F1 ’22: pasticcio Ferrari, jolly Red Bull

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A Montecarlo la Ferrari non sfrutta la prima fila di partenza pasticciando ai box nel cambio gomme in una gara partita in condizioni di bagnato poi vinta da Perez su Sainz. Verstappen sul podio davanti a Leclerc, guadagna tre punti nella classifica piloti. Tra i temi fuori dalla pista, alcuni team iniziano a preoccuparsi sul budget cap.

Perez vince a Montecarlo

Tra i meme comparsi nei social durante il weekend del Gran Premio di Monaco, quello più divertente ma soprattutto veritiero alla luce dei lavori in pista e visto il precedente esito spagnolo, è stato quello che vedeva l’attore Robert Hays alias Ted Striker nel celebre film “L’aereo più pazzo del mondo”, alle prese con la guida del mezzo in una situazione di estrema sudorazione vestito di rosso col simbolo del Cavallino Rampante e la scritta “Quando a Monaco esce la bandiera rossa e non inquadrano subito chi l’ha causata”.
Effettivamente la palpitazione non è mancata, soprattutto all’inizio della gara quando la pioggia ha ritardato l’avvio della corsa, anche se la FIA successivamente ha confermato come la partenza dietro la safety-car sia avvenuta per un guasto elettrico ai semafori causato proprio dall’acquazzone.
Nella prima parte tutti hanno guidato con le punte delle dita, perfetto Leclerc in quelle condizioni fino al cambio gomme dove la Ferrari è stata poco reattiva, perdendo tutto il vantaggio con Sainz rientrato dietro Perez e Leclerc furioso in team radio per la gestione, crollato in quarta posizione dietro Verstappen.
Poi ancora uno stop causato dall’incidente di Mick Schumacher e la ripartenza, con entrambe le Ferrari più veloci cui non è bastata l’ultima mossa di montare delle gomme dure usate rispetto alle medie nuove delle Red Bull, con Perez che negli ultimi giri ha accusato evidenti problemi senza tuttavia andare mai in difficoltà proprio per la difficoltà dei sorpassi in una competizione a tempo, visto il prolungarsi della corsa dopo il primo start.
Un’occasione persa, ma è altrettanto vero che i mondiali si vincono stabilendo i ruoli di primo e secondo pilota, come Barrichello e Schumacher, in tempi recenti con l’esperienza in Mercedes di Bottas con Hamilton.
Leclerc è andato in pole cinque volte su sette, le ultime tre consecutive e sempre in prima fila, nel recente periodo ha vissuto e sta vivendo un periodo di grazia assoluta, per cui gettare per la seconda volta un risultato a portata di mano non è merito altrui, ma colpa propria.
A confondere le idee è stata la sosta anticipata di Perez per montare le intermedie, poi seguita da quella analoga di Leclerc mentre Sainz ha preferito continuare qualche giro per passare direttamente a quelle da asciutto, rientrando un giro davanti a una Williams più lenta che gli ha fatto perdere secondi preziosi.
Leclerc nella sua seconda sosta per passare alle gomme da asciutto pochi giri dopo aver messo le intermedie, ha dovuto attendere qualche secondo dietro Sainz, mentre il team radio prima indicava a Leclerc di rientrare per il cambio gomme, salvo poi, quando non c’era più tempo, di rimanere in pista con l’evidente sfogo del pilota.
La quarta vittoria consecutiva della Red Bull ne rafforza la leadership tra i costruttori, mentre Verstappen approfitta del jolly per stare insperatamente davanti a Leclerc, deluso dalla gestione dei pit-stop rivelatasi cruciale.
Chiaro il suo team radio alla bandiera a scacchi, dopo aver dominato per la seconda volta consecutiva non riuscendo a vincere: “Non ho parole, non possiamo fare una cosa così.”
Nelle ultime due gare, stando ai valori in pista, Leclerc avrebbe dovuto conquistare almeno 50pt frutto di due vittorie, senza considerare la possibilità di aggiungerne ulteriori due per i giri più veloci in

