F1 ’22: anteprima Singapore

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Salutata definitamente l’Europa, il gran circus si trasferisce a Singapore sul circuito cittadino di Marina Bay, in una scia di polemiche riguardanti la Federazione non ancora chiuse. L’assegnazione dei titoli è ormai solo una questione di aritmetica, ma ciascun team ha comunque i suoi obiettivi con lo sguardo rivolto al 2023.

Dopo la pausa dettata dall’assenza di Sochi inizialmente in calendario poi appuntamento cancellato, parte da Singapore l’ultima parte di campionato sul circuito che a suo tempo, fu il primo con l’inedito scenario di correre sotto la luce dei riflettori artificiali, un tracciato cittadino che pur non essendo particolarmente lento come Montecarlo, presenta molte insidie a cominciare dalla vicinanza di barriere rispetto alla sede stradale.
Qui si gareggia dal 2008 e per il suo futuro, ottime notizie sono giunte alla fine di Gennaio, quando venne annunciato il prolungamento fino al 2028, anche per recuperare i due eventi persi causa Covid.
Nell’albo d’oro guida la classifica di vittorie Sebastian Vettel (5), seguito da Hamilton (4), Alonso (2) e Rosberg (1), tra i costruttori comanda la Mercedes con quattro successi, poi Red Bull e Ferrari (3), Renault e McLaren (1).

Non sono del tutto chiuse le polemiche dell’ultima gara di Monza, contraddistinte dall’impaccio della Federazione nel gestire alcune dinamiche, come l’eccessivo tempo per determinare la griglia di partenza nel conteggio delle penalità causa sostituzione elementi motoristici, ma soprattutto la gestione degli ultimi giri quando il ritiro di Ricciardo, avrebbe consigliato l’esposizione della bandiera rossa al posto della safety-car, innanzitutto per questioni di sicurezza vista la presenza di un mezzo pesante in pista tra l’altro controsenso rispetto alle monoposto, senza considerare lo spettacolo di una gara conclusa in maniera anomala.
Polemica quest’ultima che inevitabilmente, ha rispolverato la ferita riguardante la gestione (a questo punto) completamente opposta di Abu Dhabi 2021, quando negli ultimi giri non vennero fatte sdoppiare tutte le monoposto ma solamente quelle davanti ad Hamilton e Verstappen, che nelle ultime curve superò il rivale vincendo il suo primo titolo mondiale.

Tornando ai giorni nostri, in entrambe le classifiche è ormai incolmabile il divario di Verstappen e Red Bull sui concorrenti, per un risultato finale che adesso lontano solamente dalla matematica.
Onore e merito al pilota olandese che non ha sbagliato una sola manovra, un solo colpo, una gestione di gara e quando la Ferrari ha cestinato quelle possibilità di vittorie, è stato pronto a cogliere l’occasione.
Senza dimenticare le ultime cinque vittorie consecutive, frutto di una maturazione probabilmente arrivata dopo il durissimo duello
dell’anno scorso con Hamilton, e di una Red Bull cresciuta esponenzialmente dopo le noie iniziali.

Ferrari comunque chiamata a ben figurare nelle restanti gare, anche per sperimentare quelle soluzioni utili al progetto 2023, tuttavia massimizzando ogni risultato per tenere la seconda posizione nei costruzioni rispetto alla Mercedes, che lontana dai fasti della storia recente, ha fatto della costanza la sua virtù, dove la lotta interna vede al momento Russell davanti Hamilton nella classifica piloti.
C’è competizione dietro, non solo per la gloria delle statistiche ma soprattutto perchè una migliore posizione nella classifica costruttori, genera dei crescenti premi economici ai team. Quarto posto conteso tra l’Alpine in vantaggio sulla McLaren che purtroppo deve fare i conti con Ricciardo che da quattro gare non segna punti.
Qualche riga merita la singolare situazione in casa Alpine, che dopo aver perso per il prossimo campionato dapprima Alonso (in Aston Martin) e la giovane promessa Piastri (in McLaren dopo un contenzioso legale), per determinare la scelta del pilota che affiancherà Ocon nel 2023, ha scelto la soluzione del casting riservato a cinque piloti tra veterani e provenienti da formule minori (Giovinazzi, Hulkenberg, Schumacher, De Vries, Hertae Doohan) in un test comparativo all’Hungaroring di Budapest.
Soluzione che indirettamente denota come all’interno della scuderia, ci siano anche diverse anime che non corrono verso la stessa direzione, oltre ad una programmazione da rivedere.
Resta sullo sfondo la figura di Gasly che scontento della situazione in Alpha Tauri senza la luce di una promozione in Red Bull, potrebbe comporre il puzzle del team che a quel punto si vestirebbe tutto francese.
Interessante anche la lotta nella pancia del gruppo, con Alfa Romeo (confermato Zhou), Haas e Alpha Tauri (confermato Tsunoda) vicine tra loro appena diciannove punti, infine l’Aston Martin con l’obiettivo top-ten insieme alla Williams (addio Latifi a fin campionato), che schiera nuovamente Albon assente a Monza per problemi di appendicite dopo una fase post operatoria non proprio felicissima.
Quanto a De Vries, suo sostituito nello scorso Gran Premio d’Italia, l’exploit a punti ha rappresentato un risultato che potrebbe garantirgli un posto sulla griglia di partenza della prossima stagione.

Il programma del weekend.
Venerdì 30 settembre
(I sessione di prove libere – ore 12;00)
(II sessione di prove libere – ore 15;00
)
Sabato 1 ottobre
(III sessione di prove libere – ore 12;00)
(Qualifiche – ore 15;00)
Domenica 2 ottobre
(Gara – ore 14;00)

Autore

Andrea La Rosa

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