito, Mattia Binotto ha detto la sua opinione: “La FIA ha sempre detto in modo chiaro che il supporto per gli specchietti deve avere solo una funzione strutturale e se comporta un’influenza aerodinamica deve essere solo ‘incidentale’. Se questo è stato il principio sottolineato dalla FIA in passato, ritengo che debba essere lo stesso anche oggi ed in futuro, non c’è motivo di cambiare idea oggi.”
Al momento nessuna protesta formale, ma potrebbe esserci qualora la vettura risultasse più veloce rispetto alla concorrenza, mentre il rovescio della medaglia potrebbe essere quello di un cospicuo aggiornamento per non avere preso la giusta direzione.
Anche la Red Bull nelle ultime ore di test ha portato variazioni nelle fiancate, ma se da una parte l’inizio della stagione partirà sulla scia dell’infuocata rivalità Verstappen/Hamilton e Red Bull/Mercedes, c’è grande attesa per la Ferrari che dichiaratamente da tempo punta a questo campionato per ridurre il gap della storia recente, la rossa è probabilmente la macchina più sinuosa tra quelle in griglia, ma sarà bella solamente se vincente.
Quindi Mercedes e Red Bull favorite, Ferrari outsider in un gioco di serene ma precise dichiarazioni, dove nei complimenti altrui si gioca soprattutto a spostare l’attenzione e con essa il baricentro della pressione mediatica.
Chiaro a questo proposito il ferrarista Sainz: “Sulla Ferrari favorita posso dire che si commettono sempre gli stessi errori, si prova a trovare un favorito per la prima gara quando nessuno sa cosa stanno facendo gli altri. È sempre la stessa storia in tutti i test. Noi non guardiamo a questo, sappiamo che Mercedes e Red Bull sono fortissime dal GPS. Non sappiamo se sono più o meno forti di noi, quindi non facciamo commenti e aspettiamo la pista.”
Tutta de decifrare la situazione di McLaren, Alpine, Alpha Tauri, Aston Martin, Williams, Alfa Romeo e Haas, quest’ultima ha scelto Magnussen al posto di Mazepin.
Il programma del primo weekend di gara:
Venerdì 18 marzo
(I sessione di prove libere – ore 13;00)
(II sessione di prove libere – ore 16;00)
Sabato 19 marzo
(III sessione di prove libere – ore 13;00)
(Qualifiche – ore 16;00)
Domenica 20 marzo
(Gara – ore 16;00)