gara; invece prima i problemi di affidabilità e dopo il pasticcio al box, ne hanno fruttato solamente 12, perdendone potenzialmente 40 a cui vanno aggiunti quelli che il rivale avrebbe perso concludendo entrambe le gare dietro al monegasco.
Numeri che hanno un senso e un peso.
Eppure l’esito della corsa è stato in bilico per il reclamo presentato dalla Ferrari relativo all’uscita dai box delle Red Bull, lamentandone il tocco della linea gialla che delimita la corsia di rientro in pista, ma la FIA in risposta, tramite dei lunghi documenti, ha confermato il risultato in pista spiegando come le vetture, per essere punite, devono avere parte della ruota oltre la linea, quindi solamente se attraversata e non semplicemente toccata.
Terza forza la Mercedes con Russell ancora una volta in top-five, mentre Hamilton non va oltre l’ottava posizione in un momento difficile nel confronto col compagno di squadra. In casa McLaren è stato ancora opposto il risultato dei propri piloti, con Norris sesto e Ricciardo decisamente più lontano, mentre mantiene il ruolo di quinta forza l’Alfa Romeo con la nona posizione di Bottas; muove la classifica l’Alpine grazie ad una superlativa prestazione di Alonso che ha difeso con i denti la posizione su Hamilton giocando in maniera pulita con la ristrettezza della sede stradale, un punto per l’Aston Martin, fuori dalla top-ten l’Haas entrambe k.o. riportando danni che potrebbero avere conseguenze per il limite del budget cap, idem l’Alpha Tauri cui non è bastata la lodevole rimonta di Gasly, lontanissime le Williams con Latifi fuori già durante le prime battute.
A proposito di spese, tra gli argomenti di Montecarlo c’è stato anche quello del limite di spesa consentito, tema spinoso dove il team principal della Red Bull Christian Horner è uscito allo scoperto, indicando come alcuni team potrebbero non partecipare alle ultime gare qualora non si alzasse la soglia minima di spesa.
Indirettamente la Red Bull facendosi portavoce è uscita allo scoperto, spiegando anche i motivi legati all’inflazione che sta colpendo il settore energetico compreso quello dei trasporti.
Un tema politico, facile intuire come anche altri team come per esempio Alfa Romeo, Haas e Williams siano contrari per ovvi motivi relativi al divario tra le monoposto nello schieramento, ma la FIA mettendo ai voti le proposte, potrebbe concedere un mirato extra-budget tale da escludere a priori fondi per lo sviluppo delle vetture.
È probabile che i nodi al pettine debbano ancora arrivare.
In conclusione anche quest’anno vale il detto secondo cui a Monaco ci si stringe la mano, poi in Ungheria si firmano i contratti, perché secondo i rumors di mercato l’Aston Martin, qualora fosse confermata l’indiscrezione di Vettel prossimo al ritiro a fine campionato, nel ventaglio delle soluzioni potrebbe scegliere Mick Schumacher valutando anche l’opzione Alonso in scadenza di contratto, qualora l’Alpine scegliesse Oscar Piastri campione F2 2021.
Chiaramente deludenti le prestazioni fin qui di altri piloti, come Ricciardo della McLaren e Latifi della Williams, per questo motivo i rispettivi team potrebbero già cercare altrove i sostituti.
Si torna in pista a Baku nel weekend che il 12 giugno, culminerà col Gran Premio d’Azerbaigian.

Classifica Piloti

1. Verstappen (Red Bull) 125pt
2. Leclerc (Ferrari) 116pt
3. Perez (Red Bull) 110pt
4. Russell (Mercedes) 84pt
5. Sainz (Ferrari) 83pt
6. Hamilton (Mercedes) 50pt
7. Norris (McLaren) 48pt
8. Bottas (Alfa Romeo) 40pt
9. Ocon (Alpine) 30pt
10. Magnussen (Haas) 15pt
11. Ricciardo (McLaren) 11pt
12. Tsunoda (Alpha Tauri) 11pt*
13. Alonso (Alpine) 10pt
14. Gasly (Alpha Tauri) 6pt
15. Vettel (Aston Martin) 5pt
16. Albon (Williams) 3pt
17. Stroll (Aston Martin) 2pt
18. Zhou (Alfa Romeo) 1pt
19. Schumacher (Haas) 0pt**
20. Hulkenberg (Aston Martin) 0pt
21. Latifi (Williams) 0pt


* non partito in Arabia Saudita causa problema tecnico durante il giro di schieramento verso la griglia di partenza;
** non partito in Arabia Saudita causa incidente in qualifica
;
*** due gare saltate causa Covid sostituito da Hulkenberg.



Classifica Costruttori

1. Red Bull 235pt
2. Ferrari 199pt
3. Mercedes 134pt
4. McLaren 59pt
5. Alfa Romeo 41pt
6. Alpine 40pt
7. Alpha Tauri 17pt
8. Haas 15pt
9. Aston Martin 7pt
10. Williams 3pt








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Andrea La Rosa

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